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Dal Congresso Assoenologi (dal 17 al 20 novembre, a Firenze) al gran galà di “Bibenda” 2018 (18 novembre, Roma), da “Trentodoc Bollicine sulla Città” (da domani al 10 dicembre, a Trento) a “BaroloBrunello” (18-19 novembre, Milano): gli eventi di WineNews

Dal Congresso n. 72 di Assoenologi, al via oggi a Firenze (da oggi al 20 novembre), “culla del Rinascimento” culturale ed in larga parte anche vinicolo italiano, che metterà al centro il grande tema “La scienza della sostenibilità del vino”, intesa come conoscenza a 360° gradi del tema, sviscerato dal punto di vista vigna, del mercato, del consumatore, dell’economia, della ricerca genetica, ma anche della ristorazione, con spaccati ed esperienze dall’Italia e dal mondo, raccontati da personaggi di indiscussa autorevolezza (da Riccardo Cotarella a Serge Dubois, da Nicolas Joly ad Attilio Scienza) e le degustazioni tra Toscana e Portogallo, al gran Galà di scena il 18 novembre all’Hotel Rome Cavalieri che alza il velo su “Bibenda” 2018, con cui la Fondazione Italiana Sommelier festeggia le venti edizioni, con i migliori vini e ristoranti top del Belpaese, ed un nuovo riconoscimento, il “Premio Giacomo Tachis” al miglior enologo del 2017; da “Trentodoc Bollicine sulla Città”, storica kermesse dedicata alle bollicine, agli addetti ai lavori ed ai numerosi appassionati, che anima Trento e tutto il territorio (all’edizione n. 14, dal 16 novembre al 10 dicembre), trasformandoli in un’enoteca diffusa, da Palazzo Roccabruna, sede dell’Enoteca Provinciale del Trentino, al Muse-Museo delle Scienze, dai locali gourmet più famosi alle cantine, con eventi nell’evento come “Trentodoc in Cantina” e “Happy Trentodoc”, a “BaroloBrunello”, il walk around tasting ,firmato WineZone, che sbarca a Milano (18 e 19 novembre), con 50 maestri del Barolo e del Brunello di Montalcino e tre masterclass: il 18 novembre si parla prima di Barolo, nel bicchiere 5 vini, 5 comuni per 5 personalità differenti (Cantina Sobrero Francesco - Azienda Agricola, Silvano Bolmida, La Tartufaia - La Morra Giulia Negri, Cantina Palladino La Vero, Fratelli Serio & Battista Borgogno), quindi di “Vini tenaci”, con il Brachetto Anthos della cantina Matteo Correggia (nelle annate 1992, 2002, 2003, 2008 e 2016), mentre il 19 novembre al centro il Brunello di Montalcino, con 5 vini caratterizzati da stili e piglio diversi (Il Marroneto, Caprili, Castiglion del Bosco, Ventolaioe Voliero). Ecco gli eventi da non perdere per WineNews nel weekend alle porte, in un’agenda wine & food d’autunno piena di appuntamenti.

Focus - A Firenze “culla del Rinascimento”, per il “nuovo rinascimento” enoico del Belpaese e la “sostenibilità”: Assoenologi a Congresso, con Joly, Matthiasson, Scienza, Farinetti, Vespa e grandi degustazioni tra Toscana e Portogallo (17-20 novembre)
Se il “nuovo rinascimento” della viticoltura e dell’enologia italiana e mondiale si sta sviluppando sotto il grande mantello della “sostenibilità”, non poteva esserci migliore palcoscenico della Firenze “culla del Rinascimento” culturale ed in larga parte anche vinicolo italiano per raccontarlo (grazie soprattutto al genio di Giacomo Tachis, che sarà ricordato in diversi momenti e grandi degustazioni), e fare il punto delle situazione. E così sarà proprio il capoluogo toscano ad ospitare il Congresso n. 72 di Assoenologi, che avrà come tema portante proprio “La scienza della sostenibilità del vino”, intesa come conoscenza a 360° gradi del tema. Che, dal 17 al 20 novembre, sarà sviscerato dal punto di vista vigna, del mercato, del consumatore, dell’economia, della ricerca genetica, ma anche della ristorazione, con spaccati ed esperienze dall’Italia e dal mondo, raccontati da personaggi di indiscussa autorevolezza.
