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Negli Usa l’industria del vino impatta sull’economia per un totale di 220 miliardi di Dollari: a dirlo la prima edizione dello studio dedicato al tema di John Dunham & Associates per WineAmerica, l’associazione dei produttori a stelle e strisce

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Vale 220 miliardi di dollari il business del vino in Usa

84,5 miliardi di Dollari di benefici diretti, altri 58,8 derivanti dalle attività dei fornitori e 76,6 di benefici derivati, per un totale di 219,9 miliardi: ecco, in tre cifre, l’impatto dell’industria vitivinicola statunitense sull’economia nazionale nel 2017 secondo il primo studio che ha preso in esame l’intero comparto a livello federale - e la portata dei suoi effetti sull’economia dell’Unione - compilato dalla società di consulenza e analisi newyorkese John Dunham & Associates per WineAmerica, l’associazione nazionale dei produttori degli Stati Uniti (www.wineamerica.org).
Sebbene la California sia responsabile dell’85% della produzione nazionale, sottolinea il documento, esistono cantine e/o tenute vitivinicole in tutti e 50 gli Stati dell’Unione, dall’Alaska al Wyoming, per oltre 10.236 stabilimenti a livello nazionale e 274.227 ettari vitati, che danno lavoro a 998.496 persone, per un totale in stipendi, a tutti i livelli organizzativi, di 33,5 miliardi di Dollari - e se si tengono conto anche dei settori correlati, le cifre salgono, rispettivamente, a 1.738.270 posti di lavoro e salari annuali per 75,8 miliardi complessivi. Un’industria, quindi, indubbiamente fiorente, e che non a caso è capace di contribuire ai bilanci locali, statali e federali per un totale di 36,5 miliardi di Dollari, oltre la metà dei quali va direttamente nel conto economico del governo centrale. Inoltre, l’industria vitivinicola a stelle e strisce sta comprensibilmente dando vita e alimentando quella correlata dell’enoturismo: un settore che, stima lo studio, ha attratto quasi 43 milioni di turisti, i quali hanno sostenuto spese per oltre 17,5 miliardi di Dollari. Essendo il primo studio del genere per portata e ampiezza di analisi, manca la possibilità di comparare queste cifre con quelle degli anni passati, ma rimane il fatto, come sottolineato dai vertici di WineAmerica, che è sicuramente positivo l’essere ora in grado di valutare concretamente quanto il settore vitivinicolo contribuisca al buon andamento di quell’economia nazionale che, volenti o nolenti, continua a dettare il passo a tutte le altre economie statali del mondo avanzato.

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