02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Gli indici dei grandi nomi di Piemonte e Toscana hanno messo a segno le performance migliori per crescita dei prezzi, ma i primi vincono sui secondi per performance economica, con il Monfortino Riserva di Conterno al top: ecco i dati di “Wine-Lister”

Il “derby” tutto tricolore tra le grandi etichette di Piemonte e Toscana si fa sentire anche all’interno dei dati e degli indici compilati dalla piattaforma di analisi economica wine-lister.com: dopo lo spettacolare risultato descritto dalle più recenti analisi comparate degli indici regionali, che hanno visto le due regioni al primo e al terzo posto per crescita negli ultimi due anni, con la sola Borgogna a spezzare il podio tricolore (https://goo.gl/kNEdh2), gli analisti della società si sono dedicati alle performance economiche delle cinque etichette che compongono i due indici italiani, e i risultati non lasciano spazio a dubbi, dato che tutti i vini più performanti secondo i cinque parametri economici presi in esame (prezzo medio a tre mesi, crescita dello stesso a sei mesi, tasso composto di crescita a tre anni, stabilità e volume degli scambi) sono piemontesi, e tutti firmati da due produttori, ovvero Giacomo Conterno e Bruno Giacosa (https://goo.gl/zLfFMJ).
Al primo posto di una classifica, dove i punteggi economici sono tutti sopra i 960 punti, c’è il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, con un “economic score” pari a 978 e un prezzo medio a tre mesi di 669 Euro - più del doppio di quello della medaglia d’argento, il Barbaresco Asili Riserva di Bruno Giacosa (971 punti) e di quella di bronzo, il Barolo Cascina Francia di Giacomo Conterno (970 punti). Sette punti più in basso, poi, gli analisti di wine-lister.com hanno identificato per il quarto posto il Barbaresco Rabajà di Bruno Giacosa: fuori dal podio, ma titolare della crescita più notevole in termini di tasso composto di crescita a tre anni, con un eloquente +27,5%.
In chiusura, l’etichetta che sancisce il definitivo 3 a 2 in questo “testa a testa” tra i due grandi produttori piemontesi a favore di Bruno Giacosa, ovvero il Barolo Rocche del Falletto Riserva, che ha mostrato la maggiore vitalità negli scambi, con più di 500 bottiglie di ognuna delle sue cinque annate top che sono passate di mano nell’ultimo anno. Lo strapotere piemontese sulle etichette toscane in termini di performance economica, notano infine gli analisti, ha però un intrinseco rovescio della medaglia: a una crescita maggiore in termini di prezzo non può non accompagnarsi una volatilità maggiore, col risultato che la deviazione standard rispetto alla media dei prezzi è pari all’8,6% per le prime rispetto al 7,1% dei toscani. Di conseguenza, il Piemonte offre di sicuro prospettive di guadagno maggiori in caso di investimento, ma anche un rischio maggiore in termini di sicurezza.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli