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Querelle Ocm Promozione: oggi le sentenze del Tar del Lazio sui ricorsi contro il Ministero delle Politiche Agricole, (in Camera di Consiglio il 5 maggio), tutti rigettati. Per documentazione non idonea e tempistiche. Si va in Consiglio di Stato

Nuovo capitolo della ormai grottesca vicenda legata ai ricorsi sulla graduatoria della campagna Ocm Vino promozione 2016-2017: il Tar del Lazio ha pubblicato oggi, 14 dicembre, le sentenze relative ai ricorsi discussi in Camera di Consiglio il 5 maggio, rigettandoli tutti (a pochi giorni dalla pubblicazione della graduatoria 2017-2018, https://goo.gl/4GYL3e); in particolare, il riferimento è a quelli presentati da Rete d’Imprese Enonè, Rete d’Imprese H2NO, Cavit, Associazione Solovino, Confagri Promotion e Istituto del Vino Italiano di Qualità Grandi Marchi.
Leggendo tra le pieghe delle sentenze, si evince che il Tar avrebbe riconosciuto la bontà delle ragioni dei ricorrenti,
soprattutto sul tema dell’esclusione dei progetti dei proponenti, motivata con la presunta sovrapposizione di azioni di uno stesso mercato, finanziate da più progetti. Cosa che è valsa, però, soltanto a livello nazionale sulle valutazioni di Agea, poiché a livello Regionale si è evitato di invalidare e rifare le graduatorie sulla scorta di dichiarazioni e autocertificazioni delle aziende, facenti parte di più progetti finanziati, di non partecipare a progetti per lo stesso mercato finanziati più volte. Ratio che a livello nazionale non si è seguito, creando una doppia interpretazione della stessa norma da parte della Pubblica Amministrazione. Ma, secondo il Tar, i ricorsi sono stati da rigettare perchè la documentazione presentata dai ricorrenti non era idonea, in particolare nelle tempistiche.
Una vicenda, come spesso accade nelle aule dei tribunali, giocata su tecnicismi complessi da comprendere. Quasi scontato che la vicenda non sia chiusa qui, ancora, e che si arrivi a stretto giro in Consiglio di Stato.

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