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Il vino più caro del mondo? Nella “The World’s Top 50 Most Expensive Wines” di Wine Searcher è ancora il Romanée-Conti (15.703 dollari a bottiglia). E in Italia? Il Barolo Riserva Monfortino di Giacomo Conterno, ad un prezzo medio di 736 euro

Tra le tante cose che con il suo stipendio mensile Neymar Junior, il fuoriclasse del calcio brasiliano passato in estate dal Barcellona al Paris Saint Germain, potrebbe comprare, ci sono anche 231 bottiglie di Romanée-Conti di Domaine de la Romanée-Conti, il vino più costoso del mondo secondo “Wine-Searcher” (www.wine-searcher.com), che ha incrociato i prezzi medi di migliaia di rivenditori di tutto il mondo e delle diverse annate in commercio, i due pilastri della “The World’s Top 50 Most Expensive Wines”: il più grande vino di Borgogna, in media, costa 15.703 dollari a bottiglia, con picchi, per le annate più rare, di 87.277 dollari. Staccatissimo, al secondo posto, direttamente dalla Mosella, il mitico Egon Muller Scharzhof Scharzhofberger Riesling Trockenbeerenauslese, che costa in media 9.883 dollari, mentre sul gradino più basso del podio c’è un’altra etichetta di Borgogna, il Domaine Leroy Musigny, online a 7.880 dollari a bottiglia.

E gli italiani? Non ci sono tra i vini più costosi del mondo, ma hanno una classifica tutta loro, la “Most Expensive Italian Wine”, che vede al primo posto, stabilmente, il Barolo Riserva Monfortino di Giacomo Conterno, ad un prezzo medio di 736 euro, seguito da uno dei protagonisti del mercato internazionale delle aste e dei fine wines, il Masseto, il più costoso dei Supertuscan, che spunta 616 euro, con il Brunello di Montalcino Riserva di Biondi Santi, ossia la storia di un intero territorio, che tocca i 497 euro a bottiglia.
Tornando alle etichette più costose del mondo, nelle prime dieci posizioni c’è spazio solo ed esclusivamente per due territori, la Borgogna, in Francia, e la Mosella, in Germania. Alla posizione n. 4 c’è il Domaine Leflaive Montrachet Grand Cru, che costa 7.747 dollari a bottiglia, quindi il Domaine G. Roumier Musigny Grand Cru, alla n. 5 a 6.746 dollari. E ancora, alla posizione n. 6 il Domaine de la Romanée-Conti Montrachet Grand Cru, a 5.625 dollari a bottiglia, quindi alla n. 7 il Weingut Joh. Jos. Prum Wehlener Sonnenuhr Riesling Trockenbeerenauslese, che costa 4.950 dollari, seguito alla posizione n. 8 dal Domaine Leroy Chambertin Grand Cru, a quota 4.170 dollari. A Chiudere la top ten, il Fritz Haag Brauneberger Juffer Sonnenuhr Riesling Trockenbeerenauslese Goldkapsel, alla posizione n. 9 (4.161 dollari) ed il Domaine d’Auvenay Mazis-Chambertin Grand Cru alla n. 10 (4.037 dollari).

Su tutt’altre cifre, come per il podio, la top ten dei vini più cari d’Italia, un duopolio Piemonte-Toscana con un’unica incursione extraterritoriale, dal Veneto. Ai piedi del podio si piazza il Barbaresco Crichet Paje di Roagna (486 euro), seguito alla posizione n. 5 dal Brunello di Montalcino di Gianfranco Sodera (Case Basse, diventato un Igt), al costo di 443 euro a bottiglia. Alla posizione n. 6 il Testamatta di Bibi Graetz, con un prezzo medio di 431 euro, seguito alla n. 7 dall’Occhio di Pernice, il Vin Santo di Montepulciano griffato Avignonesi (386 euro). Alla posizione n. 8 troviamo invece l’Alzero di Giuseppe Quintarelli, un Cabernet Franc del Veneto che spunta 358 euro a bottiglia, seguito nelle ultime due posizioni da vino simbolo delle Langhe, entrambi di Gaja: il Sorì San Lorenzo (337 euro) ed il Sorì Tildin (320 euro).

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