02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

L’autunno chiama il vino e le passeggiate nei vigneti in cerca di cantine e assaggi, lungo le strade del vino. Dall’Alto Adige all’Etna, ecco la classifica dei 15 percorsi eno-gastronomici più belli d’Italia secondo il top dei siti di viaggi, Expedia

Dall’Alto Adige all’Etna, l’autunno chiama il vino, le sue tinte, i suoi profumi e il suo calore in gola: le giornate si accorciano e fa più fresco, ma la luce calda invoglia ancora a lunghe camminate all’aria aperta, magari proprio fra quei vigneti colorati che portano in cantina, a degustare i vini in commercio e magari qualche assaggio dalle botti. Le strade del vino sono nate proprio per questo, per diffondere il turismo e la cultura enogastronomica che ora anche uno dei maggiori siti di viaggi come Expedia celebra, con una classifica dei 15 percorsi vinicoli più belli d’Italia (www.expedia.it).
A partire dalla Strada del vino dell’Alto Adige, al primo posto: tra i più antichi d’Italia, inizia nel piccolo comune di Nalles, non lontano da Bolzano, per proseguire verso sud fino a Salorno, sul confine tra il Trentino e l’Alto Adige; lungo la strada gli appassionati potranno dedicarsi a degustazioni accompagnate dalla tipica merenda tirolese, a base di speck dell’Alto Adige, il tipico pane di segale croccante e un bicchiere di Schiava, Gewürztraminer o Lagrein. Segue, in posizione n.2, La Strada del Barolo, che invita a scoprire il “re” dei vini piemontesi attraversa le magiche colline delle Langhe partendo da Alba fino a Vedurno, toccando borghi e cantine, paesaggi che conservano ancora il sapore di tradizioni antichissime, come la stessa Barolo o Grinzane Cavour, con il suo castello duecentesco che ospita l’Enoteca Regionale, e il grazioso borgo di Gallo d’Alba, famoso per la produzione del torrone.
La Strada del Vino Terrano al terzo posto, conduce dal 1986 nella terra brulla del Carso, che crea insieme al sole questo vino secco, ottenuto dal vitigno del Refosco il suo caratteristico aroma. Snodandosi da Opicina a Visogliano, porta a diverse trattorie che propongono specialità a base di affettati e selvaggina. Alla posizione n.4, la Strada del Vino Franciacorta, che unisce l’arte al gusto coi suoi castelli e le abbazie, le ville e i borghi antichi. Da Mandolossa, vicino a Brescia, a Paratico sul lago d’Iseo, passando per Cellatica, la zona vinicola più antica, e le colline più incontaminate del Franciacorta di Monticelli Brusati. Dalle bolle lombarde si passa a quelle venete, con la Strada del Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano. A Conegliano, in provincia di Treviso, dopo una passeggiata tra i portici di Contrada Grande, tra gli affreschi del Duomo e il Castello, si raggiunge l’Istituto Enologico Cerlett dove ha inizio la Strada del Vino. Da qui, fra i colli percorsi da vigneti, la Pieve Romanica, la settecentesca Villa Brandolini che ospita la sede del Consorzio di Tutela della Docg, si giunge all’area del prestigioso spumante locale, il Valdobbiadene Superiore di Cartizze Docg.
Sempre in veneto è la posizione n.6, con La Strada del Vino Soave. Nata nel 1999, corre per circa 50 chilometri lungo 13 comuni: partendo da Verona o dalla cittadina medievale di Soave, il percorso attraversa quattro suggestive valli - Val di Mezzane, Val d’Illasi, Val Tramigna e Val d’Alpone - ed include ville, castelli, musei e chiese romaniche. L’Emilia Romagna segue al settimo posto, con la Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini, una strada di circa 150 chilometri che, tra Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda, attraversa un territorio dal ricco patrimonio artistico e paesaggistico, percorso da una ventina di vitigni, come il Barbera e la Croatina a bacca rossa, la Malvasia di Candia Aromatica e l’Ortrugo a bacca bianca, i principi della viticoltura piacentina. Alla posizione n.8 c’è la Strada del Sangiovese, un itinerario tra le colline dell’Appennino Romagnolo unisce centri ricchi di fascino alle pregiate produzioni della Romagna Doc, dal Sangiovese al Trebbiano, dal Centesimino al Famoso. A rendere più gustoso l’itinerario, anche l’olio extravergine di oliva di Brisighello Dop e lo Scalogno di Romagna Igp.
