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“Un progetto ambizioso per noi, per aumentare capacità produttiva e l’emozione dei visitatori (firmato De Lucchi) ma pensato per il territorio”: il Nuovo Ferrari Incontri a Ravina, nelle parole di Matteo Lunelli. Investimento da 25-30 milioni di euro

Italia
Il rendering della Città del Vino by Ferrari

“Un progetto ambizioso ed a lungo termine che mira ad ampliare la nostra capacità produttiva e le aree di stoccaggio e al completo rinnovamento della nostra accoglienza, sempre più in linea con la storia ed il prestigio del marchio Ferrari. Ideato insieme all’architetto Michele De Lucchi (suo il Padiglione Zero dell’Expo 2015 di Milano, tra le opere più recenti, ndr), il nuovo Ferrari Incontri vuole essere uno spazio polifunzionale, con una grande cupola che vuole diventare iconica porta d’ingresso nel mondo Ferrari. Sarà la prima tappa di quello che chiamiamo il percorso del “Bello e del Buono”, che porta dalle Cantine Ferrari ai vigneti, da Villa Margon, gioiello del Rinascimento, alla bistellata Locanda Margon. Ma che indicherà anche che, al di sotto, c’è un mondo sotterraneo da scoprire, quello delle nostre cantine, facendo vivere l’emozione di come nasce una bottiglia Ferrari, della nostra storia, di quella del territorio e del Trentodoc”. Nelle parole di Matteo Lunelli, presidente delle Cantine Ferrari, a WineNews, ecco il Nuovo Ferrari Incontri, “in fase di concept e autorizzazioni, ma importantissimo per noi. La struttura rientra in un progetto di investimento previsto, ad ora, di 25-30 milioni di euro (inclusa la realizzazione dei nuovi spazi di stoccaggio della cantina e della nuova viabilità) e sarà capace di accogliere 50.000 visitatori, ma che avrà un forte impatto sul territorio, insieme al quale e per il quale vogliamo pensarlo e costruirlo in un’ottica futura”. Un territorio di cui la Maison è simbolo, artefice della nascita del Metodo Classico trentino oltre un secolo fa, e oggi del suo successo, siglato “da un 2017 da record, con una crescita del fatturato a doppia cifra, il massimo che potevamo fare, avendo dovuto chiudere le vendite non avendo più prodotto.
Un progetto che vuole rivoluzionare l’accoglienza di casa Ferrari, e non solo, a partire dall’attuale Ferrari Incontri (la vecchia cantina costruita negli anni Settanta a Ravina, primo nucleo, poi rinnovato negli anni Novanta), “con una cupola visibile dall’autostrada del Brennero - racconta Matteo Lunelli - dove proiettare video ed immagini a 360°, ma anche con uno show room, un grande auditorium ed uno spazio degustazione e non solo”.
Il progetto ha l’obiettivo di creare una vetrina per le eccellenze delle Cantine Ferrari e del territorio, ma pensato soprattutto “a partire da un’esigenza di ampliamento della produttività - 5,3 milioni di bottiglie prodotte nel 2017, su oltre 120 ettari di proprietà, ma con quasi 600 famiglie conferenti - con nuove aree di lavorazione e stoccaggio collegate alle attuali, perché l’azienda sta crescendo ed abbiamo bisogno di più spazio: da tempo stiamo lavorando per acquisire nuovi vigneti e conferenti di uve all’altezza di diventare un Ferrari, ma anche, nel lungo periodo, sul fronte delle aree produttive e di stoccaggio, se solo si pensa che per ogni bottiglia di Ferrari venduta, quattro sono in affinamento, che vuol dire che per ogni milione di bottiglie in più vendute ce ne sono quattro in cantina. Strada facendo ci siamo resi conto che le necessità di ampliamento della cantina e del progetto di accoglienza - precisa il presidente della griffe - imponevano ad una completa rivisitazione del masterplan dell’area per cui stiamo chiedendo le autorizzazioni per fare una cantina interrata sotto il vigneto adiacente all’attuale struttura, spostando la strada esistente, migliorandone la viabilità, secondo un’idea di costruire un progetto insieme al nostro territorio. Non si realizzerà domani certamente, ma vorremmo il prima possibile, però l’iter è comprensibilmente complesso”.
Cin cin, dunque, ad un nuovo sogno, dopo aver visto realizzato quello del fondatore Giulio Ferrari di creare in Trentino un vino capace di confrontarsi con i migliori Champagne francesi, oggi mantenuto in vita dalla famiglia Lunelli, con il brindisi made in Italy per eccellenza.

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