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L’Italia perde il padre della spumantistica italiana: è morto Lorenzo Gancia, decano della storica famiglia di produttori astigiana. Fortemente legato alla sua terra piemontese, contribuì al suo riconoscimento di patrimonio Unesco

Italia
Addio a Lorenzo Gancia, padre della spumantistica italiana

L’Italia perde il padre della spumantistica italiana: è morto sabato, attorniato dalle sue vigne a Canelli, Lorenzo Vallarino Gancia, decano della storica famiglia di imprenditori spumantisti astigiani. Malato da tempo, è mancato a 87 anni, dopo aver dedicato la vita al vino piemontese, portando il metodo classico italiano in tutto il mondo, e alle colline del Monferrato, dal 2014 patrimonio vitivinicolo Unesco con Langhe e Roero anche grazie al suo impegno. I funerali si sono celebrati oggi alle 11, nella parrocchia di Villanuova a Canelli, nell’Astigiano.

Nominato Capitano d’industria e pioniere illuminato di un’imprenditoria vitivinicola, ha promosso non solo l’attività di famiglia (creatrice nel 1865 del primo spumante metodo classico nella storia della Penisola), ma l’intero sistema culturale enologico dell’astigiano. Il suo importante contributo non si è fermato, però, al mondo vitivinicolo: ha passato una vita anche fortemente coinvolta nell’associazionismo nazionale. È stato, infatti, primo presidente nazionale dei Giovani Industriali di Confindustria, vicepresidente di Confindustria con delega ai rapporti esterni e anche presidente e consigliere delegato del quotidiano Il Sole 24 ore.

Amico dell’avvocato Agnelli, compagno di scorribande automobilistiche giovanili, i cavalli erano la sua grande passione insieme con l’Argentina, dove trascorreva sei mesi all’anno fino a quando la salute glielo ha permesso. Legato alla tradizione, sapeva anche guardare al futuro. Quello della sua azienda, che non esitò a vendere nel 2012 alla società Russian Standard, quando capì che una sola famiglia non avrebbe retto alla competizione globale. E quello del vino prodotto nella piccola cittadina spumantiera di Canelli, percorsa da centinaia di chilometri di cunicoli sotterranei, le “cattedrali” dalle quali è partita l’idea della candidatura dei paesaggi vitivinicoli a patrimonio dell’umanità.

Focus: Il ricordo di Lorenzo Vallarino Gancia

Nell’astigiano, dove le distese dei filari raccontano storie di generazioni, di malora e fortune, lo ricordano in molti.

“Quasi duecento anni fa le nostre famiglie hanno iniziato un percorso che ha donato all’Italia uno dei suoi prodotti simbolo nel mondo”, dicono Pia, Polina e Gigi Bosca, sesta generazione alla guida di una delle più antiche case spumantiere canellesi.

“Ha saputo dare molto al nostro territorio. Per Canelli e per tutto l’Italia è un giorno triste”, dice Marco Gabusi, sindaco del paese e presidente della provincia di Asti.

“È stato uno dei padri che hanno reso famoso il Piemonte vitivinicolo nel mondo. Era simbolo del successo dello spumante piemontese e la sua azienda punto di riferimento per il mercato della spumantizzazione italiana”. Così l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero, commenta la morte di Lorenzo Vallarino Gancia.

Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino ne ricorda “ne ricorda l’alto profilo morale e l’importante ruolo nella crescita economica italiana, sia come industriale sia come rappresentante dell’associazionismo di Categoria”.

Era “simbolo del successo dello spumante piemontese e la sua azienda punto di riferimento per il
mercato della spumantizzazione italiana” secondo l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero.

Per Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Land of perfection dei vini del Piemonte, Lorenzo Vallario Gancia era “uno dei più famosi capitani di ventura del vino italiano, promotore della cultura enologica del nostro Paese. Grazie a lui Canelli può considerarsi la capitale italiana dello spumante”.

Uomo dalla “grandissima intelligenza, ironia e sensibilità”, come lo ricorda il fondatore di Eataly Oscar Farinetti che da sempre ha avuto “un gran rispetto e ammirazione per la famiglia Gancia e l’azienda Gancia. Fu la prima a portare il Metodo Classico in langa e grazie a loro siamo i primi italiani a fare spumanti metodo classico, nel nostro caso Alta Langa”.

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