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Vino e ambiente, la sostenibilità “non è un sogno ad occhi aperti”: ad affermarlo, nella presentazione dei risultati del progetto che vuole rendere “carbon neutral” uno dei nomi più importanti del vino spagnolo, Miguel Torres by Bodegas Torres

“Tra dieci-quindici anni, sarà perfettamente possibile vedere cantine che sono completamente “carbon neutral”, con zero emissioni. Non è un sogno ad occhi aperti, ve lo prometto”: un punto di vista audace quanto speranzoso, ma notevole, dato che a dichiararlo non è stato un attivista di una benemerita associazione ambientalista o un membro della comunità scientifica internazionale - i cui toni in materia di cambiamenti climatici si fanno comprensibilmente ogni giorno più allarmati ed allarmanti - ma la figura di vertice di uno dei nomi più importanti del vino di Spagna e globale, ovvero Miguel Torres Senior, presidente di Bodegas Torres.
Come riportato da “Decanter” (https://goo.gl/A4fi6P), la multinazionale del Penedes ha recentemente reso pubblici i risultati di un’opera consistente di riqualificazione ambientale delle proprie attività produttive, decisa proprio da Torres dopo aver visto il celebre documentario di Al Gore “Una Scomoda Verità”.
Una riqualificazione che ruota intorno alla possibilità di catturare e riutilizzare l’anidride carbonica prodotta e normalmente rilasciata nell’atmosfera come conseguenza delle attività dell’uomo, e che Torres ha dichiarato di voler ridurre, per le proprie strutture produttive, del 30% nel periodo compreso tra 2008 e 2020. Una dichiarazione d’intenti che il patron di Bodegas Torres ha reso ben concreta dal punto di vista finanziario, dato che ha destinato proprio a questi sforzi non meno dell’11% dei profitti annuali del gruppo, col risultato che solo nel 2017 la multinazionale enoica ha investito in progetti di efficientamento ambientale 12 milioni di Euro.
Tra installazioni a biomasse, solari e fotovoltaiche, la cantina del Penedes è ad oggi autosufficiente dal punto di vista energetico per il 25% del suo fabbisogno complessivo, e l’intera filiera è stata resa più efficiente tramite un uso più ragionato delle risorse idriche, una riduzione del peso delle bottiglie e una coibentazione generale degli ambienti. Così facendo, a quattro anni dal traguardo prefissatosi Torres è riuscita ad abbattere le proprie emissioni del 40% rispetto ai livelli del 2008, percentuale che, se si includono fornitori e partner aziendali, è arrivata al 18,9% a metà dell’anno in corso. Per arrivare al livello prefissato, quindi, serve uno sforzo ulteriore: uno sforzo che, secondo Torres, può benissimo passare da uno dei settori più dinamici ed interessanti della lotta al cambiamento climatico, ovvero l’uso della tecnologia per catturare, stoccare e successivamente riutilizzare l’anidride carbonica, essenzialmente ritrasformandola in energia. Infine, Torres ha come detto non solo investito una percentuale importante dei profitti aziendali in questi sforzi, ma ha già dichiarato che tutti i risultati delle ricerche sul tema che la sua azienda finanzierà nel corso del tempo verranno rilasciati gratuitamente anche ai propri competitor. Una lungimiranza davvero ammirevole, e che sarebbe notevole vedere, sulla stessa scala, anche dentro i confini nazionali italiani.

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