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“Alto Adige Wine Summit” (da oggi a Bolzano): la varietà e la ricchezza del vigneto altoatesino protagonista: tra le anteprime dell’annata 2016, le storie dei vignaioli, le verticali delle aziende top e veri e propri momenti di formazione

Italia
I vigneti in Alto Adige

L’Alto Adige rappresenta appena l’1% della produzione enoica nazionale, eppure, se dovessimo scegliere una sola parola per descrivere il vigneto altoatesino, sarebbe “varietà”, perché tra i versanti dell’Isarco e dell’Adige, tra i 200 ed i 1.000 metri, trovano spazio poco meno di 5.400 ettari vitati, divisi tra 20 vitigni diversi, dal Pinot Grigio al Gewürztraminer, dallo Chardonnay al Pinot Bianco, dal Sauvignon al Riesling, senza dimenticare i rossi autoctoni, Schaiava e Lagrein su tutti, ma anche il Pinot Nero ed il Merlot, che insistono sulle fasce climatiche più disparate e su terreni molto diversi fra loro. Un mondo da scoprire, a Bolzano, con “Alto Adige Wine Summit” (www.vinialtoadige.com), che presenta in anteprima le ultime produzioni altoatesine, non ancora in commercio, di 56 produttori del territorio, e sabato dedicherà invece grande spazio alle storie del vino, con un percorso che consentirà di conoscere i territori di produzione dell’Alto Adige, le varietà vinicole e il paesaggio vinicolo in tutta la sua varietà, proprio attraverso il vino ed i suoi creatori, i vignaioli.
Le porte dell’“Alto Adige Wine Summit”, di scena Bolzano Meeting and Event Centre (Mec), aprono oggi, ed i protagonisti assoluti saranno i vini non ancora presenti sul mercato e appena imbottigliati, di 60 cantine altoatesine, comprese alcune Riserve 2015 e qualche 2016, che avranno ancora bisogno di qualche settimana di evoluzione, e saranno reperibili sul mercato soltanto a partire dall’autunno. Ancora più interessanti, invece, sono gli appuntamenti con le degustazioni in verticale, vera cartina di tornasole per approfondire la conoscenza del territorio: la Cantina Produttori San Paolo proporrà l’Alto Adige Pinot Bianco Riserva Passion in cinque annate diverse (2015, 2014, 2013, 2011 e 2009); punta sul Gewürztraminer, invece, Cantina Cortaccia, con una verticale dedicata al Riserva Brenntal, con le annate 2015, 2011, 2009, 2007 e 2005; infine, spazio al Sauvignon, con una degustazione di cinque etichette di Lafóa di Colterenzio (2016, 2009, 2007, 2000 e 1998).
Il sabato il focus si sposterà sulle storie del vino, attraverso le quali scoprire i territori di produzione dell’Alto Adige, le varietà vinicole e il paesaggio vinicolo in tutta la sua varietà, non solo con l’assaggio delle 68 etichette in degustazione, ma anche e soprattutto con le esperienze e le storie dei produttori: con “Wine Stories” sarà infatti possibile scoprire qualcosa di più delle singole cantine, partendo dalle etichette con cui hanno scelto di presentarsi.
Non mancheranno veri e propri momenti di formazione, dal “Piccolo ABC del vino” a “Il vino dell’Alto Adige”, passando per le degustazioni alla cieca, per finire con altre verticali, tra cui spiccano le cinque annata dell’Alto Adige Sauvignon St. Valentin di San Michele Appiano (2016, 2015, 2010, 2009 e 2007) e l’Alto Adige Gewürztraminer Nussbaumer di Cantina Tramin (2016, 2015, 2012, 2009 e 2006).

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