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Dalla Sicilia dove cultura e vino si intrecciano, nelle stesse ore, si sono riaccese le luci del Parco Archeologico di Selinunte, grazie a Settesoli. Che poco lontano, a Menfi, iniziava già a luglio la vendemmia con i primi grappoli di Pinot Grigio

Italia
Settesoli illumina Selinunte

Dalla Sicilia dove cultura e vino si intrecciano, nelle stesse ore, si sono riaccese le luci del Parco Archeologico di Selinunte, mentre, poco lontano, a Menfi, si raccoglievano i primi grappoli di Pinot Grigio, dando il via, già a luglio, alla vendemmia. Il tutto sotto il segno di Settesoli, la più grande cooperativa della Sicilia, che ha dato il via alla raccolta e festeggiato il primo risultato del Progetto “Settesoli Sostiene Selinunte”, che, con la vendita di bottiglie dedicate, ha già raccolto 120.000  euro a sostegno del Parco. Un progetto che ha visto insieme, in maniera virtuosa, pubblico e privato, come hanno spiegato l’Assessore ai Beni Culturali della Sicilia Carlo Vermiglio, il presidente di Cantine Settesoli Vito Varvaro, il dirigente generale ai Beni Culturali Gaetano Pennino, il direttore del Parco Enrico Caruso e il commissario del Parco Pietro Sciortino.
Una squadra compatta, pubblico e privato insieme, per promuovere e migliorare la fruizione del Parco Archeologico più grande d’Europa, un sito di inestimabile valore, dove storia, archeologia e paesaggio si integrano e si fondono in un contesto di grande suggestione. Il progetto, avviato lo scorso settembre e ancora in atto, ha l’obiettivo di sensibilizzare e raccogliere fondi a favore della salvaguardia e dello sviluppo culturale e turistico di un sito che, per la sua estensione e la ricchezza dei monumenti, necessita di costante manutenzione.

L’operazione ha previsto una sponsorizzazione di 22.000 euro, già utilizzati per la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione delle mura orientali che verrà mostrato al termine della conferenza stampa, e una capillare campagna di raccolta fondi attraverso la vendita nei supermercati di tutta Italia del vino Settesoli.
Per ogni bottiglia di vino, infatti, 10 centesimi sono stati destinati a interventi per la conservazione e la fruizione del Tempio C. e il consumatore, a sua volta, può fare una donazione usufruendo dei benefici dell’Art Bonus. Ad oggi, come detto, sono stati raccolti 120.000 euro e si prevedono altre donazioni per realizzare ulteriori progetti per la valorizzazione del Parco. Già 42.000 euro sono stati destinati all’illuminazione del tempio C e alla realizzazione di un percorso pedonale che dalle mura orientali dell’acropoli condurrà allo stesso tempio, rendendone agevole l’accesso ai disabili.

“L’accordo stipulato con le Cantine Settesoli a favore del parco archeologico di Selinunte - dichiara l’Assessore Carlo Vermiglio - rappresenta un modello strategico nel campo della valorizzazione: un ponte tra il settore pubblico e quello privato in cui il patrimonio culturale costituisce il punto di convergenza e l’asset di investimento per una crescita del territorio. La nuova illuminazione delle mura orientali, realizzata attraverso la sponsorizzazione, e i positivi risultati della campagna di fundraising a beneficio dei monumenti del Parco attestano che gli investimenti nel campo della cultura non solo producono una diffusione della conoscenza del nostro patrimonio, ma possono diventare anche un significativo motore di sviluppo sociale ed economico. È sempre più importante che il pubblico e il privato cooperino nel dialogo e nel rispetto dei compiti reciproci, alla valorizzazione dei nostri beni comuni costruendo modelli più innovativi di progettare e fruire della cultura”.
“Abbiamo portato a termine il primo intervento: l’illuminazione della cinta muraria. L’imponente fortificazione sul mare, che per secoli ha difeso la città greca - aggiunge il Presidente della Settesoli Vito Varvaro - da oggi splende con una nuova luce anche di notte con un effetto suggestivo che la valorizzerà. E aiuterà la promozione turistica del parco archeologico più grande d’Europa. Vogliamo restituire a Selinunte il suo antico splendore”.
“Con il progetto pilota Settesoli sostiene Selinunte - sottolinea Gaetano Pennino - abbiamo realizzato una partnership pubblico-privata efficace e paritetica in cui l’elemento di forza è il valore generato dalla cultura non solo economico, ma anche di valorizzazione del nostro patrimonio e di ricaduta in termini sociali nei contesti beneficiati”. Per Enrico Caruso, direttore del Parco, “la scelta di avviare una collaborazione pubblico-privato per realizzare a Selinunte importanti interventi di tipo strutturale ci trova pienamente favorevoli. Già l’illuminazione del muro a gradoni del VI secolo. a.C., realizzato per ampliare l’area sacra antistante il Tempio C e successivamente inglobato nelle difese di Selinunte dopo la distruzione della città nel 409 a.C., ha consentito di dare una nuova e magnifica veste all’acropoli di Selinunte, Questo intervento, insieme a quelli già programmati e in fase di realizzazione, come l’illuminazione del Tempio “C” e la realizzazione di un percorso di accesso all’acropoli accessibile anche ai diversamente abili, consentiranno di dare un nuovo volto alle stesse rovine che risulteranno rinnovate e sicuramente più interessanti, in breve si verrà a creare una nuova visione del panorama storico-archeologico”.
“La collaborazione con Settesoli ha avviato un cambiamento nei rapporti tra pubblico e privato offrendo un modello culturale di sostegno reciproco per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio. Questo sinergico partenariato assume un valore aggiunto nel momento in cui il parco sta muovendo i primi passi nell’autonomia gestionale”, ha commentato il Commissario del Parco Pietro Sciortino.

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