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Via alla vendemmia 2017, da domani tra i filari di Franciacorta, dopo anticipi in Sicilia e Sardegna, con primi grappoli già raccolti a fine luglio. E, mentre la Toscana spera nella pioggia, il presidente Enologi Italiani Cotarella predica prudenza

Italia
La Vendemmia 2017 prende il via dai filari di Franciacorta

Strano a dirsi, il 3 agosto, ma è già tempo di munirsi di forbici e cassette ed andare a vendemmiare. Nessuna sorpresa, a ben guardare, perché il caldo record di giugno e luglio ha anticipato di almeno 10 giorni le maturazioni delle uve un po’ in tutto il Belpaese. A cominciare proprio dai filari della Franciacorta, da dove nasceranno le basi spumanti delle bollicine lombarde, con la campagna 2017 pronta ad iniziare. Il taglio dei grappoli partirà dal versante Sud del Monte Orfano, che gode di un microclima più caldo, ma non sarà una passeggiata, perché, come abbiamo scritto più volte, la gelata di primavera ha causato una riduzione delle rese intorno al 30%. Proprio per questo, si assisterà ad un’enorme disomogeneità sul territorio franciacortino, a causa della diversa ripresa vegetativa delle piante dopo la gelata. Molto dipende anche dalla gestione che le cantine hanno scelto di intraprendere nei mesi successivi, perché alcune hanno scelto di potare, mentre altre no, dal tipo di potatura utilizzata e soprattutto in funzione ai livelli di danno subiti. Il recupero delle piante è stato quindi estremamente diversificato, alcune hanno ripreso il loro corso vegetativo, anche se con una produzione più scarsa rispetto al normale e comunque in ritardo rispetto ai vigneti non intaccati dal freddo.

La nota positiva viene dal piano fitosanitario, con una stagione piuttosto tranquilla: i mesi di maggio e giugno sono stati molto più caldi nelle massime e più freddi nelle minime, con escursioni termiche mediamente maggiori al 2016. A luglio l’alternarsi del caldo e dei fenomeni piovosi ha favorito la maturazione delle uve, con le principali patologie fungine, peronospora e oidio, che non hanno destato particolare preoccupazione. È comunque difficile fare previsioni, come spiega in una nota spiega Silvano Brescianini, vice presidente del Consorzio Franciacorta, che ricorda come “un’idea precisa di come è andata quest’annata la avremo solo conclusa la vendemmia e fatto il consuntivo della raccolta. In primavera, all’atto della creazione degli assemblaggi, potremo avere un quadro più chiaro in termini di qualità dell’annata 2017”.
Come ricorda la Coldiretti, si inizia ufficialmente domani, tra i filari di Faccoli, a Coccaglio, che, come tradizione, inaugura l’inizio della raccolta lungo la Penisola, con la vendemmia delle uve Chardonnay per la produzione di spumanti, le prime ad essere raccolte. Per avere un primo, serio, bilancio, si dovrà, invece, aspettare il 7 settembre, quando tornerà l’appuntamento con le “Previsioni Vendemmiali” 2017, elaborate da Osservatorio del Vino e Ismea, che permetterà di delineare in modo ufficiale e completo, avvalendosi dei dati reali di campagna analizzati da Unione Italiana Vini, Ismea e Ministero delle Politiche Agricole, un quadro di riferimento dettagliato a livello nazionale relativamente ai dati vendemmiali, alle previsioni della produzione, all’export Italia, al consumo interno, alle tendenze vino per la campagna in corso.
In realtà, i primi grappoli erano già stati vendemmiati nelle regioni insulari d’Italia, a partire dalla Sicilia, dove la raccolta del Pinot Grigio, a Settesoli la più grande cooperativa dell’isola, a Menfi è iniziata già il 26 luglio: un modo per festeggiare, in qualche modo, anche il primo risultato del Progetto “Settesoli Sostiene Selinunte”, che, con la vendita di bottiglie dedicate, ha già raccolto 120.000 euro a sostegno del Parco Archeologico. Proprio oggi, invece, inizia a Borgo Guarini, nell’agro trapanese, la vendemmia 2017 di Firriato, che come ogni anno parte con la raccolta dello Chardonnay, la prima tappa di un viaggio lungo 100 giorni, quando l’ultima raccolta dei grappoli (tra la seconda e la terza decade d’ottobre) verrà completata nella Tenuta di Cavanera sull’Etna con il Nerello Mascalese e il Nerello Cappuccio. “A oggi, sembra che quella che ci aspetta sia una vendemmia regolare, non influenzata dagli eventuali anticipi provocati dai picchi di calore di questi giorni - spiega Federico Lombardo della siciliana Firriato - e col mantenimento delle attuali escursioni termiche tra il giorno e la notte, avremo garantita la più equilibrata maturazione fenolica e l’integrità fitosanitaria degli acini che sembra essere tra le migliori dell’ultimo quinquennio”. In contemporanea con la Cantina Settesoli, nell’altra grande isola, la Sardegna, in maniera a dir poco suggestiva, in notturna, anche i viticultori delle Cantine di Dolianova. Le altre Regioni, invece, devono ancora aspettare, ed i problemi non riguardano solo il caldo, almeno in Toscana, dove, come ricorda Confagricoltura, le alte temperature e la mancanza d’acqua anticipano la maturazione delle uve che, pur rischiando di perdere aromi, sono ad oggi qualitativamente ottime. Ma la siccità crea conseguenze indirette, come quella di rendere più “intrepidi” caprioli e cinghiali, che aumentano di numero nelle campagne toscane e che, assetati, già da settimane attaccano i grappoli ancora non maturi, per danni che, tutto sommato, potrebbero aggirarsi sui 20 milioni di euro per i viticultori toscani. La speranza, adesso, con il processo di maturazione che in molte zone è in anticipo anche di 20 giorni, è che arrivi qualche giorno di pioggia per trovare maturazioni più equilibrate.
Difficile, se non impossibile, in un panorama tanto complesso, fare previsioni sul livello qualitativo della vendemmia 2017, e a WineNews, qualche giorno fa, era arrivato il monito del presidente degli Enologi Italiani, Riccardo Cotarella, che ricordava, nei giorni in cui già iniziavano a fioccare giudizi a dir poco azzardati, come “mai come quest’anno le conclusioni si potranno tirare solo alla fine della vendemmia. È auspicabile che tutti lavorino con serietà, senza lanciarsi in previsioni infondate o proclami sulla qualità, o sulla solita annata eccezionale. Ma i danni della siccità di queste settimane non li conosciamo - ha detto ancora Cotarella - e dobbiamo vedere se questa situazione perdurerà ancora a lungo o le cose cambieranno. Potremmo già fare qualche previsione, ma in Assoenologi non giochiamo a dare i numeri al lotto. Abbiamo già attivato i nostri 4000 “sensori umani”, ovvero i tanti colleghi che per mestiere, esperienza e conoscenza delle loro realtà sono i migliori rilevatori, e verso il 20 di agosto verosimilmente divulgheremo le prime previsioni. Anche se, lo ribadisco, quest’anno più che mai si deve essere prudenti e rigorosi”.

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