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Nuova avventura enoica per i fondatori di Wine.woot, la ditta di ecommerce acquisita da Amazon nel 2010: complice la chiusura di Amazon Wine, Mike Rutledge e David Studdert fondano “Casemates”, con il crowdfunding già ben oltre le aspettative

Correva l’anno 2004 - preistoria, per certi versi - quando Mike Rutledge fondò Woot.com, un sito di ecommerce fondato soprattutto sulla formula delle “offerte del giorno”, che ben coniugavano la convenienza percepita dai consumatori con il bisogno dei distributori di più tipologie di beni di svuotarsi magazzini e inventario. Di particolare successo fu la sua estensione enoica, Wine.woot, creata nel 2006 da Rutledge in collaborazione con David Studdert: una popolarità che traeva la sua linfa vitale dal ben noto (e ormai storico) gap tra le possibilità di vendita diretta consentite dall’online e il sistema a tre livelli della distribuzione di vino negli Usa, e che portò Amazon ad acquisire l’intera società nel 2010 per 110 milioni di Dollari, integrandola in Amazon Wine.
Come è noto, l’acquisizione da parte della creatura di Bezos della catena della gdo a stelle e strisce Whole Foods ha comportato la chiusura definitiva di Amazon Wine: un fatto, questo, non sfuggito a Rutledge e Studdert, che hanno immediatamente lanciato un progetto di crowdfunding per la creazione di Casemates, una start-up volta proprio a battere sul tempo l’inevitabile arrivo di vini nella gdo targata Amazon. Il modello di business della start-up è sostanzialmente lo stesso della fu Wine.woot, con tre “daily deals” settimanali che vorrebbero incentivare i consumatori a comprare vini a cassa, piuttosto che a bottiglia, e a giudicare dai risultati della campagna di crowdfunding con la quale Rutledge e Studdert hanno sondato il terreno, l’interesse c’è; a fronte di un traguardo inizialmente fissato a 50.000 dollari, i fondi raccolti hanno superato quota 107.000 in una sola settimana.

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