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Economia in affanno e problemi demografici, ma il Giappone resta la prima destinazione asiatica per il vino italiano, celebrato nella campagna “Tremila anni di vino italiano” by Ice, con ben 77 eventi e seminari da qui a fine anno

Sebbene il Giappone odierno sia lontano dall’immagine ipertecnologica e futuristica di cui godeva in tutto l’Occidente sul finire del secolo scorso, è e rimane un’enorme economia globale, anche se deve farsi carico di una demografia avversa a un ricambio generazionale compiuto e, soprattutto, di un debito pubblico che conoscono ben pochi Paesi (tra cui l’Italia). Ma rimane il fatto che è una piazza estremamente importante per il vino italiano, oltre alla sua prima destinazione nel continente asiatico (400.000 ettolitri per un valore di 150 milioni di euro nel 2016, secondo dati Ice): un mercato maturo, affluente e culturalmente assai sensibile al fascino dell’Italian lifestyle in tutte le sue forme, particolarmente a tavola e nel bicchiere. Ed è proprio nell’arcipelago nipponico che, a partire da oggi, tornerà la campagna promozionale “Tremila Anni di Vino Italiano”, promossa da Ice, l’agenzia governativa per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
“Da qui ai prossimi due mesi”, ha commentato l’Ambasciatore Italiano in Giappone Giorgio Starace, “dedicheremo al vino italiano 77 eventi, con il coinvolgimento di operatori del settore, consorzi, camere di commercio, associazioni, importatori, ristoratori, strutture alberghiere e grandi magazzini giapponesi. Incontri b2b, seminari, degustazioni, concorsi per sommelier: non solo nella grande area metropolitana di Tokyo, ma anche a Osaka, Kyoto, Nagoya e in altre località”.
Una campagna che sfrutterà anche uno dei mezzi divulgativi e di intrattenimento più popolari del Giappone, ovvero i manga: la celebre mangaka Mari Yamazaki, autrice di “Therme Romae”, una sorta di “Ritorno al futuro” nel quale un architetto della Roma imperiale viene trasportato nel Giappone moderno, ha infatti creato per l’occasione l’immagine di un cittadino dell’antica Roma con un bicchiere di vino. Inoltre la campagna di Ice - durante la quale avranno luogo sia le degustazioni di “Borsa Vini”, con oltre 40 produttori italiani, che l’assegnazione del titolo di “Italian Wine Ambassador” - si svolgerà in concomitanza con la Settimana della Cucina Italiana in Giappone, accoppiando e aumentando le potenzialità sia del vino che dei prodotti di punta dell’agroalimentare made in Italy in terra nipponica.
Il vino tricolore, nonostante una presenza notevole a tutti i livelli della ristorazione e della grande distribuzione nipponica, dai ristoranti gourmet agli onnipresenti konbini di quartiere, ha negli ultimi anni sofferto molto, oltre che della concorrenza francese in termini di prestigio, della concorrenza cilena e, soprattutto, australiana in termini di rapporto qualità/prezzo, in virtù del fatto che entrambi i Paesi godevano di accordi di libero scambio con il Paese del Sol Levante. Un quadro, però, che cambierà a breve, dato che l’accordo di partnership economica recentemente firmato tra l’Unione Europea e il Giappone permetterà ai produttori di vino italiani di poter competere senza preoccuparsi del peso dei dazi doganali: se la trafila di adozione del trattato dovesse procedere come previsto, l’accordo verrà finalizzato entro l’anno prossimo ed entrerà pienamente in vigore non più tardi del 2019. Un’occasione imperdibile per un paese trasformatore ed esportatore come l’Italia, come sottolineato dall’Ambasciatore Starace: “molto resta da fare per il nostro export in Giappone, anche in considerazione dell’enorme potenziale del mercato locale”, ha affermato.

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