02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

In agenda la mostra “Da Brooklyn al Bargello: Giovanni della Robbia, la lunetta Antinori e Stefano Arienti” al Bargello a Firenze, aspettando Merano WineFestival e l’opening di Fico. In tavola olio novo, tartufo, Novello e il vino del Conte Mascetti!

Capolavoro del Rinascimento italiano, la “Resurrezione di Cristo” di Giovanni Della Robbia torna in Italia, per esser esposta a Firenze al Museo Nazionale del Bargello, in tutto il suo splendore. Il merito è di una storica circostanza: il restauro, 500 anni dopo, da parte degli stessi committenti, Marchesi Antinori, che all’inizio del Cinquecento incaricano il Della Robbia di realizzare la lunetta, dal 1898 di proprietà del Brooklyn Museum of Art di New York, nel solco di una tradizione secolare di mecenatismo culturale che prosegue, anche con una nuova e doppia committenza, grazie all’Antinori Art Project: “Scena Fissa”, un’opera di Stefano Arienti, esposta con la robbiana nella mostra “Da Brooklyn al Bargello: Giovanni della Robbia, la lunetta Antinori e Stefano Arienti” (10 novembre-8 aprile; il 9 novembre la preview alla stampa con Paola D’Agostino, direttore del Museo Nazionale del Bargello, e Alessia Antinori, vicepresidente Marchesi Antinori), e “Altorilievo”, installazione site-specific dello stesso artista italiano di fama internazionale per la collezione permanente della famiglia nella Cantina Antinori nel Chianti Classico. È questo l’evento da non perdere segnalato in agenda da WineNews.
Il tutto aspettando uno dei più importanti eventi per il mondo del vino in autunno: il “Merano WineFestival” (Kurhaus, 10-14 novembre; www.meranowinefestival.com), l’esclusiva kermesse del Wine Hunter Helmuth Köcher dedicata alle eccellenze food&wine nazionali e internazionali - oltre 450 cantine tra le migliori in Italia e nel mondo, quasi 200 artigiani del gusto e 15 cuochi di spicco, frutto di una rigorosa selezione - accanto, novità dell’edizione n. 26, CookingFarm alla ChefArena in Piazza della Rena dove si potrà assistere agli showcooking di rinomati chef, oltre alle tradizionali Masterclasses, degustazioni guidate di eccellenze enologiche all’Hotel Terme Merano, e la GourmetArena nella Passeggiata Lungo Passirio dove assaggiare i prodotti della selezione Culinaria, fino ai riconoscimenti “The WineHunter Award”, da quest’anno, altra novità, anche guida online (www.award.winehunter.it). E proprio nell’attesa, il 9 novembre ai Giardini Trautmansdorff di Merano, è di scena il convegno “Naturae & Purae”, con le maggiori autorità del mondo del vino - da Attilio Scienza a Luca D’Attoma, da Franz Josef Loacker a Werner Morandell, da Angiolino Maule a Carlo Nesl - per indagare il futuro e le tendenze della viticoltura, dai fenomeni dei vini naturali e bio ai temi della sostenibilità e della ricerca. Stesso giorno in cui a Bologna, si svela alla stampa anche Fico Eataly World-Fabbrica Italiana Contadina, aspettando l’apertura al pubblico il 15 novembre con l’intervento previsto del Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni.
Tra gli eventi da segnalare nelle grandi città, a Siena torna “Sangiovese Purosangue”, la rassegna - che è anche itinerante - ideata dall’Associazione EnoClub Siena (2-5 novembre; www.enoclubsiena.it), dedicata al vitigno italiano più diffuso, con degustazioni con i produttori - 80 le cantine protagoniste per oltre 350 vini, Sangiovese in purezza, da diversi territori, dalla Toscana alla Romagna, dall’Umbria al Lazio, in assaggio e confronto con le rispettive sottozone e cru nella Fortezza Medicea - e verticali di vecchie annate, incontri e seminari di approfondimento, per addetti ai lavori ed appassionati: si va dalla conferenza tecnica e degustazione sul Chianti Classico (Contrada della Lupa, 2 novembre) alla Conferenza scientifica sulla “Sostenibilità in viticoltura” all’Università degli Studi di Siena (Complesso di San Niccolò, 4 novembre), dalla verticale Castello di Monsanto Sangiovese Fabrizio Bianchi (9 annate: 1974-1975-1988-1995-1999-2006-2009-2010-2012) al Seminario con degustazione “I difetti e le virtù. La percezione positiva del brett e della volatile, la sua valutazione estetica” (entrambi in Fortezza, il 4 novembre), dalla Cena incontro con i produttori del Sangiovese con vecchie e nuove annate in assaggio (Compagnia dei Vinattieri, 4 novembre) alla degustazione guidata “Declinazione del Sangiovese in Romagna e in Toscana. Il territorio di Brisighella, un parallelismo con Montalcino” alle verticali Chianti Classico Riserva Badia a Coltibuono (8 annate: 2000-2006-2007-2008-2009-2010-2011-2012) e Chianti Rufina Riserva Selvapiana Bucerchiale (10 annate: 1958-1965-1973-1979-1980-1983-1993-2000-2009-2013, tutti in Fortezza, 5 novembre). L’Oltrepò Pavese sbarca invece a Milano, dal 4 all’11 novembre, con Oltrepò WineMi Week “Bere Bene a Milano”, una settimana di degustazioni con le cantine che, con la regia del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e della Strada del Vino e dei Sapori Oltrepò Pavese in collaborazione con le enoteche storiche milanesi del gruppo WineMi (Cantina di Franco, Cantine Isola, Enoteca Eno Club, Enoteca Ronchi, Drogheria Radrizzani Enoteca; www.oltrepowinemiweek.it), presenteranno al pubblico il meglio della produzione, dal Metodo Classico al Riesling, dalla Bonarda al Pinot Nero. Si resta a Milano, per la presentazione del volume “Basilicata in Vigna”, racconto fotografico a cura di Andrea Zanfi sulla Basilicata enologica