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Il vino biologico conquista consumatori Usa, cresce nel vigneto Italia e ha un concorso tutto suo, il “Premio internazionale dei vini biologici”, che, nell’edizione 2017, ha premiato con il “Grande Oro” 48 etichette da tutto il mondo, 17 dal Belpaese

Sempre più apprezzato dai consumatori Usa, sul vino biologico l’Italia ha deciso di puntare da anni, tanto che oggi, con 83.000 ettari vitati green, il Belpaese ha il primato mondiale per incidenza di superficie vitata biologica (11,9% del totale). Un successo che, da qualche anno, ha portato alla nascita di un concorso internazionale ad hoc, il “Premio internazionale dei vini biologici”, che, nell’edizione 2017, ha premiato con il “Grande Oro”, riconosciuto alle bottiglie capaci di conquistare un punteggio compreso tra 96 e 100/100, 48 etichette da tutto il mondo, divise tra rossi, bianchi, bollicine, rosati e vini dolci (www.bioweinpreis.de) .

Bene l’Italia, con 17 vini al top: tra i rossi, l’Antonelli San Marco Sagrantino di Montefalco 2012, il Trabucchi d’Illasi Valpolicella Superiore Terre del Cereolo 2009, il Trabucchi d’Illasi Amarone della Valpolicella 2009, il Mont’Albano Cabernet Sauvignon Venezia Giulia 2015, il Montalbano Refosco dal peduncolo rosso Venezia Giulia 2015, il Fattoria La Vialla Barriccato 2014, il Fattoria La Vialla La Casotta 2014, il Mare Magnum Nero d’Avola 2016, il Villa Caviciana Eleonora Lazio 2013, il Fontana Reale Morgia Noce Aglianico Doc 2011 ed il Tenuta Marino Terra Aspra Primitivo 2010. Tra i vini bianchi, invece, a meritare il “Grande Oro” secondo gli standard degustativi creati dall’enologo sensoriale Martin Darting e sintetizzati nell’indice Par, ci sono il Fattoria La Vialla Barriccato bianco 2015, il Tenuta Marino Terra Aspra Aglianico vinificato in bianco 2015 ed il Tenuta Baron Longo Solaris 2016. Sono due le bollicine, il San Nazario Fior d’Arancio Moscato Giallo Docg 2016 ed il Fattoria La Vialla Cuvée Rosé 2013 Metodo Classico, ed il solo Cossentino Muscarò 2015 tra i vini da dessert.

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