Si parte il 17 novembre, alle ore 14, in maniera multisensoriale, con la degustazione guidata da Pierluigi Gorgoni e Filippo Bartolotta
(il globe trotter wine teacher che ha guidato la degustazione del presidente Obama, attraverso grandi e particolari vendemmie e vini d’Italia, ndr), che sarà un viaggio attraverso la Toscana del vino tra Chianti, Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano e Vernaccia di San Gimignano, che sarà gusto preludio all’apertura ufficiale del Congresso (tutto alla Stazione Leopolda, ndr), con gli interventi del presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella, del copresidente della Unione International des Oenologues Serge Dubois, i presidenti di Simest Salvatore Rebecchini e di Federvini Sandro Boscaini, e delle autorità locali, dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi al sindaco di Firenze Dario Nardella, passando per gli assessori all’agricoltura della Regione Marco Remaschi, e del Turismo di Firenze Anna Paola Concia. Inoltre, sarà ci scena il premio Assoenologi-Versini 2017 a Daniela Fracassetti dell’Università di Milano, e la presentazine del libro firmato dall’associazione, “Vinifera - l’Italia dei Vitigni”, con il commento de “I signori del Vino” Marcello Masi e Rocco Tolfa (Rai2).
Sabato 18 novembre si entra nel vino dei lavori, con l’approfondimento sul tema de “La Scienza della Sostenibilità del Vino”, con gli interventi del pioniere della biodinamica in Francia, Nicolas Joly (Coulée de Serrant), del celebre winemaker californiano Steve Matthiasson (Matthiasson Wines), e ancora di Ruenza Santandrea, coordinatrice del Settore Vitivinicolo Alleanza Cooperative Italiane Agroalimentare, l’agronomo Ruggero Mazzili, fondatore della Stazione sperimentale per la viticoltura sostenibile - Spevis, Stefano Vaccari, capo dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi del Ministero delle Politiche Agricole (che presenterà i primi dati sui controlli dopo l’introduzione dei registri telematici di cantina), e del giornalista Andrea Zanfi. Nel pomeriggio, grande degustazione dei vini del Paese ospite, il Portogallo, guidata dagli enologi Josè Maria Soares Franco (J. Portugal Ramos) e David Guimaraens (Taylor’s & Fladgate), per un viaggio nel bicchiere tra Alentejo, Douro e il Porto, nelle sue diverse interpretazioni ed età. Chiusura di giornata all’insegna del bionomio tra vino e cultura, visto che nella bellissimo e storico Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, sarà di scena il concerto dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, con la lettura di poesie dedicate al vino. Domenica 19 novembre, invece, si parlerà ancora del macrotema della sostenibilità, ma inquadrata sotto diversi punti di vista. Il patron di Eataly Oscar Farinetti la affronterà da quello del consumatore, l’ad di Marchesi Antinori Renzo Cotarella parlerà di sostenibilità economia e aziendale, mentre Attilio Scienza, docente dell’Università di Milano, approfondirà il tema della sostenibilità della genetica. A seguire, poi, si parlerà anche della “sostenibilità dell’alta ristorazione”: sul palco, moderati dalla giornalista Fiammetta Fadda, gli chef stellati Antonia Klugman (Ristorante l’Argine a Dolegna del Collio), Ciccio Sultato (Il Duomo di Ragusa) e Yoji Tukoyoshi (Tukoyoshi di Milano), e ancora il cotitolare del Ristorante Ceresio 7 (Milano) Edoardo Grassi, il direttore marketing di Marchesi Antinori Enrico Chiavacci, Lorenzo Donini, docente di Scienza dell’Alimentazione all’Università La Sapienza di Roma, ed il titolare dell’agenzia di comunicazione e design Pescerosso Benedetto Condreas.
