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In Usa la crescita delle esportazioni italiane di vino rallenta (i vini fermi sono addirittura i recessione) e la Francia, che ci ha già superato in valore, allunga: i dati, sui primi 10 mesi 2017, dell’Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies

Italia
In Usa la crescita delle esportazioni italiane di vino rallenta (i vini fermi sono addirittura i recessione) e la Francia, che ci ha già superato in valore, allunga, i dati, sui primi 10 mesi 2017, dell’Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies

Non solo la Francia ha superato l’Italia in Usa nel valore delle esportazioni, e ora cerca l’allungo: la crescita dei vini del Belpaese è quasi al palo nel primo mercato straniero delle cantine tricolore. Emerge dai dati sui primi 10 mesi del 2017 dell’Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies - Nomisma Wine Monitor su dati delle dogane. Anno su anno, l’Italia ha visto una crescita di appena il +1,4% in valore, contro il +16,4% della Francia, ma anche il +8,3% della Nuova Zelanda. E così, nel primo mercato della domanda mondiale, che resta in grande ascesa (+6,4%), il market leader, che è ora la Francia, tocca a ottobre quota 1,393 miliardi di euro contro 1,352 miliardi dell’Italia, complice la recessione dei fermi imbottigliati italiani (-0,1%) a fronte della nuova impennata di quelli francesi, ora a +18,3%.
“L’Italia - ha detto la Ceo di Business Strategies, Silvana Ballotta - rimane in testa nel segmento dei vini fermi, ma è proprio qui, dove tradizionalmente siamo più forti, che scontiamo di più il recupero francese. Paghiamo il noto gap promozionale, ma sembra anche che gli Usa preferiscano festeggiare l’uscita dalla crisi alzando i calici dei nostri principali competitor”.
Per l’Osservatorio di Business Strategies, il prezzo medio è come al solito il principale tallone d’Achille, con i vini francesi che entrano nel mercato Usa ad un valore medio per litro di quasi 10 euro contro i 4,89 di quelli italiani (nel caso dei vini fermi imbottigliati il gap è minore ma pur sempre significativo: 7,96 euro contro i 5,07 euro dei nostri vini). Sotto media della domanda statunitense (+10,3%) anche gli sparkling italiani (+7,6%), la cui quota di mercato si abbassa a poco più della metà sugli champagne francesi (+13,1%).

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