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Cantine Riunite & Civ leader per fatturato (566,1 milioni di euro), Antinori al top per ettari vitati (2.681), Enoitalia n. 1 per bottiglie (88,3 milioni), Tenuta San Guido per redditività (55%): il vino italiano nelle classifiche di Anna Di Martino

Italia
Tenuta San Guido, Marchesi Antinori, Cusumano e Santa Margherita le cantine italiane con la migliore redditività nel 2016 secondo la classifica della giornalista Anna di Martino

Cantine Riunite & Civ leader per fatturato (566,1 milioni di euro, di cui 365 in capo al Gruppo Italiano Vini), Marchesi Antinori al top per ettari vitati (2.681), Enoitalia n. 1 per numero di bottiglie (88,3 milioni), Tenuta San Guido al vertice per rapporto tra Ebitda e fatturato, ovvero la redditività (55%), Cantine Vitevis la realtà con la crescita di fatturato maggiore sul 2015 (+36%), Casa Vinicola Bosco Malera quella che ha visto crescere di più il fatturato estero (+59,98%), Cantine Sgarzi Luigi la realtà con la maggior propensione all’export (99% del totale): ecco tutti i primati che emergono dalla tradizionale analisi sul vino italiano realizzata dalla giornalista Anna di Martino (www.annadimartino.it), e pubblicata oggi sul “CorrierEconomia”, il settimanale economico del “Corriere della Sera”, realizzata dai bilanci 2016 delle più grandi realtà del Belpaese. Cantine e imprese che sono al vertice di uno dei settori economici più floridi d’Italia, dove le prime 107 imprese mettono insieme oltre 5,8 miliardi di euro di fatturato (sui 12 stimati dell’intero settore, ndr), 145.000 ettari di vigna (sui 660.000 in Italia), il 61% delle esportazioni ed il 48% delle mercato domestico, con 2 miliardi di bottiglie prodotte e lavoro per 11.298 dipendenti. Tra i big, sottolinea la giornalista Di Martino, “ancora una volta Marchesi Antinori si distingue: è quarta in classifica, ma sarebbe terza se si considerasse il suo consolidato che supera i 200 milioni. È, inoltre, la n. 1 per la proprietà di vigneti e di fatto per redditività, se si tiene conto l’ammontare del suo fatturato rispetto a quello della Tenuta San Guido (sui 30 milioni di euro)”.
Come sempre, la fotografia è quella di un mondo del vino italiano assai variegato, dove convivono grandi imbottigliatori e viticoltori, realtà di primissimo piano ancora a “conduzione familiare” e grandi gruppi industriali, imprese private e, sempre più, realtà cooperative che, sottolinea la giornalista, quest’anno sono 46 e rappresentano il 44,3% del fatturato totale del campione ed il 35,3% delle esportazioni. Una classifica da cui emerge anche, in generale, come sia aumentato il numero di aziende con oltre 100 milioni di euro di fatturato.
“Quest’anno sono 17 - spiega la Di Martino a WineNews - con tre nuovi ingressi: Schenk Italian Wineries, filiale del gruppo svizzero Schenk , che entra per la prima volta in graduatoria con 108,3 milioni di fatturato, la Marchesi Frescobaldi, al sedicesimo posto con 101,2 milioni e la cooperativa veneta La Marca Vini e Spumanti, specializzata nella produzione di Prosecco”.