e non solo, il 10 novembre al FourSeasons Hotel, con una cena esclusiva promossa dall’Enoteca Regionale Lucana, occasione per accostarne i vini alla grande cucina dello chef stellato lucano Vito Mollica (www.enotecaregionalelucana.com). Ancora Milano, per il ritorno dei “Wine Days Storie di vite e di vini” della rivista “Civiltà del Bere”, il 5 e il 6 novembre al Museo dei Navigli (www.civiltadelbere.com): un walk-around tasting con 63 protagonisti della grande enologia d’autore, nomi celebri e produzioni di nicchia (ci saranno anche i Vini d’Alsazia con il Civa-Conseil Interprofessionnel Vins d’Alsace: www.vinsalsace.com), e due masterclass a far da contorno dedicate alla “Valle di Cembra: grandi bianchi di montagna” (condotta da Roger Sesto con le cantine Opera, Corvée-Cor, Villa Corniole-Pietramontis, Zanotelli e Pelz del Comitato Mostra Valle di Cembra che presenterà anche le migliori etichette del Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau; www.tastetrentino.it) e ad un “Viaggio nel tempo: 5 decenni 5 vini 5 storie” (condotta da Luciano Ferraro con l’Amarone Bertani, il Rubesco Lungarotti, il Turriga di Argiolas, il Solaia di Marchesi Antinori e il Cometa di Planeta). A Roma invece, il 6 novembre, arrivano i vini dell’Alto Adige con il Consorzio all’Hotel Rome Cavalieri, per il grande banco di assaggio “Dalle valli alle vette, l’Alto Adige nel calice”, con una selezione di 50 vini proposti con la chiave di lettura dell’altitudine dei vigneti, e poi in una degustazione dal taglio divulgativo guidata da Pierluigi Gorgoni, enologo, giornalista e docente della Scuola Alma di Colorno, e da Daniela Scrobogna, docente di Fondazione Italiana Sommelier, che racconteranno l’Alto Adige attraverso 9 etichette del territorio delle cantine St. Pauls, Peter Zemmer, Cantina Kurtatsch, Abbazia di Novacella, Cantina Terlan, Cantina Tramin, Pfannenstielhof, Cantina San Michele Appiano e Cantina Bolzano (www.vinialtoadige.com).
Tra i compleanni, 30 anni fa, esattamente il 3 novembre 1987, “Il Gambero Rosso”, supplemento settimanale del quotidiano “il manifesto”, pubblicava in prima pagina il Manifesto dello Slow Food, la cui storia è ripercorsa a quattro mani dal fondatore della Chiocciola Carlo Petrini e dal giornalista Gigi Padovani nel volume “Slow Food. Storia di un’utopia possibile”, prima biografia ufficiale del movimento che festeggia la ricorrenza in una serie di incontri, con il prossimo in programma l’11 novembre alla Fiera di San Martino a Chieri, con Padovani e Carlo Bogliotti, direttore editoriale Slow Food Editore al Padiglione Workshop, e il 30 novembre alla Biblioteca Comunale di Sant’Arcangelo di Romagna sempre per la Fiera di San Martino; www.claragigipadovani.com). E trenta sono anche gli anni dei Vignaioli del Trentino (1987-2017) che festeggiano il “compleanno” con tutti gli appassionati a “Trent’anni trentini. Buon compleanno Vignaioli!”, dal 3 al 5 novembre con degustazioni in cantina, con Metodo classico, Teroldego e Vino Santo protagonisti (da “Montagne spumeggianti. L’inconfondibile profilo del metodo classico trentino” il 3 novembre da Balter con Ais, a “L’oro del Tirolo. Il Teroldego ieri, oggi e domani” il 4 novembre da Martinelli con Fabio Giavedoni, curatore nazionale di Slow Wine, a “... raro, amabile e pettorale ... La magia senza tempo del Vino Santo” il 5 novembre da Lasino con Sandro Sangiorgi, creatore di Porthos), e una grande degustazione con 130 vini a Palazzo Roccabruna a Trento, sede dell’Enoteca Provinciale del Trentino, con le aree tematiche “Autoctonia” con le varietà autoctone (Nosiola, Teroldego, Marzemino, Groppello di Revò …), “Bordò” con i tagli bordolesi e i monovarietali da Cabernet e Merlot, “Uno ... e centomila” con la “felice disuguaglianza” dei vini trentini, “Avere trent’anni” con i Vignaioli di nuova generazione, “I resistenti”, per dare spazio a quelle varietà che, frutto di decenni di ricerca, offrono nuove opportunità per una viticoltura sostenibile, “Territorio spumeggiante” con la lunga tradizione spumantistica, e “Dulcis in fundo” riservata ai vini dolci e da meditazione, dal Vino Santo al Moscato Rosa (www.vignaiolideltrentino.it).
Tra gli eventi particolari, nel loro annuale incontro, i Cavalieri del Lavoro produttori di vino si riuniscono in Sardegna, dalla griffe Argiolas (il Cavaliere “di casa” è Franco Argiolas, ndr; www.argiolas.it), il 4 novembre a Serdiana, tra visite ai vigneti Iselis, una degustazione guidata dei pregiati vini simbolo del made in Italy che producono, cene di gala alla Corte in Giorgino a Cagliari, e non solo alla scoperta di uno dei territori del vino più importanti d’Italia. Tra gli eventi imperdibili questo è da segnare in agenda: se Tapioco, Come Se Fosse e Antani erano l’Atto I de La Tognazza, con Il Conte Mascetti si apre l’atto II, e come afferma Gian Marco Tognazzi, alla guida della Tenuta di famiglia, “Ora la famiglia è al completo”, nel segno della convivialità, dell’amicizia e, perché no, nel mito della zingarata: il lancio del nuovo vino - Igt Toscana, prodotto a Panzano in Chianti, blend di Sangiovese, Merlot e Syrah - sarà a Firenze, luogo simbolo del film “Amici Miei” con il padre Ugo tra gli indimenticabili protagonisti, il 4 novembre in occasione del raduno dei fans del capolavoro di Mario Monicelli, tra la Discoteca Yab ed il Cinema Odeon, con ospiti speciali alcuni attori che fecero parte del cast e, ad accompagnare i vini, piatti ispirati proprio alle scene del film (www.latognazza.net).
