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Il “Signore della Valtellina” ha 120 anni. È il 1897 quando “sposa” la proprietaria del Castello Quadrio alle porte di Sondrio e gli eroici vigneti che lo circondano. Oggi la realtà che porta il suo nome è il simbolo stesso del territorio: Nino Negri

È il 1897 quando un signore di nome Nino sposa Amelia, proprietaria della fortezza di Chiuro alle porte di Sondrio, ma anche quei vigneti inerpicati nei terrazzamenti, una miriade di millenari muretti a secco in sasso sulle pendici dei monti della Valtellina, che la circondano. Una passione trasmessa al figlio Carlo, che, dagli anni Trenta del secolo scorso, acquista nuovi vigneti, migliora la produzione, difficile ed “eroica” ma generosa, esposta al sole dal suo sorgere al tramonto e a forti e benefiche escursioni termiche, iniziando ad imbottigliare ed esportare il vino prodotto dalle nobili uve di Chiavennasca - come localmente è chiamato il vitigno “re”, il Nebbiolo delle Alpi - in Europa fino all’America. Sono gli anni Settanta quando un giovane enologo, appassionato e lungimirante, entra in azienda e punta tutto sulla qualità, con il pieno supporto del Gruppo Italiano Vini, che nel frattempo ha acquistato la cantina. Oggi, alla soglia dei 120 anni, quella cantina che porta il nome del suo fondatore, è sinonimo stesso del territorio e dei suoi vini rossi di alto pregio e personalità, nel mondo: Nino Negri, la maggiore realtà vinicola della Valtellina, 31 ettari di vigneto di proprietà, attorno al quattorcentesco Castello Quadrio, nelle zone più prestigiose delle due Docg Valtellina Superiore e Valtellina Sfursat, dove nascono etichette come l’Inferno, il Sassella, il Grumello ed il Fracia, accanto al sontuoso Sfursat, di cui negli archivi di famiglia, si conservano tracce della produzione fin dal Trecento.

Celebrati oggi a Milano con gli eno-appassionati, in un grande banco d’assaggio con i vini più esclusivi della cantina al Palazzo delle Stelline, e con una verticale di sei annate storiche del suo vino simbolo, lo Sfursat 5 Stelle (2013, 2009, 2001, 1999, 1997, 1989) a testimonianza della sua longevità, guidata da Casimiro Maule con il giornalista del “Corriere della Sera” Luciano Ferraro, tra capolavori come il Cenacolo di Leonardo da Vinci e la Sacrestia del Bramante, eccezionalmente aperta, nella Basilica di Santa Maria delle Grazie, ai 120 anni della cantina è dedicata una nuova edizione limitata e numerata di Castel Chiuro Valtellina Superiore Docg Riserva 2009, omaggio del direttore ed enologo Maule, trentino, ma anche lui “sposato” professionalmente alla Valtellina. Prodotto da uve Nebbiolo provenienti dai migliori cru di Valtellina, Grumello e Valgella, accompagnerà stasera una cena a quattro mani, dallo stile ricercato e autentico di montagna, a cura degli chef Luca Cantoni del Ristorante Fracia a Teglio tra i vigneti valtellinesi e Pierino Canclini del Ristorante Buca 19 tra le vette di Bormio. È il vino che racconta la storia della Nino Negri, prodotto fin dagli anni Cinquanta nel Castello di cui porta il nome e dove tutto ebbe inizio più di un secolo fa.

Info: www.gruppoitalianovini.com

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