Nel pomeriggio, doppia degustazione di alto livello. Prima saranno protagonisti il Brunello di Montalcino ed il Chianti Classico, nel tasting guidato da Luciano Ferraro (Corriere della Sera), e poi la degustazione di due vini mito della Toscana e dell’Italia, icone nel mondo, il Tignanello di Antinori e il Sassicaia di Tenuta San Guido, legati dalla firma e dal ricordo di Giacomo Tachis, che saranno raccontanti e presentati dai loro produttori, due grandi nomi assoluti del vino italiano, Piero Antinori e Nicolò Incisa della Rocchetta. A chiudere i lavori, sarà il giornalista e produttore Bruno Vespa, che condurrà un faccia a faccia, una sorta di “Porta a Porta” enoico, con i presidenti dei consorzi di Bolgheri, del Brunello di Montalcino, del Chianti, del Chianti Classico, del Vino Nobile di Montepulciano e dei Vini di San Gimignano, prima della serata di gala con Carlo Conti e Peppino di Capri. E poi, dal Granducato, appuntamento per il 2018, con il Congresso n. 73 che sarà di scena a Trieste.
Info: www.assoenologi.it

Focus - Nella stagione delle Guide, dopo Slow Food, L’Espresso, Seminario Veronelli, Associazione Italiana Sommelier e Gambero Rosso, è la volta di Fondazione Italiana Sommelier e Luca Maroni, che presentano le edizioni 2018 fino all’anno prossimo.
La stagione delle Guide è lunghissima, con la presentazione delle edizioni 2018 delle principali “voci” della critica enogastronomica nazionale che arriva fino all’anno prossimo. Dopo il tradizionale avvio in largo anticipo, già in estate, con le Corone di “ViniBuoni d’Italia” 2018, edita da Touring Editore, seguita dallo svelarsi dei “faccini” assegnati ai migliori vini dalla “Guida Essenziale ai Vini d’Italia” 2018 di Daniele Cernilli, sono arrivati i vini della Chiocciola con “Slow Wine” 2018 di Slow Food e le classifiche delle Guide 2018 de L’Espresso, “Vini d’Italia” e “I Ristoranti d’Italia”. Quindi, i migliori vignaioli d’Italia ed i vini più “capaci di racconto”, come li definiva il maestro Gino Veronelli, della “Guida Oro I Vini di Veronelli” 2018 del Seminario Permanente Luigi Veronelli, “Vitae” 2018, la Guida dell’Ais-Associazione Italiana Sommelier, tra “Tastevin” e “Quattro Viti”, ma anche “Frecce di Cupido” e “Salvadanai”, e il Gambero Rosso con “Vini d’Italia” e “Ristoranti d’Italia” 2018, con i Premi Speciali, i “Tre Bicchieri” e le Tre Forchette, senza dimenticare le “Cantine d’Italia” di Go Wine. Ora, dopo una pausa di qualche giorno, è la volta di “Bibenda” 2018, con cui la Fondazione Italiana Sommelier festeggia le venti edizioni con i migliori vini e ristoranti top del Belpaese (già online, e poi a fine ottobre, ndr), nel gran galà il 18 novembre all’Hotel Rome Cavalieri (con un nuovo riconoscimento, il “Premio Giacomo Tachis” al miglior enologo del 2017). Last but not least, però nel 2018, dal 15 al 18 febbraio a Roma, anche Luca Maroni svela il suo “Annuario dei migliori vini italiani” 2018 (in uscita a novembre, ndr) nell’evento dedicato a “Il Buono e Il Bello”, al Salone delle Fontane all’Eur.

Focus - Sono i primi anni del 1900 quando Giulio Ferrari, giovane studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, dà vita alla sua produzione: inizia così la storia del Trentodoc che si racconta a “Bollicine sulla Città” (Trento, dal 16 novembre)
Sono i primi anni del Novecento quando Giulio Ferrari, giovane studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, dopo numerosi viaggi-studio in Francia, di rientro a Trento e per primo, nel cuore della città, dà il via alla sua produzione: piccola, ma di elevata qualità. Da allora molti lo seguirono. Inizia così la storia del Trentodoc, l’elegante e raffinato Metodo Classico di montagna per eccellenza (prime bollicine Doc d’Italia, e tra le prime anche nel mondo, nel 1993 con il riconoscimento della Denominazione “Trento”), oggi espressione comune di 48 case spumantistiche, ma ognuna con la sua personale filosofia capace di conferire al Metodo Classico sfumature diverse, riunite sotto l’egida, già dal lontano 1984, dell’Istituto Trento Doc in un unico marchio collettivo, nato esattamente 10 anni fa. Una realtà in costante crescita, che si racconta a “Trentodoc Bollicine sulla Città”, storica kermesse dedicata alle bollicine, agli addetti ai lavori ed ai numerosi appassionati, che anima Trento e tutto il territorio (all’edizione n. 14, dal 16 novembre al 10 dicembre), trasformandoli in un’enoteca diffusa, da Palazzo Roccabruna, sede dell’Enoteca Provinciale del Trentino, al Muse-Museo delle Scienze, dai locali gourmet più famosi alle cantine, con eventi nell’evento come “Trentodoc in Cantina” e “Happy Trentodoc”.
