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Barbera & Chardonnay per lo storico produttore di Barolo, Damilano: la cantina verso la firma dell’acquisto ufficiale dei 20 ettari di Tenuta Ragazzi di San Marzano (da Gancia), e nel debutto del “bianco di famiglia” G.D., 100% Chardonnay

Italia
Paolo Damilano

I grandi produttori piemontesi di Barolo puntano sempre più anche sul Barbera: si sta per concretizzare l’acquisizione de La Tenuta Ragazzi di Casorzo da parte della griffe Damilano, già riportata in maggio e confermata dal patron Paolo Damilano a WineNews (https://goo.gl/xC7pzU). A giorni la firma ufficiale per l’acquisto di 20 ettari che, per qualche anno, sono stati di proprietà delle Tenute Vallarino Gancia, comprate dall’oligarca russo Roustam Tariko, che ha deciso di cedere tutte le attività non legate alla spumantistica (compresa la Tenuta Bricco Asinari di San Marzano Oliveto, 15 ettari, coltivati prevalentemente a Barbera, ma anche a Nebbiolo, acquistata da Farinetti). Vigne, quella della Tenuta Ragazzi, che, spiegava Paolo Damilano a WineNews, “conosciamo da ben prima dell’arrivo di Tariko, li abbiamo affittati per anni già da quando erano ancora in mano a Gancia, ed ecco perché siamo felici di aver chiuso l’acquisto, ne conosciamo perfettamente la qualità, oltre alla Barbera ci sono filari di Chardonnay e altro, ma il nostro obiettivo, qui, è produrre solamente Barbera. Si tratta di un’operazione che va in una direzione ben precisa, e che proietta la nostra azienda nel futuro, quando vivremo l’inevitabile passaggio generazionale: per noi il legame con il territorio è fondamentale ed inscindibile”. E intanto, proprio in questo senso, Damilano ha presentato oggi il G.D, “bianco di famiglia” dedicato al pioniere e patriarca Giacomo Damilano,
“che negli anni ’20 aveva inturito la vocazione potenzialità dei vigneti di casa costruendo le basi della cantina. Abbiamo voluto dedicare a lui - ha detto Guido Damilano - questo vino che è concepito per essere all’altezza del nostro Cannubi”.

Uno Chardonnay in purezza, prodotto in poche migliaia di bottiglie, che ha debuttato oggi a Milano, nella presentazione ufficiale al ristorante bistellato michelin di Carlo Cracco. “Il nostro desiderio era creare un bianco capace di offrire in ogni sorso i valori della nostra esperienza in vigna e in cantina, ma con un’altra tonalità. Abbiamo scelto lo Chardonnay perchè è al tempo stesso vitigno di grande tradizione nel nostro territorio ed indiscusso leader internazionale”.
Una sfida “bianchista” per un’azienda da sempre votata ai grandi vini rossi del Piemonte, “da generazioni impegnata a cesellare il Nebbiolo, in special modo quella della Collina di Cannubi”.

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