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Consumatori evoluti e predominio italiano consolidato (quota di mercato del 36,5%): la Svizzera si conferma quinta destinazione d’elezione per il parterre de roi di Istituto Grandi Marchi, con la prima visita nella Confederazione baciata dal successo

Un mercato maturo e ricco di opportunità, caratterizzato da consumatori molto preparati e consapevoli della varietà e del ventaglio di opzioni del mondo del nettare di Bacco globale e dove l’Italia del vino ha un predominio rilevante, con il 36,5% di tutte le importazioni: la Svizzera è e rimane una piazza da non tralasciare per il vino italiano, e per mantenere i successi raggiunti fin qui bisogna presidiarla con eventi mirati. E’ questo il messaggio che arriva a tutto il mondo produttivo italiano a valle del primo evento istituzionale che Istituto Grandi Marchi (www.istitutograndimarchi.it), l’associazione di impresa che racchiude alcune delle firme più prestigiose del vino tricolore (da Alois Lageder ad Argiolas da Biondi Santi Ca’ del Bosco, da Michele Chiarlo a Carpenè Malvolti, da Donnafugata ad Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, da Gaja a Jermann, da Lungarotti a Masi, da Marchesi Antinori a Mastroberardino, da Pio Cesare a Rivera per arrivare a Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido e Umani Ronchi) ha tenuto a Zurigo, con un grande successo di pubblico.
“Il profilo attento e maturo dei consumatori svizzeri li rende pronti a recepire i messaggi che Istituto Grandi Marchi incorpora e diffonde attraverso le sue azioni di comunicazione e i suoi eventi”, ha commentato Piero Mastroberardino, presidente Igm: “per le nostre aziende la Svizzera, con un valore di oltre 550.000 Euro, rappresenta il quinto paese dopo Usa, Germania, Uk e Canada ed è pertanto una destinazione molto importante. La competizione”, ha però sottolineato Mastroberardino, “resta tuttavia accesa ed è pertanto opportuno mantenere un legame solido attraverso azioni mirate e specifici programmi di informazione e divulgazione”.

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