“Trentodoc Bollicine sulla Città”, è “un’importante vetrina ed un’opportunità unica per appassionati e turisti di degustare e apprezzare la produzione Trentodoc in diversi contesti: ristoranti, enoteche, Palazzo Roccabruna Enoteca Provinciale, direttamente in cantina e, addirittura, in una location unica come il Muse, in abbinamento ad altre produzioni locali d’eccellenza”, spiega il presidente dell’Istituto Trento Doc, Enrico Zanoni. Tra le più attese ed amate rassegne dedicate alle bollicine italiane - promossa dall’Istituto Trento Doc, dalla Camera di Commercio I.A.A. e la Provincia autonoma di Trento - ha il suo cuore, infatti, a Trento, a partire dall’Enoteca Provinciale del Trentino a Palazzo Roccabruna, tra degustazioni libere e guidate, seminari e approfondimenti, e l’immancabile cucina, con i suoi menù di montagna (16 novembre-10 dicembre), in abbinamento al versatile Metodo Classico, ottenuto da uve Chardonnay - il cui vitigno è uno dei più coltivati sul territorio (circa 26% della superficie vitata) - Pinot Nero, Pinot Bianco e Pinot Meunier. Per gli addetti ai lavori, la giornata da segnare in calendario è invece il 18 novembre, al Muse (sold out, ndr), palcoscenico per una degustazione in compagnia di 47 delle case spumantistiche dell’Istituto Trento Doc, con 130 etichette in mescita.
Tornando ai wine lovers, “Trentodoc in Cantina” (20 novembre-11 dicembre) apre le porte delle case spumantistiche, con un programma di eventi lungo la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, momento unico per scoprire le bollicine trentine là dove nascono, nelle viti geometricamente coltivate a pergola trentina ed eroicamente arrampicate sulle vette tra i 200 e gli 800 metri, dove il clima caratterizzato da notevoli escursioni termiche tra giorno e notte conferisce come tratti distintivi eleganza, freschezza e persistenza. È possibile così munirsi di un calice ed una cartina, per un “Enotur del Trentodoc”, un percorso multisensoriale tra i vigneti di Borgo dei Posseri, o godersi un aperitivo Trentodoc in cantina e con i produttori nell’Inkino all’Autunno a Mas dei Chini. Alle Cantine Monfort il Trentodoc è donna, in un racconto di sé attraverso un’esperienza sensoriale a Maso Papa, mentre i pregiati formaggi di montagna sono il gustoso abbinamento con i millesimati Revì. E se da Maso Martis il Trentodoc incontra l’artista Irma Paulon in “Mettiamoci il cuore nelle bollicine”, alle Cantine Ferrari il nuovo Ferrari Perlé Zero trova l’abbinamento perfetto nella cucina dello chef Alfio Ghezzi della stellata Locanda Margon, a partire dall’uovo di montagna. Anche legumi e cereali incontrano Trentodoc per un aperitivo alla Cantina Toblino, mentre finger food & musica accompagnano la degustazione di Zell alla Cantina Sociale di Trento. Un Gold Partry con delicatezze “dorate” e l’Altemasi Graal è di scena da Altemasi, un mercatino di Natale con i Trentodoc è quello che troveranno i curiosi da Endrizzi. Ma si va dall’aperitivo in cantina con i Nature di Opera e stuzzicherie di Maso Franch all’“Aperitivo sui lieviti” della Cantina di Isera, da una cena da Moser, con la cucina del Ristorante Del Lago a Bagno di Romagna, a “Feel Maso Poli”, aperitivo Trentodoc in cantina Music & Food, da “Bolle con il cuoco” con prodotti di tutte le Regioni italiane da De Tarczal alla