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Fine wine, la Polizia di Londra arresta i “lupi di Fleet Street”: come il Jordan Belfort interpretato da Leonardo Di Caprio, avrebbero venduto per telefono non azioni, ma investimenti in vini di lusso inesistenti per almeno un milione di sterline

Dagli anni ’80 dello yuppismo di Wall Street agli anni ’10 della Fleet Street londinese, e dalle azioni spazzatura ai vini di lusso e da investimento, ma con un filo conduttore, ovvero la sempreverde truffa telefonica: ecco, in sintesi, i punti cardine della più recente storia di cronaca proveniente dal mondo dei vini da investimento, interrotta recentemente dalla polizia metropolitana di Londra solo dopo che almeno tre persone sarebbero riuscite a estorcere con l’inganno almeno un milione di sterline a 40 investitori del tutto inesperti del settore, spesso di età avanzata.
Secondo quanto riportato da molteplici fonti di stampa britanniche, il tutto, come nelle vicende raccontate nel film di Martin Scorsese, sarebbe nato da una cosiddetta “boiler room” (letteralmente “vano caldaie”): un luogo nel quale più persone, usando solamente un telefono, la loro parlantina e una dose rilevante di faccia tosta, chiamavano senza preavviso completi sconosciuti proponendo non solo investimenti dal ritorno rilevante - in questo caso tra l’otto e il 40% - ma anche di aumentare il più possibile la somma da impiegare, millantando una lista d’attesa di potenziali compratori molto affollata.
Una tecnica ben collaudata e di successo da almeno gli anni ’60, alla quale Internet ha dato nuova vita, insieme ai risultati senz’altro lusinghieri del mercato dei fine wine nel corso degli ultimi decenni.

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