Dopo lo sguardo ad Oriente per l’annata 2014, con l’artista cinese Hsiao Chin, quest’anno è “British” l’Etichetta d’Artista di Nittardi. A firmarla, per il Chianti Classico “Casanuova di Nittardi” Vigna Doghessa 2015, è il pittore inglese Joe Tilson, ex esponente di punta della Pop Art, artista silenzioso e visionario che è stato, a partire dalla fine degli anni 50, antesignano e protagonista degli “Swinging Sixties” di Londra, destinati a cambiare stile di vita e pensiero nel mondo.
Alla fine degli anni 60, Tilson si staccò dalla Pop Art “quando perse l’originario significato di Popular Art, divenendo oggetto di culto-consumo”. Trovò un’altra strada, più introspettiva, materica, traferendosi prima nella campagna inglese, poi sempre più a lungo in Italia. E l’etichetta d’artista n. 35, presentata oggi a Firenze, da Meregalli (tradizione che dura ininterrottamente del 1981, quando la cantina è stata acquistata dall’attuale proprietà, Peter Femfert e Stefania Canali, appassionati viticoltori e collezionisti, che così vogliono rendere omaggio a Michelangelo, storico proprietario di queste terre), è composta da due opere che, spiega la cantina “esprimono felicemente l’amore di Tilson per la Toscana e Venezia. Dall’etichetta in pastose pennellate di verde e viola sembra fuoriuscire la fisicità dell’uva, la sua pienezza simboleggia la vita, l’antico avvicendarsi delle stagioni culminanti nell’attesa vendemmia. La carta seta è un omaggio a Venezia, agli splendidi pavimenti di marmi, intarsi e mosaici delle sue chiese e dei suoi palazzi”.
Un progetto enoartistico che continua, quello di Nittardi, con il nome di Tilson che, così, si aggiunge a quelli di Emilio Tadini, Valerio Adami, Friedensreich Hundertwasser, Eduardo Arroyo, Mimmo Paladino, Yoko Ono, Tomi Ungerer, Günter Grass, Pierre Alechinsky, Dario Fo, Kim Tschang Yeul, Karl Otto Götz e Alain Clément, che negli anni ne hanno già fatto parte.
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