Trentodoc Rotari “Zero” Jazz night alla Cantina Rotari, da Astrovervé, matinée di auguri con Trentodoc, le trote e i salmerini di Astro a Cantina Roverè della Luna Aichholz, alle Bollicine di Montagna, in verticale da Pedrotti Spumanti (con il Trentodoc Millesimato 2005-2006-2007 ). Un legame, quello con il territorio, “certificato” anche da una vera e propria “carta di identità” sull’origine, frutto di una ricerca della Fondazione Mach di San Michele all’Adige, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole e l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Last but not least, “Happy Trentodoc” (18 novembre-10 dicembre), l’aperitivo 100% trentino nei locali del centro storico di Trento, dove le bollicine di montagna - tra cui i Riserva, per le quali, dopo la vendemmia manuale, il “vino base” è affidato a una lenta maturazione in bottiglia che varia da un minimo di 15 mesi a un minimo di 36, ed i Trentodoc più raffinati ed evoluti che invece riposano fino a 10 anni sui lieviti (il marchio collettivo Trentodoc, con le due “O”, simboleggia il gesto del “remuage”, tipico del Metodo Classico, ndr) - incontrano i prodotti gastronomici locali, formaggi e salumi in primis.
Info:
www.trentodoc.it

Focus - A Milano, il 17 e 18 novembre, arriva “barolobrunello”, il walk around tasting firmato WineZone con 50 maestri del Barolo e del Brunello di Montalcino e tre masterclass
“Barolobrunello”, il walk around tasting firmato WineZone, sbarca a Milano (18 e 19 novembre) con i vini di 50 vignaioli capaci di esprimere e svelare ai wine lovers le origini, la tradizione e gli stili diversi del Barolo e del Brunello di Montalcino, da approfondire attraverso tre masterclass (www.barolobrunello.it). Il 18 novembre si parla prima di Barolo, nel bicchiere 5 vini, 5 comuni per 5 personalità differenti (Cantina Sobrero Francesco - Azienda Agricola, Silvano Bolmida,La Tartufaia - La Morra Giulia Negri, Cantina Palladino La Vero, Fratelli Serio & Battista Borgogno), quindi di “Vini tenaci”, con il Brachetto Anthos della cantina Matteo Correggia (nelle annate 1992, 2002, 2003, 2008 e 2016), mentre il 17 novembre al centro il Brunello di Montalcino, con 5 vini caratterizzati da stili e piglio diversi (Il Marroneto, Caprili, Castiglion del Bosco, Ventolaioe Voliero).

In tutto, saranno 27 i produttori di Barolo nella cornice delle Officine del Volo (Agricola Gian Piero Marrone, Alessandria Fratelli, Enzo Boglietti, Azienda Agricola Josetta Saffirio, Boroli, Bric Cenciurio, Cascina Chicco, Cascina Fontana, Castello di Verduno, Comm G.B. Burlotto, Damilano, Diego Conterno, Elio Grasso, Elvio Cogno, Giacomo Borgogno & Figli, Giacomo Fenocchio, Giulia Negri, Marengo Mario, Massolino-Vigna Rionda, Mauro Veglio, Oddero Poderi e Cantine, Pelassa, Principiano Ferdinando, Renato Ratti, Roberto Voerzio, Silvano Bolmida e Vietti) e 28 quelli di Brunello di Montalcino (Altesino, Argiano, Ventolaio, Banfi, Baricci, Canalicchio di Sopra, Capanna, Caprili, Castiglion del Bosco, Cava d’Onice, Col d’Orcia, Cortonesi-La Mannella, Cupano, Fuligni, Il Bosco di Grazia, Il Marroneto, La Gerla, Lisini, Mastrojanni, Pietroso, Podere Salicutti, Poggio di Sotto, Sanlorenzo, Sesti, Talenti, Tenuta Le Potazzine, Terre Nere Campigli Vallone e Uccelliera).

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