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“Il sorpasso della Francia in Usa non fa paura. Su Ocm stiamo recuperando. 50 miliardi di export agroalimentare al 2020 lo dicono i numeri. E per ricerca, dal Governo 31 milioni di euro”. Così, a WineNews, il Ministro Martina, a Congresso Assoenologi

Italia
Il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina apre il Congresso Assoenologi

“Il sorpasso del vino di Francia in Usa non ci fa paura. Sul fronte Ocm promozione stiamo recuperando. I 50 miliardi di euro di export agroalimentare nel 2020 sono un obiettivo possibile, lo dicono i numeri. E sulla ricerca, la filiera del vino e gli enologi avranno un ruolo fondamentale”. Lo ha detto a WineNews, in estrema sintesi, il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, dal Congresso di Assoenologi a Firenze. Che, in particolare, all’interrogativo se le note vicende e ritardi dell’Ocm vino promozione abbiano o no pesato sul sorpasso francese nello storico feudo italiano americano, ha risposto che all’Italia non spaventa questa competizione, “anche in Usa, l’anno scorso eravamo avanti noi, quest’anno lo sono di un pelo loro. Ma il punto è consolidare quei mercati, dobbiamo far la nostra strada, la stiamo facendo. Anche sul tema Ocm 2018 adesso siamo sostanzialmente nel percorso giusto, rispettando i tempi, ed io credo che dobbiamo continuare a lavorare facendo squadra e soprattutto sforzarci in questi mercati di avanzare sempre di più. Abbiamo tutte le condizioni per farlo”. Del resto, ha detto ancora il Ministro, anche l’obiettivo di giungere a quota 50 miliardi euro di export agroalimentare entro il 2020, “è un obiettivo alla portata. I numeri lo dicono - ha osservato - se arriviamo a fine anno a 40 miliardi, se siamo arrivati a 28 e rotti, trenta con i dati Istat dei giorni scorsi, il segno è assolutamente positivo. Siamo partiti che l’obiettivo sembrava una chimera, e siamo qui a discutere di come abbiamo avanzato esattamente lungo questo obiettivo. Credo di poter dire che il Governo ha dato una spinta formidabile in questi anni a quest’obiettivo e quindi andiamo avanti: l’obiettivo è alla portata”.

Il Ministro delle Politiche Agricole ha sottolineato il suo “ringraziamento ad Assoenologi per il lavoro straordinario che sta facendo, che anche in questi tre giorni sarà straordinario, e aiuterà certamente tutto il comparto a rafforzarsi ulteriormente soprattutto nella sfida della qualità e dell’internazionalizzazione. Mi piace il titolo di questo Congresso - ha detto ancora - la scienza della sostenibilità del vino, cioè la nuova frontiera della sostenibilità e dell’innovazione legata all’esperienza vitivinicola italiana. Noi abbiamo seminato tantissimo, penso in particolare al fatto che proprio sulla frontiera della ricerca sulla sostenibilità da gennaio partirà il nostro piano straordinario per la ricerca della sostenibilità in campo agricolo, che ha una sua componente essenziale proprio nell’esperienza vitivinicola, finanziato dopo anni di finanziamento zero. I 31 milioni di euro messi a disposizione da questo piano sono un primo passo ma sono un primo passo fondamentale per dare una prospettiva in questa direzione. Il Piano è sostanzialmente definito mancano un paio di passaggi burocratici ma da gennaio partiamo”, ha concluso.

Per il patron di casa, il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella, “è significativa la presenza di tanta Francia a questo Congresso, così come quella di molti giovani. Insieme abbiamo contribuito in un tavolo di lavoro a far sposare meglio le regole del Testo Unico sulla viticoltura con l’operatività giornaliera delle cantine. Siamo portatori determinati e ferrati, su una proposta che prevede la semplificazione della certificazione dei vini, rispettando la legge europea. E lo facciamo pur consapevoli che questa è un’operazione che ha portato benefici al vino italiano ma che può essere migliorata attraverso un rallentamento delle operazioni burocratiche che comunque pesano presso le nostre aziende. E lo faremo con il contributo pratico, fattivo, e gratuito, di quattromila enologi italiani”. Inoltre, “con Federvini abbiamo creato un progetto per dare a tutte le aziende che lo vogliano, un supporto che in questo momento serve al nostro settore e avremo uno scopo principale di perfezionare il sistema di analisi che possa garantire l’origine dei vini. Non lo facciamo perché ci piace fare le analisi ma perché è l’unico modo per dare valore e onore al primo anello della catena ovvero chi produce l’uva”.

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