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Stati Uniti, Norvegia, Gran Bretagna, Spagna e Hong Kong: ecco le nazionalità dei 14 nuovi Masters of Wine comunicati dall’istituto Uk. Ma, fra i nuovi esperti del vino a 360 gradi, c’è ancora un grande assente: l’Italia

L’istituto dei massimi esperti del vino al mondo ha annunciato gli ultimi 14 Masters of Wine che sono riusciti a soddisfare gli impegnativi e rigorosi standard richiesti per superare le diverse prove, scritte e pratiche, “provando di essere a conoscenza di tutti gli aspetti del vino” (da quelli scientifici a quelli sociali, passando per l’arte): divisi in 5 Paesi diversi, sono gli statunitensi Nova Cadamatre, Ashley Hausman Vaughters, Billo Naravane, Nigel Sneyd e Morgan Twain-Peterson; le norvegesi Julie Chene Nyheim e Aina Mee Myhre; Alastair Cooper, Catherine Petrie, Philip Harden, Tim Jackson dalla Gran Bretagna; Sarah Heller di Hong Kong; gli spagnoli Andreas Kubach e Fernando Mora.
Ora i Masters of Wine sono in tutto 369 distribuiti in 29 diversi Paesi. Paesi in cui non c’è ancora l’Italia, nonostante la tradizione viticola unica che può vantare, per qualità, patrimonio, professionalità e non ultimi quantità e volumi. Tra i candidati che ci stanno provando, il più accreditato è Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del Bere, che ha dichiarato, proprio oggi, sul suo profilo Facebook, “di aver passato l’esame teorico, e di prepararsi ad affrontare quello pratico”.

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