Uno sguardo oltreconfine, porta infine sul Mar Baltico, nuova tappa del tour del Barolo & Friends Event a Helsinki in Finlandia nello storico Vanha Ylioppilastalo (7 novembre) e a Tallinn in Estonia (8 novembre), per due eventi di promozione de I Vini del Piemonte con Walk Around Tasting e masterclass rivolti a operatori professionali e wine lovers di mercati di dimensioni medio-piccole ma decisamente in crescita (www.ivinidelpiemonte.com).

Focus - Capolavoro del Rinascimento, la “Resurrezione di Cristo” di Giovanni Della Robbia torna a Firenze, al Museo del Bargello, in tutto il suo splendore. Merito di una storica circostanza: il restauro da parte degli stessi committenti, Marchesi Antinori
All’inizio del Cinquecento (1520 c.a.), Niccolò di Tommaso Antinori, iniziatore della fortuna imprenditoriale della storica famiglia del vino italiano, commissiona a Giovanni della Robbia (Firenze, 1469-1529/30) la lunetta con la “Resurrezione di Cristo” che lo raffigura con gli stemmi di famiglia, per decorare Villa Le Rose, la residenza di campagna alle porte di Firenze, dove già all’epoca si produceva vino. Un capolavoro del Rinascimento italiano, dal 1898 di proprietà del Brooklyn Museum of Art di New York, che per la prima volta dopo 120 anni sarà presentato al pubblico, in tutto il suo splendore, al Museo Nazionale del Bargello a Firenze (10 novembre-8 aprile; il 9 novembre la preview alla stampa con Paola D’Agostino, direttore del Museo Nazionale del Bargello, e Alessia Antinori, vicepresidente Marchesi Antinori). Il merito è di una storica circostanza: il restauro della robbiana da parte degli stessi committenti, i Marchesi Antinori, oltre 500 anni dopo, nel solco di una tradizione di mecenatismo culturale che arriva fino ai nostri giorni. E per celebrare lo straordinario ritorno della lunetta e l’esposizione nella “culla” del Rinascimento tra le opere di Michelangelo, Donatello e degli stessi Della Robbia, la famiglia fiorentina continua la sua antica tradizione di “mecenati d’arte” anche con una nuova, e doppia, committenza, grazie all’Antinori Art Project, progetto che muove dall’idea di creare una naturale prosecuzione dell’attività di collezionismo: “Scena Fissa”, un’opera dell’artista italiano Stefano Arienti, tra i più apprezzati sulla scena internazionale, esposta accanto alla robbiana, che rilegge ed interpreta, nella mostra “Da Brooklyn al Bargello: Giovanni della Robbia, la lunetta Antinori e Stefano Arienti”, in due sale separate ma comunicanti tra loro, in un inaspettato dialogo tra arte rinascimentale e contemporanea. In contemporanea, nella Vinsataia dell’avveniristica Cantina Antinori nel Chianti Classico sarà esposta invece “Altorilievo”, installazione site-specific di Arienti, ispirata ancora una volta alla lunetta Antinori e complementare all’opera dello stesso artista esposta al Bargello, e che entrerà a far parte della collezione permanente di famiglia.
“Sostenere e valorizzare le arti è sempre stato importante per la nostra famiglia - sottolinea Alessia Antinori - siamo oggi particolarmente orgogliosi che questa bellissima lunetta, al cui interno è raffigurato uno dei nostri antenati oltre agli stemmi di famiglia, torni finalmente a casa completamente restaurata, in occasione dell’esposizione al Museo Nazionale del Bargello, già scrigno di numerosi inestimabili capolavori dei Della Robbia”.
Composta da 46 sezioni di terracotta policroma invetriata, la robbiana di dimensioni monumentali, splendido e tra i più notevoli esempi della straordinaria tecnica della famiglia di scultori Della Robbia (Luca, Andrea e Giovanni), attivi tra il 1400 e il 1500 a Firenze, presenta infatti un ritratto quasi a grandezza naturale del suo committente, in ginocchio con le mani giunte alla destra del Cristo Risorto, con i soldati attorno al sepolcro su un articolato sfondo di paesaggio e due stemmi di famiglia ai lati della base del rilievo, una fastosa cornice di frutti e fiori popolata da piccoli animali, che decorava Villa Le Rose, una delle Tenute di famiglia dove già all’epoca gli Antinori producevano principalmente vino ma anche olio ed altri prodotti agricoli.
Donata al Brooklyn Institute (oggi Brooklyn Museum of Art) nel 1898 dal collezionista americano Aaron Augustus Healy - dopo averla acquistata dagli stessi Antinori - la robbiana non ha più lasciato New York da allora. Nel 2016, grazie al finanziamento della famiglia Antinori, ritrova il suo splendore originale, restaurata nei laboratori del Brooklyn Museum per la mostra “Della Robbia: Sculpting with Color in Renaissance Florence”, prima esposizione americana dedicata ai Della Robbia, al Museum of Fine Arts di Boston (9 agosto-4 dicembre 2016) e poi alla National Gallery of Art di Washington Dc (5 febbraio-4 giugno 2017). L’esposizione della lunetta Antinori al Museo Nazionale del Bargello, dove si conserva la maggiore raccolta al mondo di sculture realizzate in terracotta invetriata dai Della Robbia ed alla quale verrà dedicata un’intera sala dello spazio museale, sarà anche idealmentre riaccompagnata dal collezionista americano: altro capolavoro concesso in prestito dallo stesso Museo americano è infatti il “Ritratto di Aaron Augustus Healy” dipinto dal grande ritrattista statunitense John Singer Sargent nel 1907.
Info: www.antinoriartproject.it - www.bargellomusei.beniculturali.it

Focus - È tempo dell’“olio novo” dell’annata 2017, scarsa seppur meno del previsto, ma ottima. A celebrarlo, l’Olio Day per una buona causa a Dievole in Toscana (5 novembre), e, da oltre 40 anni, l’antico borgo di Cartoceto nelle Marche (4-12 novembre)
È tempo dell’“olio novo” dell’annata 2017, scarsa seppur meno del previsto, ma molto buona. Nei territori più vocati alla sua produzione, dalla Toscana all’Umbria, dalla Liguria alla Puglia, dal Trentino al Lago di Garda, dalle Marche fino alla Sicilia, la raccolta è iniziata in anticipo per cause ormai note e comuni anche alle altre colture agricole - gelate primaverili e siccità estiva - ma anche per preservare la qualità, ottima, delle olive, già mature perché la siccità ha accelerato il processo, sanissime, perché non vi sono stati attacchi parassitari, come la temuta mosca olearia, e con acidità molto basse, caratteristica organolettica fondamentale nel determinarla.
Un Olio Day 2017, per assaggiare in anteprima l’olio appena franto, tra i migliori Evoo made in Italy, è di scena il 5 novembre a Dievole nel cuore della Dop Chianti Classico in Toscana, per una buona causa: si inizia con una passeggiata nell’oliveto, tra i riflessi e il bagliore argentato degli alberi che hanno da poco rilasciato il loro pregiato oro liquido. Quindi, una degustazione tecnica della nuova linea di Olio di Dievole 2017, per imparare a riconoscere i sapori dei vari cultivar e come utilizzarli in cucina; poi, l’esperienza continua spostandosi nell’elegante e da poco ristrutturato Ristorante Novecento, dove la cucina di Dievole per questa occasione darà il benvenuto a due chef d’eccezione, Simone Cipriani del ristorante Essenziale di Firenze, e Alberto Sparacino del Cum Quibus di San Gimignano, che, con Massimiliano Volonterio e Monika Filipinska, executive e pastry chef di Dievole, prepareranno i loro piatti con l’olio nuovo, accompagnati dai vini della Tenuta di proprietà dell’imprenditore argentino Alejandro Bulgheroni. Infine, l’intero ricavato sarà destinato a Dynamo Camp, il primo camp di Terapia Ricreativa in Italia, appositamente strutturato per ospitare gratuitamente per periodi di vacanza e svago bambini e ragazzi malati, in terapia o nel periodo di post ospedalizzazione (www.dievole.it).
Ed è un olio Dop di altissimo livello, come “non se ne assaggiava da quasi dieci anni” quello che viene celebrato anche a Cartoceto, antico borgo della Valle del Metauro (Pesaro-Urbino), che da 41 anni dedica al suo “oro verde” il “Cartoceto Dop, il Festival-Mostra Mercato dell’Olio e dell’Oliva” (4-12 novembre; www.prolococartoceto.it) dedicato all’unica Denominazione olearia delle Marche, con percorsi tra enogastronomia nelle osterie diffuse tra bruschette e vini del territorio, nella natura per vedere gli oliveti, incontrare i produttori, acquistare l’olio nuovo e le olive, ma anche cultura e spettacolo per rimarcare il forte legame che ha con un territorio ricco di storia e di attrattive artistiche. Un’eccellenza made in Italy - il prezzo viaggia tra i 18 e i 25 euro per un prodotto contraddistinto dalle tre cultivar raggiola, leccino e frantoio - che quest’anno, anche a causa delle alte temperature che non hanno permesso alla mosca olearia di intaccare le olive lasciando quindi l’albero privo di trattamenti chimici, regala profumi inebrianti, note piccanti e delicatamente amare e una acidità bassissima come da migliore tradizione.

Focus - Il tartufo bianco ed Alba sotto i riflettori, con tanti eventi, alla “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba” n. 87 (fino al 26 novembre). Ad accompagnarlo le “Wine Tasting Experience” Strada del Barolo in partnership con il Festival “Collisioni”
Il tartufo bianco ed Alba hanno un rapporto che va ben al di là del legame che si instaura, naturalmente, tra una città ed il suo prodotto gastronomico più rappresentativo. “Sua Maestà”, qui, è qualcosa di più: è motore economico, perché se il comparto del tartufo nel Belpaese vale mezzo miliardo di euro, una buona parte arriva dalle Langhe, è ispirazione continua per la gastronomia d’eccellenza, come racconta il protagonismo nei piatti dei grandi chef, è ambizione per i grandi vini del Piemonte, onorati di accompagnare una tale prelibatezza, è volano per il turismo ed è, sempre più spesso, attrattore culturale, specie, ma non solo, nei due mesi della “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba”, di scena, con l’edizione n. 87, fino al 26 novembre.
Otto settimane con il “gioiello della terra” al centro, e tutto il mondo intorno. A partire da quello del design, con una mostra promossa da Alessi, Centro Nazionale Studi Tartufo e Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, dal titolo “Truffle. Il Design Alessi incontra il Tartufo Bianco d’Alba” (fino al 26 novembre), con “Alba”, l’affettatartufi per il pregiato tubero designed by Ben van Berkel/UNStudio, ed i progetti ideati dai 15 designer coinvolti da Alessi. È, invece, visitabile fino al 12 novembre la video installazione “Holding the Milk”, firmata dalla sacerdotessa della performance art, Marina Abramović. Fino al 3 dicembre, la Chiesa di San Giuseppe ospita l’esposizione dedicata al protagonista della Transavanguardia Enzo Cucchi, “Enzo Cucchi dalle Collezioni del Castello di Rivoli”, senza dimenticare la mostra “Poeti/Pittori/Poeti”, dal 4 novembre al 17 dicembre, con le opere, tra gli altri, di Carlo Levi, Eugenio Montale e Pier Paolo Pasolini. Ma prosegue anche la rassegna “Classica - I concerti della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba”, fino al 12 novembre.
Tornando alla Fiera, il suo cuore, come sempre, è ovviamente il Mercato Mondiale nel Cortile della Maddalena, che ospita anche i Foodies Moments con chef come Christian Milone, Flavio Costa, Walter Ferretto, Andrea Ribaldone, Davide Oldani, Massimo Camia e Marc Lanteri, e speciali gemellaggi con territori d’eccellenza enogastronomica, con i “matrimoni del gusto” tra le colline di Langhe, Roero e Monferrato con i distretti agroalimentari di Chieri e il Chierese, della Città di Parma, della Regione Basilicata e della Città di Tokyo. Ma ci sono anche le Analisi sensoriale del tartufo, e il momento enogastronomico più esclusivo: le Ultimate Truffle Dinner, con l’idea di unire e abbinare in un evento esclusivo il Tartufo Bianco d’Alba con elementi unici della cucina internazionale come le ostriche, il manzo di Kobe, il caviale, il foie gras, lo Champagne e il Barolo, di scena, dopo al Guido Ristorante dallo chef Ugo Alciati, il 20 novembre al Ristorante 21.9 di Flavio Costa (con il ricavato per “Breathe the Truffle”, il crowdfunding per la salvaguardia delle tartufaie a rischio del Sud Piemonte). Infine, nella Piazzetta Unesco, un’esposizione fino al termine della Fiera, celebra il terzo anniversario del riconoscimento delle colline di Langhe-Roero e Monferrato a Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Ma il tartufo ha anche un “Official Sparkling Wine”, le bollicine dell’Alta Langa, protagoniste di appuntamenti in cui si esplorare tutte le sfumature dell’abbinamento Alta Langa e tartufo bianco che celebra un forte legame di sapori e tradizioni tra eccellenze dei frutti di Langa. E ancora, durante la Fiera, sull’esempio delle “École du Vin” francesi, ci sono anche le “Wine Tasting Experience”, ideate dalla Strada del Barolo, e dedicate ai wine lovers, con al centro “Il gusto del territorio”, “I Cru del Barolo” e “I volti del Nebbiolo”, fino al 26 novembre nel Cortile della Maddalena, dove fanno parte del nuovo progetto permanente del Festival agri-rock “Collisioni” al Castello Comunale Falletti di Barolo (www.winetastingexperience.it).
Info: www.fieradeltartufo.org

Focus - Tartufo e vino uniti dall’arte di Tullio Pericoli: Angelo Gaja e l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour presentano la mostra “Le colline davanti”, per diffondere la coscienza verso la bellezza del territorio Unesco delle Langhe-Roero e Monferrato (fino al 26 novembre). Il 12 novembre al Castello di Grinzane l’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba
Quando la sinergia tra uno dei produttori più leggendari d’Italia e l’Enoteca di riferimento del territorio piemontese confluisce nel condiviso intento di diffondere la consapevolezza verso una bellezza paesaggistica vitivinicola straordinaria, riconosciuta ufficialmente persino dall’Unesco, il risultato può tradursi in arte: nasce così la mostra “Le colline davanti” di Tullio Pericoli, uno dei più grandi pittori paesaggisti viventi, sostenuta con slancio da Angelo Gaja e dall’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, per la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, e ospitata ad Alba, fino al 26 novembre, nella Chiesa di San Domenico, con l’esposizione di 85 tele.
Il recente riconoscimento Unesco per i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato sta diffondendo una maggiore coscienza della bellezza costruita dal duro lavoro di generazioni e generazioni contadine e può diventare l’occasione per ravvivare, oltre alle iniziative e all’entusiasmo, anche i contenuti, i modi, le parole stesse usate nella comunicazione del vino e del territorio. Di questo sono convinti Angelo Gaja e l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, che l’hanno capito tra i primi. Insieme hanno lavorato alla realizzazione della mostra contribuendovi in modo complementare. Angelo Gaja ha agito d’iniziativa personale, motivando e accompagnando Tullio Pericoli nel suo inedito sguardo alle colline di Langhe-Roero e Monferrato, lavoro silenzioso e assiduo di un anno. L’Enoteca ha agito, invece, per iniziativa istituzionale al fianco dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, in virtù di una convinta attenzione ai temi del paesaggio, offrendo l’autorevole cornice del Castello-sito Unesco alla presentazione in anteprima delle opere e all’incontro dell’artista con la stampa. Una mostra che ha il privilegio di unire il vino al tartufo e che la rende testimone di un’acquisita maturazione di unità dell’intero territorio. Senza dimenticare che il Castello di Grinzane Cavour, come da tradizione, fa da sfondo il 12 novembre, all’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba.
Info: www.castellogrinzane.com

Focus - Da Acqualagna nelle Marche alle Crete Senesi in Val d’Orcia fino a San Miniato nell’alta Toscana, per la gioia dei gourmet di tutto il mondo, nei territori più vocati d’Italia entra nel vivo la stagione di raccolta del tartufo
Nei territori più vocati d’Italia, la stagione di raccolta del tartufo, il pregiato bianco “re” dei prodotti made in Italy, è pronta ad entrare nel vivo per la gioia dei gourmet di tutto il mondo. Nelle Marche, la “Fiera nazionale del Tartufo Bianco d’Acqualagna” è in programma fino al 12 novembre (www.acqualagna.com). Nelle Crete Senesi nella Val d’Orcia Patrimonio Unesco, a San Giovanni d’Asso - ora compreso nel territorio del Brunello di Montalcino - la “Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi”, all’edizione n. 32, sarà di scena invece dall’11 al 19 novembre (www.mostradeltartufobianco.it), da raggiungere a bordo del “Treno Natura” o di Ferrari California e 458 Spider, e da assaggiare accanto formaggi pecorini a latte crudo, insaccati, carni di Chianina e Cinta Senese, olio extravergine di grande qualità, il vino della Doc Orcia e, ovviamente, con “sua maestà” il Brunello, visitando il Museo del Tartufo, cantine, frantoi e caseifici. Restando in Toscana, anche l’altra patria del bianco, San Miniato, si prepara a celebrare messer tartufo nella “Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato”, edizione n. 47, dall’11 al 26 novembre (www.sanminiatopromozione.it).

Focus - Da “Pinky Mantova. Vita, morte e miracoli del maiale” al Prosecco Superiore brindisi di Artissima, da “Aspettando Gourmet Food Festival” a Torino al “Festival Internazionale della Barbera”, dal corso “Vino facile” da Signorvino a “Il Re e La Regina: Barolo&Champagne” alla cantina Sordo Giovanni, dall’arrivo del Novello a “vinoè” a Firenze, dall’Ostrica Bretone a Venissa da Bisol al tartufo d’Alba ad Hong Kong, ecco gli eventi nell’agenda di WineNews
Scorrendo l’agenda degli eventi wine & food, in Alto Adige proseguono le “Giornate del Riesling”, la “regina delle uve bianche” in primo piano a Naturno, fino al 12 novembre, tra degustazioni con i produttori nel giardino d’inverno dell’Albergo Unterstell (con una verticale di Riesling di Markus Molitor, che con la sua tenuta nella regione vinicola della Mosella si annovera tra i produttori di Riesling più importanti e più interessanti al mondo), tour enologici nelle cantine della Val Venosta, delizie per il palato con gli chef, momenti di dibattito (le famiglie Platzner della Tenuta Falkenstein e Aurich dell’azienda Unterortl parleranno della viticoltura ad alta quota, dei terroir, della coltivazione della vite e della vinificazione), notti Wine & Music e con l’edizione n. 12 del Concorso nazionale di Riesling (www.rieslingtage-suedtirol.merano-suedtirol.it). In Lombardia, a Milano, proseguono gli appuntamenti con le bollicine francesi e italiane di e al Peck Italian Bar, con le cene con menu degustazione nelle quali ogni piatto - creato dalla chef Patrizia Finotti - viene elaborato in abbinamento allo Champagne Perrier-Jouët (12 novembre), al Franciacorta di Bellavista (23 novembre), allo Champagne Laurent-Perrier (6 dicembre) e al Franciacorta di Ca’ del Bosco (13 dicembre; www.peck.it). E continuano anche gli eventi che celebrano un territorio italiano eletto European Region of Gastronomy 2017: la Lombardia Orientale, nel progetto Erg-East Lombardy 2017 (www.eastlombardy.it), come “Arte e gastronomia: il colore del gusto”, rassegna gastronomica nei ristoranti di Cremona in occasione della mostra “Genovesino, natura e invenzione nella pittura del Seicento” le cui opere ispirano gli chef in menu colorati (fino al 6 gennaio). Intanto, Mantova ospita la prima edizione di “Pinky Mantova. Vita, morte e miracoli del maiale” (fino al 5 novembre; www.pinkymantova.com), un nuovo Festival omaggio al suino, grande protagonista della tavola, dell’economia e della cultura mantovana, nel centro storico della città, tra cene a tema e degustazioni nei ristoranti, ma anche percorsi culturali, esposizioni, spettacoli teatrali, laboratori didattici per bambini, e con un evento nell’evento dedicato al perfetto compagno dei piatti a base di maiale: il vino, protagonista del Palio del Lambrusco (4-5 novembre). In Friuli, illycaffè e Università del Caffè, aprono le porte della sede di via Flavia a Trieste a tutti gli appassionati di caffè e non, per scoprire come nasce il blend unico illy divenuto ormai simbolo del made in Italy, i un calendario di appuntamenti tra visite dell’azienda e corsi di degustazione (fino al 30 novembre; www.unicaffe.illy.com). Fino al 20 novembre, 25 tra i migliori ristoranti del Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia si sfidano al “Festival Triveneto del Baccalà - Trofeo Tagliapietra” a colpi di ricette originali e creative a base di stoccafisso e baccalà salato, con i giudizi tra i clienti, chiamati dalla Dogale Confraternita del Baccalà mantecato, dalla Venerabile Confraternita del Baccalà alla vicentina, dalla Vulnerabile Confraternita dello Stofiss dei Frati in collaborazione con Tagliapietra e Figli srl, una delle aziende leader in Italia nell’importazione, lavorazione e commercio di prodotti ittici in particolare del merluzzo (galà finale alla Cantina Sociale di San Bonifacio a Verona, il 4 dicembre www.festivaldelbaccala.it).
In Piemonte, allo storico ristorante Del Cambio a Torino proseguono le serate in cantina, per degustare i vini di grandi produttori di Langa e del mondo, accompagnati dal sommelier Davide Buongiorno e da un menù conviviale firmato dallo chef stellato Matteo Baronetto, immersi nella suggestiva atmosfera del “Tavolo della Cantina”, il nuovo spazio collocato nelle fondamenta fisiche e spirituali del ristorante, le cantine seicentesche, più antiche dello stesso locale, un caveau che conserva oltre 19.000 bottiglie e ben 2.200 etichette pregiate: nei calici le etichette di Michele Chiarlo (8 novembre), il Barolo La Bussia di Prunotto (15 novembre), i grandi bianchi di Jermann (22 novembre), il Torgiano di Lungarotti (29 novembre), e 
i grandi vini del Collio Goriziano di Gravner (6 dicembre; www.delcambio.it). Restando in città è partito invece “Aspettando Gourmet Food Festival”, il percorso di avvicinamento verso la prima edizione della rassegna enogastronomica biennale in programma dal 17 al 19 novembre al Lingotto Fiere, frutto della collaborazione tra GL events Italia e Gambero Rosso (www.gourmetfoodfestival.it), in sette cene e degustazioni di vini organizzate in una serie di locali di Torino, dal Ristorante Carignano (7 novembre con “A Tavola con l’Amarone Bertani”, con la cucina dello chef Fabrizio Tesse del Grand Hotel Sitea e i vini Amarone Bertani, introdotti da Gianni Fabrizio) al Papà Noè (8 novembre con “Bollicine in Città” con l’azienda Tosti), dal Ristorante Piano 35 (9 novembre con “Mezzacorona ad alta quota” con lo chef Fabio Macrì e le etichette di Mezzacorona) al Ristorante Tre Galli (10 novembre con l’abbinamento provolone Valpadana e birre Flea nel menu ideato da Giovanni Battista Caputo), dal Artemisia Bistrot (14 novembre con la cucina dello chef Giuseppe Rambaldi e i i vini di Bel Colle) all’Enoteca Rossorubino (16 novembre con i vini Bertani). Intanto, torna l’“Enoteca Diffusa” a San Salvario per il Club To Club Festival, promossa dall’Associazione Commercianti, Residenti e Cittadini di Via Baretti (fino al 5 novembre), per far conoscere il meglio della produzione vitivinicola a Denominazione del territorio torinese nel progetto Torino Doc (Erbaluce di Caluso, Canavese, Carema, Freisa di Chieri, Collina Torinese, Pinerolese e Valsusa; www.torinodoc.com), nei locali e ristoranti e in Piazza Madama Cristina. La creatività di