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Ocm Vino: dalla Ristrutturazione dei vigneti alla Promozione, dagli Investimenti nelle imprese alla Distillazione dei sottoprodotti, ecco come ripartiscono i fondi Ue i tre produttori enoici top del Vecchio Continente, Italia, Francia e Spagna

Italia
Così i big del vino Ue finanziano il settore enoico

Sui fondi Ocm tanto abbiamo scritto e tanto scriveremo, perché la misura di sostegno della Ue al settore enoico è fondamentale per il vigneto europeo, dal Belpaese alla Bulgaria. Ma come spendiamo i fondi comunitari, e che scelte fanno i nostri competitor? Innanzitutto, è utile riepilogare le otto misure sostenute dall’Ocm: Regime di pagamento unico, Promozione, Ristrutturazione e riconversione dei vigneti, Vendemmia verde, Fondi di mutualizzazione, Assicurazione del raccolto, Investimenti nelle imprese, Distillazione dei sottoprodotti. Di queste, una, nel bilancio Ue del 2016, riepilogato da Corriere Vinicolo e Uiv nel report annuale “Vino in Cifre” 2018 (www.uiv.it), recita “zero” per tutti i Paesi, quella relativa ai Fondi di mutualizzazione. La dotazione maggiore, su un totale di 1,1 miliardi di euro, è proprio quella del Belpaese, che ammontava a 337 milioni di euro (di cui solamente 321 milioni di euro effettivamente spesi), così ripartiti: 85,4 milioni di euro per la Promozione, 155,6 milioni di euro per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, 1,3 milioni di euro per la Vendemmia verde (misura adottata solamente dall’Italia), 20 milioni di euro per l’Assicurazione del raccolto, 43,4 milioni di euro per gli Investimenti nelle imprese e 16,5 milioni di euro per la Distillazione dei sottoprodotti.

I nostri cugini francesi, invece, hanno speso fino all’ultimo euro i loro 280 milioni di euro di dotazione complessiva: 41 milioni di euro alla Promozione, 105 milioni di euro alla Ristrutturazione e riconversione dei vigneti, 100 milioni negli Investimenti delle imprese e 33 milioni nella Distillazione dei sottoprodotti. Peculiare la scelta della Spagna, che ha stanziato più fondi della dotazione prevista (212 milioni di euro a fronte dei 210 stanziati dalla Ue), scegliendo, unica in Europa, il Regime di pagamento unico (ossia pagamenti diretti alle aziende proporzionali agli ettari, con massimali decisi dalla Ue, accoppiando le altre misure) come misura principale, con una dotazione di 142,7 milioni di euro, mentre alla Promozione sono andati 49,6 milioni di euro, alla Ristrutturazione e riconversione dei vigneti 75 milioni di euro, agli investimenti per le imprese 57,4 milioni di euro ed alla Distillazione dei sottoprodotti 30,3 milioni di euro.

In termini percentuali, l’Italia vanta la quota maggiore sia della spesa destinata alla Promozione (il 43,9% dei fondi complessivi Ue, contro il 25,8% della Spagna ed il 21,3% della Francia), che della spesa in Ristrutturazione e riconversione dei vigneti (31,1%, contro il 21,1% della Francia ed il 15% della Spagna). La Francia, invece, ha mosso il 44,1% di tutti i fondi destinati dalla Ue agli Investimenti nelle imprese (contro il 25,1% della Spagna ed il 19% dell’Italia). Sul bilancio complessivo dell’Ocm, la misura più finanziata nel 2016 è stata quella relativa alla Ristrutturazione e riconversione dei vigneti (48,6%), seguita da Investimenti (22,2%), Promozione (18,7%) e Distillazione dei sottoprodotti (8,1%). L’Italia, nel complesso, ha destinato il 48,4% dei fondi alla Ristrutturazione e riconversione dei vigneti, il 26,3% alla Promozione, il 13,5% agli Investimenti nelle imprese, il 6,2% all’Assicurazione del raccolto ed il 5,1% alla Distillazione dei sottoprodotti. La Francia il 37,6% alla Ristrutturazione e riconversione dei vigneti, il 35,9% agli Investimenti nelle imprese, il 14,6% alla Promozione e l’11,8% alla Distillazione. La Spagna, infine, il 35,3% alla Ristrutturazione e riconversione dei vigneti, il 27% agli Investimenti nelle imprese, il 23,4% alla Promozione ed il 14,3% alla Distillazione.

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