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Viticoltura, la Comunità Autonoma delle Baleari ha confermato la presenza di Xylella fastidiosa su 13 viti da vino a Maiorca. “Situazione contenibile, e non ha lo stesso impatto che ha sugli ulivi” dice il professor Attilio Scienza

La Comunità Autonoma delle Baleari ha confermato la presenza di Xylella fastidiosa su 13 piante di vite innestate con varietà da vino a Maiorca. Finora esisteva un solo caso documentato di Xylella sulle viti europee, su piante isolate per la produzione di uva tavola per autoconsumo, localizzate sempre a Maiorca. Lo riporta l’Ansa. Una notizia che, però, non deve generare particolari allarmi, come spiegato, a WineNews, dal professor Attilio Scienza, tra i massimi esperti di viticoltura ed enologia al mondo, docente all’Università di Milano.
“Le conseguenze della Xylella sulla vite non sarebbero devastanti come quelle sofferte dagli ulivi: il suo vettore è più comparabile allo Scaphoideus titanus, della Flavescenza dorata, un problema quindi arginabile anche con l’uso di sostanze specifiche. Soluzione non adottabile da chi produce vino a regime biologico o biodinamico e che quindi si troverebbe in maggiore difficoltà”.

Il primo insediamento di Xylella Fastidiosa in Europa è stato rilevato per la prima volta nel 2013 negli olivi pugliesi; successivamente, perlopiù in altre sottospecie, è stata trovata su piante diverse anche in Corsica e Costa Azzurra in Francia, in Sassonia in Germania, alle Baleari e nella regione di Valencia in Spagna.
In Usa, invece, la Xylella tra i vigneti non è una novità, dove è presente da anni, provocando la cosiddetta malattia di Pierce. Secondo stime dell’Università di Davis, in California, i produttori e lo Stato americano spendono 104 milioni di dollari l’anno in ricerca, prevenzione e contenimento del morbo, per il quale però attualmente non esiste cura.

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