Mariangela Susigan, chef stellata del Gardenia di Caluso, e l’arte del Prosecco Superiore firmato Nino Franco si incontrano invece ad Artissima, la principale fiera d’arte contemporanea in Italia, di scena a Torino (Oval, 3-5 novembre; www.ninofranco.it), dove, a riempire i calici di artisti, collezionisti, galleristi e appassionati saranno le etichette della cantina, con un “brindisi itinerante” grazie ad un classico carretto dei gelati, trasformato in “buvette-bicicletta”. Ancora a Torino, si chiama “Vino facile” il corso serale organizzato da Signorvino con il wine blogger Emanuele Trono, in arte, Enoblogger, per chi vuole avvicinarsi al mondo del vino ma in maniera divertente, appassionata e non troppo impegnativa in termini di tempo, affrontando una tematica per ogni appuntamento (si parte il 15 novembre con Lezione sulle Bollicine, poi il 22 novembre con la Lezione sui Vini Bianchi, il 29 novembre con la Lezione sui Vini Rossi, fino al 13 dicembre con Blind Tasting e Marketing; www.signorvino.com - www.enoblogger.com), tra differenze, abbinamenti da sperimentare, curiosità, giochi ed ogni volta un Bonus, una pillola che si stacca della tematica principale per scoprire aspetti legati al mondo del vino dei quali si parla molto poco. E fino al 12 novembre a La Morra, nelle Langhe, i poderi del barolista Gianni Gagliardo ospitano la mostra “Filari di luce” a cura di Ermmano Tedeschi, curatore d’arte internazionale che ha scelto quest’anno di puntare sui fili sottili che legano natura, arte, territorio e l’umanizzazione dei luoghi, attraverso le opere degli artisti Dado Schapira e Daniele Basso che come le botti, privilegiano legno ed acciaio, in un allestimento piacevolmente invasivo degli spazi scenici e di lavoro della cantina, tra cui una dedica ai Poderi Gianni Gagliardo di Dado Schapira, un’interpretazione di una cassetta lignea di vino, come un libro semiaperto, che rimanda ad un soggetto espressivo caro all’artista (www.gagliardo.it). Nel Monferrato, a Costigliole d’Asti, è di scena il “Festival Internazionale della Barbera”, promosso dal Comune in partnership con il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato (3-6 novembre; www.comune.costigliole.at.it), con il “Più Grande Banco d’Assaggio della Barbera” con oltre 200 etichette nella Cantina dei Vini, nel castello la degustazione “Terre da (Bar)bere - I Terroir della Barbera d’Asti” a cura dell’Ais, al ristorante “La Barbera” del castello aperitivi e cene con i piatti degli chef del territorio e presentazione della Guida Osterie d’Italia 2018 con Eugenio Signoroni; i riconoscimenti ai “Viticoltori della Barbera d’Asti Patrimonio dell’Umanità” per il lavoro svolto sulle colline costigliolesi, celebrati con il viceministro alle Politiche Agricole Andrea Olivero, l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero, il sindaco Giovanni Borriero e il presidente del Consorzio Filippo Mobrici; “Miti della Barbera d’Asti”, una verticale dedicata agli ultimi 25 anni di questo vino a cura della Fisar, il “Barbera e Tartufo Day” e un Annullo Filatelico dedicato all’evento; la degustazione “Barbere del mondo” con l’Onav, e, ancora, la proiezione del film “Barolo Boys”, l’incontro-dibattito “I Wine Makers della Barbera d’Asti” con Dora Marchi, direttrice di Enosis, l’enologo Giuliano Noè, il professor Vincenzo Gerbi, e l’onorevole Massimo Fiorio, e molto altro. Si resta in Langa anche per “Il Re e La Regina: Barolo&Champagne” alla cantina Sordo Giovanni (Castiglione Falletto, 6 novembre; www.sordogiovanni.it), un viaggio tra i due terroirs presentati da Fabio Gallo, presidente Ais-Associazione Italiana Sommelier Piemonte, e Livia Riva, sommelier e grande appassionata di Champagne, con degustazione di 5 Barolo Sordo (Gabutti, Perno, Ravera, Monvigliero, Parussi) e 5 Champagne Dehours&Fils di diversi Comuni, visita alle cantine storiche e una selezione di finger food dello Chef Andrea Larossa.
In Veneto, fino al 12 novembre, a San Zeno di Montagna (Verona), è di scena “San Zeno Castagne, Bardolino & Monte Veronese”, il mese dedicato ai prodotti tipici del territorio con menù degustazione nei ristoranti (www.ristosanzeno.it). Il 4 novembre la Cantina Pizzolato, a Villorba, apre le porte alla “Festa d’autunno”, con protagonista indiscusso il Novello biologico 2017, primo vino della nuova annata che potrà esser degustato per tutta la giornata (www.lacantinapizzolato.com). Il 5 novembre il ristorante Venissa sull’isola di Mazzorbo-Burano nella laguna di Venezia, Ambasciata Italiana della Confraternita dell’Ostrica di Bretagna, ospita una cena esclusiva per omaggiare la cultura lagunare e valorizzare la pregiata Ostrica Bretone, nelle creazioni dello chef Francesco Brutto in abbinamento a vini come il Private Cartizze Bisol Docg 2013 e il Dilà Metodo Classico Brut Nature 2014 di Maeli, e nella quale, alla presenza di Gianluca Bisol, presidente Bisol e cancelliere del Mar Adriatico della Confraternita, e dell’Ambasciatore Italiano Gildo Angelo Antonio Carabelli, sarà possibile entrare a far parte della Confrerie (www.venissa.it). A Vicenza torna invece “Gustus-Vini e Sapori dei Colli Berici”, l’evento organizzato dal Consorzio Vini Colli Berici e Vicenza e dalla Strada dei Vini Colli Berici (4-6 novembre; www.gustus.stradavinicolliberici.it) con un grande banco d’assaggio e degustazioni a tema nello Spazio Scarpa, open space progettato dal designer e architetto veneziano Carlo Scarpa nella Biblioteca Internazionale La Vigna, Istituto culturale e di documentazione specializzato nel settore agricolo e vitivinicolo, a Palazzo Brusarosco Zaccaria: protagoniste più di 20 aziende con oltre 80 etichette autoctone dei Colli Berici, come il Tai Rosso e la Garganega, senza dimenticare Cabernet, Carmènere e Merlot. L’anteprima, è di scena il 3 novembre nella storica Biblioteca, con il convegno “Paesaggi del vino dei Colli Berici”. Anche in Emilia Romagna, a Borgonovo Val Tidone, la Cantina Valtidone celebra il Novello, il Picchio Rosso, prodotto da uve di Pinot Nero (4-5 novembre; www.cantinavaltidone.it), con un ricco calendario di iniziative in favore di Amop (Associazione Malato Oncologico di Piacenza) e con testimonial la nutrizionista Evelina Flachi, presenza fissa a “La prova del cuoco” su Rai 1.
