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Polonia, Taiwan ed Emirati Arabi promossi dall’ultimo report “Global Compass” di Wine Intelligence: i tre mercati sono passati da “emergenti” a “in crescita”, ovvero con volumi di grandezza medio/alta e crescita sostenuta, anche nelle importazioni

L’ultima edizione del “Global Compass report” della società di analisi di mercato globale Wine Intelligence ha ribadito che gli Stati Uniti rimangono la piazza mondiale più importante per il nettare di Bacco, nonostante la corsa furibonda della Cina e gli interessanti piazzamenti, per così dire, di Germania, Canada e Svizzera (https://goo.gl/eQWeFs). Ma nelle pagine del documento c’è anche un notevole cambio di status per tre mercati, uno europeo, uno mediorientale e uno dell’estremo oriente - ovvero Polonia, Taiwan e gli Emirati Arabi Uniti. Il loro grado di appetibilità è infatti cresciuto in maniera tale da rendere per loro stretta la qualifica di mercati emergenti, e di conseguenza la società di analisi li ha promossi nella categoria “Growth”.
La differenza tra le due categorie è tutt’altro che nominale: i mercati appartenenti a quest’ultima classe presentano infatti volumi di dimensioni medio-alte, che mostrano tassi di crescita pronunciati e sostenuti e nei quali il vino, nella percezione dei consumatori, sta diventando un prodotto di massa, grazie anche alla crescita del reddito disponibile pro capite. I tre Paesi hanno presentato un tasso composto di crescita annuale pari all’1,86% nel periodo 2012-2016, rendendoli molto diversi, da questo punto di vista, da quelli più maturi, dove la competizione e la progressiva saturazione degli spazi di crescita rendono, per certi versi, le cose molto più difficili.
Da questo punto di vista, inoltre, anche il quadro macroeconomico di Polonia, Taiwan e Emirati Arabi Uniti è positivo: tutti e tre i Paesi hanno una crescita del prodotto interno lordo moderata e sostenuta, e un tasso composto di crescita quinquennale pari, rispettivamente, al 3,8%, al 6% e al 6,1%. In particolare, la Polonia potrebbe rappresentare, nel medio periodo, uno dei mercati europei più interessanti, visto anche il fatto che, come sottolineato da Richard Halstead, direttore operativo Wine Intelligence, “i notevoli cambiamenti economici nel Paese si sono riflessi anche nei consumi: una volta il mercato era dominato da birra nostrana e superalcolici, ma adesso il vino, in gran parte da altri Paesi europei, sta diventando comune. Il vino continua ad essere percepito come una bevanda elegante e ricercata, ma sta sempre più venendo accettato come bevanda mainstream, particolarmente nell’on-trade”.

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