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Una scultura rotonda in vetro che cambia colore a seconda della luce che filtra a Villa Ricucci dai vigneti del Chianti Classico: ecco “Untitled” dell’artista americana Roni Horn, nuova opera permanente del Castello di Ama per l’arte Contemporanea

Italia
Untitled, nuova opera d’arte in vetro che cambia colore, con la luce che arriva dai vigneti di Castello di Ama, ph Moggi

Collocata in una piccola stanza di Villa Ricucci, una delle ville padronali del borgo di Ama, è costituita da un oggetto in vetro di forma rotonda il cui colore bianco varia a seconda della luce che filtra da finestra a Nord-Est: la luce del Chianti Classico è ciò che dà vita all’opera stessa, e ne diventa parte integrante, con il variare delle ore del giorno, del tempo atmosferico e delle stagioni che ne modificano l’impatto che ha sulla scultura, rendendola sempre diversa da se stessa. Ecco Untitled (“One can recognize a great cold [in Yakutsk], she explains to me, by the bright, shining mist that hangs in the air. When a person walks, a corridor forms in this mist. The corridor has the shape of that person’s silhouette. The person passes, but the corridor remains, immobile in the mist”) dell’artista americana Roni Horn (2014-2017), la nuova opera permanente - la n. 15 - del Castello di Ama per l’arte Contemporanea, pionieristica e ricchissima collezione di opere d’arte tra i vigneti del Chianti Classico, commissionate di anno in anno dal 1999 da Lorenza Sebasti e Marco Pallanti, proprietari di una delle più importanti cantine italiane ed appassionati collezionisti.
“Il paesaggio mi meraviglia e incanta ancora. È qualcosa di esclusivamente esperienziale. Non c’è altro modo per conoscerlo. Un paesaggio è qualcosa di troppo complesso per esprimerlo in qualsiasi altra forma. O è esperienziale o non è niente”, spiega Roni Horn a proposito della nuova installazione site specific realizzata dall’apprezzata artista americana per Ama (la traduzione: “si può riconoscere il grande freddo [a Yakutsk], lei mi spiega, dalla luccicante nebbiolina che
impermea l’aria. Quando una persona cammina in questa foschia, forma come un corridoio. Il
corridoio ha i contorni di questa persona. La persona passa, ma il corridoio resta, immobile nella
nebbia”). A partire dai primi anni Ottanta, Horn ha creato un singolare corpus di lavori che unisce rigore concettuale, eco poetici e invenzioni formali. La sua pratica eterogenea include scultura, fotografia, disegno e libri d’artista. Horn si focalizza sulla dimensione esperienziale delle cose. Nell’insieme, il suo lavoro è una lunga e continua esplorazione della complessità e delle contraddizioni della percezione, della sessualità, della memoria e dell’identità.
In Untitled, Roni Horn ha posizionato un oggetto di vetro di forma rotonda in una stanza rustica e nascosta di Villa Ricucci. Questa installazione rappresenta un incontro diretto, studiato con precisione ma metaforicamente aperto, con le proprietà intrinseche al materiale scelto. L’elemento di vetro è illuminato esclusivamente dalla luce naturale che proviene da un’unica finestra, e il suo tenue colore bianco/azzurro cambia con il passare delle ore della giornata e il trascorrere delle
stagioni. La luce tipica del Chianti Classico è una presenza materiale che assomiglia ad un paesaggio complesso. Lo scambio dialettico tra la luce e il vetro accresce nello spettatore la consapevolezza dell’instabilità e della mutabilità dei concetti di percezione e identità. Come dice Horn: “l’identità doppia è presente in tutto il mio lavoro. Sono affascinata dalle cose che non sono ciò che sembrano. Sono anche interessata alle cose che non possono essere ridotte ad un’unica definizione ma che per natura, invece, sono complesse”. Misteriosa e affascinante nel suo continuo variare, Untitled si inserisce in equilibrio perfetto nell’ identità specifica di Castello di Ama.

Focus - Vino & arte: Castello di Ama per l’arte Contemporanea, pionieristica e ricchissima collezione di opere d’arte di grandi artisti internazionali tra i vigneti del Chianti Classico
Vino e arte, percezione dei sensi e della bellezza. Cultura di oggi radicata nella tradizione e nel territorio. Dal 1999, il progetto Castello di Ama per l’ Arte contemporanea, invita i più ispirati artisti contemporanei a realizzare opere site specific per il piccolo borgo nel cuore del Chianti Classico. Dal 2015 è stato nominato curatore del progetto il canadese Philip Larratt-Smit. Dal 1999 ad oggi, gli artisti che hanno lasciato il loro personale segno ad Ama sono: Michelangelo Pistoletto, Daniel Buren, Giulio Paolini, Kendell Geers, Anish Kapoor, Chen Zhen, Carlos Garaicoa, Nedko Solakov, Cristina Iglesias, Louise Bourgeois, Ilya e Emilia Kabakov, Pascale Marthine Tayou, Hiroshi Sugimoto, Lee Ufan.
Ama è un piccolo borgo tra le colline del Chianti: si trova nel comune di Gaiole in Chianti (Siena), dove i vigneti si alternano agli oliveti e al bosco. La tenuta Castello di Ama è riconosciuta quale una delle aziende di eccellenza nel panorama vinicolo internazionale e come sede di una nelle più importanti collezioni d’arte contemporanea di opere site specific. L’Azienda, nata nel 1972 per amore di quattro famiglie romane, ha attualmente una superficie totale di circa 230 ettari dei quali 80 coltivati a vigneto e 40 a ulivo, posti ad un’altitudine media di 480 metri. La produzione, proveniente esclusivamente dai propri vigneti, è di circa 300.000 bottiglie l’anno e trova il suo paradigma proprio nel Castello di Ama San Lorenzo, autentico ambasciatore del Chianti Classico.
Info: www.castellodiama.com

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