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Cresce l’interesse di percorsi sensoriali per scoprire la cultura enoica italiana e il settore del vino l’accoglie: nasce a Lazise il “Masi Wine Discovery Museum”, dove lo storico brand della Valpolicella racconta il suo mondo dentro la bottiglia

Cresce la voglia di capire e vivere il vino a 360 gradi, facendosi coinvolgere sia dai processi di produzioni che dalle sue evoluzioni culturali e territoriali. Un interesse intercettato dal settore che, anche grazie allo sviluppo di nuove tecnologie, riesce a proporre luoghi interattivi sempre più capaci di rapire creativamente l’interesse degli appassionati più curiosi. Figli dell’impareggiabile Cité du Vin, vetrina universale del vino a Bordeaux, dal WiMu a Barolo, alla Wine Town di Bolgheri, dalla Galleria Olfattiva di Zeni, al Wine Museum di Lungarotti, l’Italia del vino si ingegna ad accontentare questa sete di conoscenze; ora anche a Lazise, sul Lago di Garda, dove la storica azienda della Valpolicella Masi ha inaugurato un nuovo spazio espositivo sensoriale dedicato alla millenaria civiltà vitivinicola italiana: il “Masi Wine Discovery Museum”, centro della “Masi Wine Experience, fortemente voluto dal presidente Sandro Boscaini.
Il format nasce da una considerazione: dietro ogni bottiglia di buon vino si spalanca un mondo fatto di sensazioni, competenze, gioie e fatiche. “Masi - ha spiegato Boscaini - si è sempre contraddistinta sul territorio, per il forte impegno nella divulgazione della cultura del vino italiano. E il Wine Discovery Museum chiude il cerchio arricchendo di ulteriori valori didattici ed emozionali Tenuta Canova, dove vino e cibo narrano l’arte antica del “saper fare qualità”. Vogliamo dare vita ad nuova forma di fruizione turistica emozionale e sensoriale. Il Museo, che trae origine dalla storia della famiglia Boscaini, oggi viene consegnato alla memoria collettiva, come esempio tangibile della cultura della vite e del vino nelle nostre terre”.
Nella bottiglia non vi è concentrato solamente un liquido, ma anche una cultura, una tradizione radicata nel passato e allo stesso tempo proiettata nel futuro, un insieme di valori inseparabili da un territorio. Da questa convinzione è nato un progetto di ospitalità che si apre al consumatore, coinvolgendolo nei propri vigneti, nei propri appassimenti e cantine e approntando appositamente per lui, luoghi di accoglienza e di condivisione. “Una volta in casa si faceva il pane e anche il vino - ha ricordato ancora Boscaini - e c’era un’intimità con la materia, si sentivano i profumi, si era testimoni diretti del prodigio della fermentazione…si viveva davvero il “ribollir dei tini” di cui parla Carducci”.
Nelle sale espositive del “Masi Wine Discovery Museum” sono tracciati tre percorsi: dalla terra all’uva, dall’uva al vino, dal vino alla tavola. Clima, terreno, varietà dell’uva sono i temi rappresentati con pannelli descrittivi e fotografici e con un viaggio satellitare dal cielo alla terra per scoprire dove l’azienda ha portato e diffuso le proprie competenze viticole, dalla Valpolicella al Lago di Garda; dal Trentino a Valdobbiadene; dal Friuli alla Toscana fino all’Argentina, integrato con riprese dal drone dei vigneti più significativi.
Le tecniche enologiche introducono il secondo percorso dall’uva al vino con le fasi di vendemmia, appassimento in fruttaio, pigiatura, fermentazione, affinamento in botte e bottiglia. Tra le diverse tecniche da esplorare, quella dell’appassimento, riconosciuta expertise di Masi: grazie a un emozionante video in modalità time-lapse si scopre in soli 40 secondi ciò che accade in tre mesi di Appassimento, e gli effetti principali del periodo di “laborioso riposo” delle uve.

Il percorso prosegue nel cuore più scenografico del Museo: il grande tino da 50.000 litri (5 metri di altezza per 4,5 di larghezza), che ha maturato i vini dell’azienda per più di 15 anni e che può ospitare fino a 15 persone per volta per un’esperienza sensoriale coinvolgente: in 3 minuti si vivono 7 giorni di fermentazione attraverso immagini, profumi e suoni catturati dal vivo. Si segue infine la terza parte del percorso, che accompagna il vino fino alla tavola, attraverso la lunga maturazione in legni pregiati, l’imbottigliamento e il confezionamento. Sono mostrati in gigantografia i più emblematici vini Masi ambasciatori del brand e del territorio nel mondo.
Al termine della visita ci si intrattiene nel salotto di casa Boscaini, uno spazio per scoprire la storia della famiglia, dalle sue origini nel 1772 ad oggi: in esposizione fotografie, premi e riconoscimenti, insieme ad una selezione di immagini delle tante personalità internazionali particolarmente vicine al brand. Prima del congedo, il binomio vino e cibo esalta la cultura enogastronomica con suggerimenti e proposte di abbinamenti, grazie anche alla raccolta di ricette creata per il 50° compleanno del Campofiorin, a completamento della Masi Wine Experience di Tenuta Canova.

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