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Conquistare i Paesi Arabi, dove l’alcol è proibito, ma anche un Occidente sempre più salutista: l’idea alla base dello spumante alcohol-free “Bella” di Iris Vigneti, fatto con uve Glera come il Prosecco, e che avrà la sua prima vendemmia ad hoc

Italia
Bella, lo spumante analcolico che nasce dalla uve Glera come il Prosecco

Esiste una fascia di mercato ancora inesplorata in cui si collocano tutti quei consumatori che vogliono brindare con una bibita salutare, non addizionata di glucosio o trattata chimicamente, senza rinunciare all’elegante sapore del vino spumante: non eccessivamente dolce e dalla piacevole acidità. E all’affermazione di una maggior sensibilità verso stili di vita salutari, si aggiunge anche la richiesta da parte della classe emergente del mondo arabo, di poter assaporare il meglio della cucina italiana senza andare contro i dettami della religione musulmana. Proprio in questo segmento libero si colloca l’intuizione dello spumante alcohol-free dell’azienda Iris Vigneti, un’alternativa alle bibite zuccherate e gasate ma legata alla tradizione vinicola italiana e alla qualità del made in Italy, visto che è prodotto con grappoli di Glera, gli stessi del Prosecco Doc.

L’innovazione dello spumante “Bella” sta soprattutto nel suo metodo di produzione: il mosto non viene pastorizzato come i succhi d’uva e il vino non viene de-alcolizzato come la maggior parte dei vini analcolici. Il procedimento consiste nel raccogliere la Glera poco prima della completa maturazione (per tenere limitata la quantità di zucchero negli acini), micro-filtrare il mosto, per mantenerne inalterate le proprietà organolettiche ma bloccare ogni possibile fermentazione, e infine aggiungere anidride carbonica di origine naturale per spumantizzarlo. La ricetta inedita messa appunto da Isabella Spagnolo e Casonato Loris, proprietari dell’azienda veneta situata nel cuore del Prosecco Doc, è stata sottoposta a brevetto.

“Mi piacciono le sfide difficili. Il nostro brevetto è unico al mondo - spiega al telefono a WineNews Isabella Spagnolo - e l’abbiamo depositato nel 2010: sono serviti sette anni di ostinazione e coraggio, ma abbiamo resistito di fronte soprattutto alle difficoltà burocratiche per riconoscere e affermare, prima in Italia e poi nelle dogane internazionali, un prodotto che prima non c’era. Il nostro spumante è sano, contiene solo il fruttosio dell’uva in piccola quantità ed è leggero, ideale per un brindisi senza la pesantezza dell’alcool,e perfetto come base di cocktail analcolici”.
E i mercati stanno infatti reagendo positivamente.

”Stiamo avendo molte richieste da parte dei Paesi Arabi, come il Qatar, gli Emirati Arabi, l’Iran e le Maldive - racconta ancora Spagnolo - complici i dettami della religione musulmana e il benessere di una classe media emergente appassionata di cibo italiano. Ma anche i Paesi del Nord Europa, dove vige l’obbligo negli esercizi pubblici di garantire al consumatore una certa scelta di bevande analcoliche. Ora anche gli Stati Uniti, e persino gli italiani, stanno iniziando ad apprezzare le bollicine analcoliche, perché sono paesi in cui si sta diffondendo con forza di uno stile di vita più attento e salutista.” E così il primo di settembre si darà simbolicamente inizio alla prima vendemmia “analcolica” nei vigneti di Merano di Piave, per festeggiare, all’insegna del benessere, lo “spumante per tutti”, simbolo di convivialità ma anche di trasgressione, in una terra in cui il vino è quasi sacro.

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