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“China Landscape 2017” by Wine Intelligence: tra i 12 motivi per cui la Cina è ormai un mercato maturo, la crescita costante dei consumi enoici, che diventano sempre più quotidiani, la normalizzazione dei prezzi e l’abbinamento con le cucine locali

Secondo i dati, ormai consolidati, le importazioni enoiche in Cina nel 2016 hanno raggiunto i 638 milioni di litri (+15,2% sul 2015), per un valore di 2,36 miliardi di dollari (+16,38%), mentre quelli previsti per il 2020, tutti da verificare, parlano di spedizioni verso Pechino che cresceranno di 41,7 milioni di casse (+79,3%), con la Cina rappresenterà il 71,8% dell’intera crescita dell’export mondiale. Un mercato su cui ormai convergono gli interessi di tutti i maggiori produttori, compresa ovviamente l’Italia, che qui, nonostante una crescita del 39% nel solo 2016, ha fatturato appena 114 milioni dollari. Cercare di capire come si sta, velocemente, evolvendo il panorama dei consumi in Cina, allora, diventa vitale, ed un aiuto arriva dal report firmato da Wine Intelligence “China Landscape 2017”, che ha individuato i 12 motivi per cui il mercato cinese sta diventando sempre più maturo e pronto, che avevamo già anticipato qualche settimana fa (qui: https://goo.gl/tX3M9t) e che approfondiamo qui, partendo dalle prime quattro.

Per prima cosa, quello cinese è un mercato in espansione: il crescente reddito disponibile, accompagnato da una migliore logistica nella distribuzione del vino, ha consentito un’accessibilità maggiore e migliore al vino anche alle città medie, contribuendo ad un forte aumento dei consumatori in grado di potersi permettere e consumare vino d’importazione. Una dinamica cui se ne lega un’altra: il consumo di vino, da eccezionale, sta diventando quotidiano, ed i motivi principali del suo successo sono la salubrità, indicata dal 56% dei consumatori, il relax (51%) ed il piacere legato esclusivamente al gusto (47%). Merito di una terza dinamica, fondamentale, quella di una generale normalizzazione dei prezzi al dettaglio, grazie ad una sempre maggiore conoscenza del prodotto da parte dei consumatori e ad una sempre maggior trasparenza nei prezzi da parte dei rivenditori, specie nell’online, che hanno portato ad un migliore rapporto qualità/prezzo. Inoltre, il quarto punto da tenere in considerazione sono le differenze regionali a tavola, perché la tradizione culinaria cinese è ben più complessa di come siamo abituati a considerarla, e questo vuol dire che se nel Nord del Paese vanno forti vini secchi e corposi, ad Est sono preferibili vini ricchi e fruttati, a Sud freschi e succosi e ad Ovest leggeri e dolci.
Info: www.wineintelligence.com

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