In Toscana, alla Fortezza di Siena e non solo, accanto alla rassegna “Sangiovese Purosangue”, continuano gli incontri-degustazione di Enoclub Siena, dai Versanti Nord (16 novembre) e Sud (30 novembre) e la Collina-Paese (23 novembre) di Montalcino ai grandi vini australiani a Firenze, da verticali di Brunello Biondi Santi al ristorante La Trota di Rivodutri e di Monfortino di Giacomo Conterno al Sangiovese Purosangue a Salerno (2 dicembre), da Brunello a Palazzo Caetani a Fondi (Latina, 3 dicembre) al ciclo Sette Note in Sette Notti (www.enoclubsiena.blogspot.it). A Firenze prosegue “Spoon”, la kermesse di chef stellati ai fornelli del Ristorante Borgo San Jacopo con lo chef Peter Brunel: da Philippe Lévéillé (16 novembre) a Carlo Cracco (20 novembre) e Mauro Uliassi (4 dicembre; www.borgosanjacopo.it). Ma Firenze ospita anche l’edizione n. 2 di “vinoè”, l’evento della Fisar (Stazione Leopolda, 5-6 novembre; www.vinoe.it) dedicato al vino in tutte le sue forme e sfumature, con oltre 120 banchi d’assaggio per i wine lovers , tra etichette celebri e piccole realtà vitivinicole da scoprire sotto la guida dei sommelier, masterclass (“Le Chardonnay en Champagne!” e “Lili Marleen e il Riesling”), degustazioni verticali (Furore Bianco Fiorduva di Marisa Cuomo, Montepulciano d’Abruzzo di Emidio Pepe e il Pergole Torte di Montevertine), tavole rotonde con gli esperti (“La viticoltura italiana: passato, presente e futuro” con Giuseppe Martelli, presidente del Comitato Nazionale Vini del Ministero delle Politiche Agricole, il Malbec Argentino con l’enologo Roberto Cipresso). In Umbria prosegue la storica rassegna, all’edizione n. 20, “Frantoi Aperti”, la grande festa dell’olio nuovo e dei suoi artefici, occasione per scoprire borghi dimenticati e scorci nascosti del “cuore verde” d’Italia, lungo la Strada dell’Olio Dop Umbria (fino al 26 novembre; www.frantoiaperti.net). In Sicilia, “Fare del bene ne vale la cena” & “Felichic” sono i mood dell’edizione n. 7 di Etna&ChicChef, evento enogastronomico a Santa Venerina ai piedi del vulcano (Tenuta Voscenza, 7 novembre; www.charmingitalianchef.com), dedicato quest’anno al tema del comfort food, con oltre 20 tra i migliori Chic chef d’Italia, da Giuseppe Mancino ad Alessandro Gilmozzi, da Flavio Costa a Pier Giorgio Parini, chiamati a raccolta dall’associazione Italiana Charming Italian Chef (Chic) che vede impegnato in prima linea la stella Michelin Pietro D’Agostino, ideatore dell’iniziativa in favore della Limpe-Dismov, l’Accademia Italia Malattia Parkinson e disordini del movimento.
Uno sguardo oltreconfine porta il fino ad Hong Kong, dove torna “Aria di Alba”, l’evento ideato e promosso dall’azienda piemontese Tartuflanghe, e che vede lo chef stelllato Pino Lavarra ospitare al ristorante Tosca, il più alto del mondo al piano n. 102 dell’International commerce center e all’interno del Ritz Carlton Hotel, il neo tristellato collega Paolo Casagrande del Lasarte di Barcellona, per presentare un menù con protagonista il tartufo bianco piemontese (2-4 novembre; www.ariadialba.it).

Focus - La stagione delle Guide è entrata nel vivo: dopo Slow Food, L’Espresso, Seminario Veronelli, Associazione Italiana Sommelier e Gambero Rosso, è la volta di Fondazione Italiana Sommelier e Luca Maroni, che presentano le edizioni 2018 fino all’anno prossimo
La stagione delle Guide è entrata nel vivo ed è lunghissima, con la presentazione delle edizioni 2018 delle principali “voci” della critica enogastronomica nazionale che arriva fino all’anno prossimo. Dopo il tradizionale avvio in largo anticipo, già in estate, con le Corone di “ViniBuoni d’Italia” 2018, edita da Touring Editore, seguita dallo svelarsi dei “faccini” assegnati ai migliori vini dalla “Guida Essenziale ai Vini d’Italia” 2018 di Daniele Cernilli, sono arrivati i vini della Chiocciola con “Slow Wine” 2018 di Slow Food e le classifiche delle Guide 2018 de L’Espresso, “Vini d’Italia” e “I Ristoranti d’Italia”. Quindi, i migliori vignaioli d’Italia ed i vini più “capaci di racconto”, come li definiva il maestro Gino Veronelli, della “Guida Oro I Vini di Veronelli” 2018 del Seminario Permanente Luigi Veronelli, “Vitae” 2018, la Guida dell’Ais-Associazione Italiana Sommelier, tra “Tastevin” e “Quattro Viti”, ma anche “Frecce di Cupido” e “Salvadanai”, e il Gambero Rosso con “Vini d’Italia” e “Ristoranti d’Italia” 2018, con i Premi Speciali, i “Tre Bicchieri” e le Tre Forchette, senza dimenticare le “Cantine d’Italia” di Go Wine. Ora, dopo una pausa di qualche giorno, è la volta di “Bibenda” 2018, con cui la Fondazione Italiana Sommelier festeggia le venti edizioni con i migliori vini e ristoranti top del Belpaese (già online, e poi a fine ottobre, ndr), nel gran galà il 18 novembre all’Hotel Rome Cavalieri (con un nuovo riconoscimento, il “Premio Giacomo Tachis” al miglior enologo del 2017). Last but not least, però nel 2018, dal 15 al 18 febbraio a Roma, anche Luca Maroni svela il suo “Annuario dei migliori vini italiani” 2018 (in uscita a novembre, ndr) nell’evento dedicato a “Il Buono e Il Bello”, al Salone delle Fontane all’Eur.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024