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Usa al top, poi Germania, nonostante una certa stabilità, e ancora Canada, Svizzera e Cina: ecco i mercati del vino più “attraenti” del presente e dell'immediato futuro secondo il “The Global Compass 2017-18 Report” di Wine Intelligence

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Stati Uniti mercato più “attraente” per il vino, e cresce la Cina che sale al n. 5 dopo Germania, Canada e Svizzera secondo il report di Wine Intelligence

Nonostante la crescita furibonda della Cina, la ripresa di alcuni mercati come la Russia, e le tante incognite economiche, politiche e ambientali che attraversano il mondo, gli Stati Uniti rimangono non solo il mercato n. 1 per il vino mondiale ma, almeno per il 2017-2018, anche quello più “attraente” e considerato in crescita. È l’evidenza principale che emerge dal “The Global Compass 2017-18 Report dell’agenzia inglese, che monitora l’andamento e le prospettive di 50 mercati chiave per il business enoico. La Germania, spiega il report, è al n. 2, ed è l’unico nella “top 5” considerato “maturo” (ovvero deve il vino ha raggiunto il suo potenziale e i volumi sono stabili o in leggero declino), perchè la recente crescita economica del Paese tedesco, e i grandi volumi e valori che muove con i soli vini fermi lo tengono, sebbene rimanga uno dei mercati dove la concorrenza è maggiore, e sia agli ultimi posti (48 su 50) se si tiene conto dell’arrivo di nuovi potenziali consumatori e dei margini di guadagno.

Sul terzo gradino del podio un altro Paese che è spesso, ingiustamente, fuori dai radar, ma che è uno dei mercati più importanti del vino al mondo, ovvero il Canada, mercato dove comanda il monopolio, ma dove la crescita dei consumi e delle importazioni è costante da anni e non sembra destinata ad arrestarsi.

Posizione n. 4 per un altro Paese sottovaluto, la ricchissima Svizzera, stabilmente tra i principali mercati di destinazione anche del Belpaese. La Cina, da parte sua, è il mercato su cui tutti puntano per il futuro, e, sebbene sia considerato ancora un mercato emergente soprattutto per via dei bassi consumi procapite, sale al n. 5 della graduatoria, grazie ad una “enorme popolazione di futuri consumatori di vino che aspettano solo di arrivare sul mercato”.

“Lo studio di quest’anno conferma gli Usa forza trainante del mercato del vino - commenta il Coo di Wine Intelligence, Richard Halstead - e performa bene in tutti i parametri, sebbene non manchino delle difficoltà, come la complessità di accedere a questo mercato. Sul fronte cinese, invece, l’ultimo anno ha registrato un +16% nelle esportazioni mentre sembra diminuire il consumo di prodotto domestico. Le testimonianze sul campo dicono che in Cina la catena di approvvigionamento sta diventando sempre più capace nel trovare i giusti vini per ogni target di consumatore e con il giusto rapporto con li prezzo, e questo fa prevedere una crescita ulteriore per i vini di importazione”.

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