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Vendemmia 2017: la Francia perde la seconda piazza tra i Paesi produttori, scavalcata dalla Spagna, con l’Italia ancora avanti. In Europa crescono solo Portogallo (+10% a 6,6 milioni di ettolitri) ed Austria (+6% a 2,3 milioni di ettolitri)

La vendemmia 2017 ce la ricorderemo a lungo, sia per gli estremi climatici che hanno letteralmente flagellato l’annata, dalle gelate di aprile al solleone estivo, sia per il risultato finale, che parla della raccolta più scarsa del dopoguerra, non solo in Italia, ma anche in Francia e Spagna. E proprio l’Esagono, però, che viene da un’altra campagna non propriamente semplice, è il Paese che paga maggiormente in termini di crollo quantitativo: secondo gli ultimi dati dell’agenzia del Ministero dell’Agricoltura francese, Agreste, non si supereranno i 37,2 milioni di ettolitri, il -18% sul 2016 ed il -17% sulla media degli ultimi 5 anni. Il che vuol dire perdere la seconda piazza tra i Paesi produttori, con la Spagna che, forte dei suoi 38,3 milioni di ettolitri (-13% sul 2016), segue l’Italia, ancora al primo posto, nonostante un calo produttivo stimato da Assoenologi in un pesante -24% sul 2016, a 41,1 milioni di ettolitri stimati. Ma nella Vecchia Europa schiacciata dal caldo, c’è anche chi sorride per una vendemmia, incredibilmente, migliore di quella passata. Sono Portogallo ed Austria: il primo, secondo i dati dell’Instituto da Vinha e do Vinho, produrrà 6,6 milioni di ettolitri (+10% sul 2016), mentre il Paese alpino si attesterà sui 2,3 milioni di ettolitri (+6%).

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