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Trovati i primi casi sospetti di Xylella su vite da vino a Maiorca. In attesa dell’esito delle analisi di validazione, il professor Attilio Scienza, a WineNews, invita alla calma: la situazione, benché difficile, sarebbe contrastabile con profilassi

Sarebbero stati rivenuti a Maiorca i primi casi in Unione Europea di Xylella fastidiosa su viti da vino: la notizia, diffusa da media locali, è stata confermata dalla Comunità autonoma delle Isole Baleari, ma la certezza si avrà soltanto nelle prossime ore, con il risultato delle analisi dei laboratori di Valencia che dovrà identificarne il ceppo batterico. Il professor Attilio Scienza, a WineNews, invita, però, alla calma: “se la notizia fosse vera, creerebbe una situazione difficile, seppure contrastabile con le giuste profilassi”.
Se confermata, la presenza del batterio sulle viti da vino non sarebbe una buona notizia per l’industria europea, sebbene si possa contare per fortuna sulle esperienze già raccolte su suolo statunitense, dove la Xylella colpisce le viti provocando la cosiddetta malattia di Pierce. Secondo stime dell’Università di Davis in California, i produttori e lo Stato americano spendono 104 milioni di dollari l’anno in ricerca, prevenzione e contenimento del morbo, per il quale però attualmente non esiste cura.
“Io attenderei i risultati delle analisi - ha commentato Scienza - per non destabilizzare ulteriormente un settore già colpito da un’annata complessa, come quella che si sta vendemmiando, e che metterà alla prova la grande professionalità degli enologi italiani. Le conseguenze della Xylella sulla vite non sarebbero devastanti come quelle sofferte dagli ulivi: il suo vettore è più comparabile allo Scaphoideus titanus, della Flavescenza dorata, un problema quindi arginabile anche con l’uso di sostanze specifiche. Soluzione non adottabile da chi produce vino a regime biologico o biodinamico e che quindi si troverebbe in maggiore difficoltà”.
La comunità autonoma delle Baleari ha convocato una conferenza stampa nelle prossime ore per fare il punto sulla situazione dell’isola, dove nei mesi scorsi erano già state trovate viti di uva da tavola infette. Il primo insediamento di Xylella Fastidiosa in Europa è stato rilevato per la prima volta nel 2013 negli olivi pugliesi; successivamente, perlopiù in altre sottospecie, è stata trovata su piante diverse anche in Corsica e Costa Azzurra in Francia, in Sassonia in Germania, alle Baleari e nella regione di Valencia in Spagna.

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