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La “Top 10 Global Wine Brands” di The Drinks Business non registra scossoni. Stati Uniti, Cile, Cina e Australia si contendono stabilmente (da tempo) la classifica, con Barefoot inespugnabile al primo posto, seguita da Concha y Toro e Gallo

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La “Top 10 Global Wine Brands” di The Drinks Business

Stati Uniti, Cile, Cina e Australia. Per chi segue la classifica che The Drinks Business stila annualmente dei “Top 10 Global Wine Brands”, i 10 marchi di vino più venduti al mondo, la presenza di questi quattro Paesi non sono una novità. La novità è invece che quasi tutti i primi cinque marchi sono stabili nelle vendite, esattamente come il consumo di vino globale: 242 milioni di ettolitri. Tutti, appunto, tranne Concha Y Toro, brand cileno, che è cresciuto del 7,2% sul 2015 (www.thedrinksbusiness.com).
Ma facciamo un passo indietro e iniziamo dal primo classificato: si conferma ancora Barefoot il re delle vendite, stabile con 22 milioni di casse da 9 litri di vino. Il marchio californiano di proprietà della E&J Gallo, supera di gran lunga i volumi del secondo classificato cileno e ha investito molto sul mercato americano “intercettando i momenti in cui i consumatori traggono maggiormente piacere dal vino”: da qui l’immissione sul mercato delle bollicine in lattina, che le rendono divertenti e socievoli.
Al secondo posto, c’è la già citata Concha y Toro, potente casa cilena che, con un +7,2% sulle vendite del 2015 (arrivando a 16,3 milioni di casse da 9 litri), ha visto crescere maggiormente la sua categoria premium, soprattutto in Asia, che non è comunque riuscita ad eguagliare le vendite sul mercato inglese, il più grande per Concha y Toro. Al terzo posto, Gallo, marchio californiano, ugualmente stabile (con 15 milioni di casse da 9 litri), che - oltre a possedere Barefoot - quest’anno ha comprato Stagecoach, la più grande azienda vinicola della Napa Valley.
Alla posizione n. 4 si piazza il primo marchio cinese: Changyu, della Changyu Pioneer Wine Co, stabile a 15 milioni di casse. Il più vecchio brand cinese, vende esattamente il doppio in volume del suo rivale Great Wall (in decima posizione) ed è distribuito sia in Europa che in Russia.
La marca australiana Yellow Tail di Casella Wines, si aggira sempre a metà classifica: stabile a 11,5 milioni di casse da 9 litri, ha deciso di investire sul mercato americano anche con la sua discussa pubblicità durante la domenica del Superbowl.

Al sesto posto c’è Sutter Home, brand americano della Trinchero Family Estate,
famoso per aver fatto conoscere lo Zinfandel bianco al mondo. Cresciuto del 7,5% sul 2015, vende 10,5 milioni di casse da 9 litri esportando principalmente in Inghilterra, Polonia, Irlanda e Canada. Subito dopo, in settima posizione si trova Robert Mondavi della californiana Constellation Brands: in perdita del 16% sul 2015 con 10 milioni di casse da 9 litri, resta forte nel mercato interno e nell’export in Canada, Svizzera e Giappone e vuole ora conquistare il mercato cinese.
Anche il brand australiano di Accolade Wines, Hardys, fortemente legato al mondo del cricket, perde quota rispetto al 2015 (-5%) e si colloca alla posizione n. 8, seguito dalla più antica azienda di vino californiana, Beringer (di proprietà della Treasury Wine Estate) che festeggia il suo cinquantesimo anniversario con un +2.7% dei volumi venduti sul 2015 e una nuova uscita sul mercato: un rosé dry.
Infine, alla posizione n. 10, il secondo marchio cinese in classifica: la Great Wall della China Foods Limited, in perdita dello 10,2% con 7 milioni di casse da 9 litri presenti sul mercato mondiale in ben 20 paesi, come Inghilterra, Francia, Germania e Stati Uniti.

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