Come l’Emilia Romagna, anche la Toscana entra in classifica con due posizioni: alla n. 9 si posiziona la Strada del Vino (e dell’Olio) Chianti classico, dalle antiche origini etrusche e romaniche. Partendo da Greve in Chianti, attraversa tutto il Chiantigiano per 40 chilometri, fino a raggiungere Panzano, con la caratteristica Pieve di San Leolino, quindi Castellina, Fonterutoli e infine Siena. Lì vicino si snoda anche la Strada del Vernaccia San Gimignano, al decimo posto della classifica. San Gimignano, “città delle torri” è il piccolo gioiello medievale dal quale ha inizio questo itinerario a raggiera che tocca le frazioni di Castel San Gimignano, Pancole, Libbiano, Sant’Andrea e Bibbiano, alla scoperta del vino di colore giallo paglierino, appunto la Vernaccia, conosciuto anche da Dante, da degustare al meglio insieme ai piatti conditi di tartufo e zafferano.
Sempre in centro Italia si trova l’undicesima posizione, con la Strada del Verdicchio. Questo itinerario che conduce nell’entroterra di Ancona ha inizio da Jesi. Dal suo elegante centro storico si raggiunge Montecarotto e la sua maestosa cinta muraria, e poi Staffolo con il suo Museo del Vino e dell’Arte Contadina. Vale la pena di allungarsi a Genga, per accompagnare al Verdicchio del ciauscolo, un salame morbido tipico della zona. La Strada dei Vini dei Castelli Romani si accoda, percorso dove una natura lussureggiante incontra un patrimonio artistico che racchiude chiese, conventi, ville rinascimentali. Partendo da Colle Tuscolo di Frascati, scegliete una “fraschetta” (la tipica osteria dei Castelli presente sin da tempi antichissimi, quando i contadini delle campagne romane, in viaggio verso la capitale per vendere i propri prodotti, necessitavano di un punto di ristoro durante il tragitto) per assaggiare, oltre al vino, la varietà di salumi e formaggi, come anche la porchetta di Ariccia. A Marino, durante i giorni di sagra, nel mese di settembre, il vino sgorga addirittura dalle fontane.
Il Sud Italia conclude la classifica con le ultime tre posizione. Alla n.13 c’è L’Appia dei Vini Doc Brindisi-Ostuni. Fra i rinomati vitigni apprezzati da Orazio e Plinio il Vecchio, si snoda questa strada che, partendo da Brindisi, dove è d’obbligo una visita al centro storico, punta verso Mesagne, elegante cittadina barocca, con il suo Castello Normanno e Palazzo Scazzeri, per concludersi nella luminosa Ostuni. Della Sicilia si citano due percorsi: la Strada del Vino e dei Sapori della Val di Noto, alla posizione n. 14, che unisce il mare al vino nel territorio della Val di Noto, in cui i Greci diffusero la coltivazione delle viti con impianto “ad alberello”. Tre le tipologie di vini Doc riconducibili ai due vitigni autoctoni della zona: il Moscato e il Nero d’Avola; ma al profumo del vino si mescola quello della tradizione culinaria e della cultura, che nel tour (che si estende tra Avola, Ispica, e Pachino) fa tappa a Noto, col suo raffinato Barocco. Chiude la classifica la Strada del Vino dell’Etna, che si sviluppa tra Piedimonte Etneo, a una quarantina di chilometri da Catania, Randazzo e Linguaglossa, e unisce nei vini dell’Etna Doc il calore di un vulcano, di una cantina e di un calice di vino.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli