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Quando il materiale di fortuna è enoico: un’analisi ai raggi X di tre diverse statue di cera e ferro di uno dei nomi più rappresentativi dell’Impressionismo, Edgard Degas, ha scoperto che all’interno delle sculture ci sono tappi di vino

Italia
Tappi di sughero da vino dentro le sculture di Degas

A giudicare da quanto riportato dalla sezione notizie del portale americano Aol.com, l’autodefinizione che l’impressionista francese Edgard Degas dava di sé stesso, ovvero quella di un realista, è ben fondata: tramite un’analisi ai raggi X di tre diverse statue dell’artista ottocentesco custodite al Fitzwilliam Museum di Cambridge, nel Regno Unito, e create negli anni ’80 del diciannovesimo secolo ricoprendo di ricoperte di cera d’api un’ossatura di filo di ferro, è stato possibile infatti scoprire che lo spazio interno era stato riempito con materiali di fortuna recuperati nello studio dell’artista, tra i quali anche matite, pennelli e tappi di vino. Una soluzione decisamente pragmatica, e che testimonia non solo l’inventiva dell’artista francese, ma anche il suo rapporto quotidiano con il nettare di Bacco.

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