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Antonio Calò confermato alla guida dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, fondata nel 1949 a Siena, e decretata “Ente Morale” dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi nel 1952. E che inizia così il ciclo accademico n. 65

È ancora il professor Antonio Calò, uno dei più autorevoli studiosi delle tematiche legate alla vitivinicoltura, il presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, storica realtà fondata a Siena nel 1949, su proposta del Comitato Nazionale Vitivinicolo, “con l’intento di dar vita ad un centro atto a promuovere il progresso vitivinicolo italiano”, e che ed opera sotto il controllo dello Stato (Ministero dei Beni Culturali). Con Decreto del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi del 25 luglio 1952, fu eretta in Ente Morale. Il Decreto, munito del sigillo dello Stato, è stato inserito nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, con “l’obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare”.
La presidenza del professor Calò, che sarà in carica fino al 2021, è stata confermata nel rinnovo del cda dell’Accademia, così come è stato per i vice presidenti Carlo Viviani e Rosario Di Lorenzo, e l’amministratore Davide Gaeta, ed il segretario Ferruccio Giorgessi; Oriana Silvestroni è stata nominata bibliotecaria, con compiti di raccordo con i media. Così, ancora il 25 luglio di 65 anni dopo, è iniziato un nuovo ciclo per l’Accademia (www.aivv.it).

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