 Andando a guardare più in dettaglio le classifiche, per fatturato, dietro a Cantine Riunite e Civ, dunque, segue il Gruppo Caviro con 227,2 milioni di euro, Zonin 1821 con 193 (prima realtà privata del Belpaese, ndr), davanti di un soffio a Antinori con 192,2, a Cavit con 177,9, a Fratelli Martini con 173,9, alla Casa Vinicola Botter Carlo & C. con165, al Gruppo Mezzacorona con 163,4, al Gruppo Santa Margherita con 158, e ad Enoitalia con 147,5 milioni di euro.
Enoitalia che è al vertice tra le aziende private per numero di bottiglie prodotte nel 2016, con 88,3 milioni di pezzi, davanti a Casa Vinicola Botter Carlo con 81,8, a Fratelli Martini con 78, Mondodelvino Group con 63, Schenk Italian Wineries con 57,3, Zonin 1821 con 50,2, Italian Wine Brands con 45, Casa Vinicola Caldirola con 35,9, Cielo e Terra con 29, Villa Sandi con 26, Ruffino 24,9 milioni di bottiglia, Marchesi Antinori con 23,5, Castellani con 21,6, Chiarli con 21, Toso con 19, Gruppo Santa Margherita con 18,9, Farnese Group con 17,4 e Casa Vinicola Sartori 17, con queste 18 realtà che sono le uniche imprese private del Belpaese a produrre un volume di oltre 17 milioni di bottiglie all’anno.
Così come sono 23 quelle con oltre 200 ettari di vigneti di proprietà: al top, come detto, Marchesi Antinori con 2.681 ettari, poi Zonin 1821 con 1.990, Marchesi Frescobaldi con 1.270, Terra Moretti con 1.084, Banfi con 1.000, e Le Tenute di Genagricola con 900. A distanza, seguono Cusumano con 520, Bertani Domains con 440, Feudi di San Gregorio con 420, Tasca d’Almerita con 386, Planeta con 382, Masi Agricola con 329, Cecchi con 298, Fratelli Martini con 295, Lungarotti con 250, Mastroberardino e Argiolas con 230, Agricola San Felice con 215, Umani Ronchi con 212, Barone Ricasoli con 209, Corte Giara Allegrini con 206, Gruppo Lunelli (Ferrari) e Tenute Piccini con 200 ettari.
19, invece, le realtà con una redditività superiore al 20% del fatturato: al n. 1 la “culla” del Sassicaia, Tenuta San Guido, con il 55%, poi Marchesi Antinori (42,30%), Cusumano (35%), Gruppo Santa Margherita (34,80%), Marchesi Frescobaldi (34,10%), Castellani (30,50%), Ruffino (26,83%), Planeta (26,60%), Agricola San Felice (24,70%), Masi Agricola (24%), Falesco (23,90%), Terra Moretti (22,60%), Guido Berlucchi, Gruppo Lunelli e Umberto Cesari (tutte con il 22%), Donnafugata (21%), e in chiusura Argiolas, Astoria Vini e Umani Ronchi (tutte con li 20%).
Nella “top 10” delle aziende che hanno visto la maggior crescita di fatturato nel 2015 sul 2016, invece, al vertice ci sono le Cantine Vitevis (+36%), davanti a La Marca (33,72%), Bosco Malera (+33,71%), Vivallis (+33%), Gruppo Santa Margherita (+32,9%), Cantina di Rauscedo (+32,73%), Vi.V.O. Cantine (+27,13%), Varvaglione Vigne e Vini (+23,5%), Cantine Sgarzi Luigi (+23,21%) e Cantina Montelliana e Colli Asolani (+23%).

Diversa la “top 10” delle cantine che hanno visto crescere di più il loro fatturato estero: al n. 1 assoluto c’è Bosco Malera, con un balzo del 59,98%, davanti a Varvaglione Vigne e Vini (+50%) e al Gruppo Santa Margherita (+47,6%). A seguire le Cantine Vitevis (+45%), La Marca (+39,4%), Cantine 4 Valli (+32%), Viticoltori Friulani La Delizia (+27,6%), Gruppo Lunelli (+25%), Cantina Montelliana e Colli Asolani (+25%) e Cantine Sgarzi Luigi (+23,2%).
E, se nel Belpaese per le realtà più importanti e strutturate c’è una propensione all’export di molto superiore al 60%, 10 sono le cantine che vedono la loro quota oltre l’86%. Cantine Sgarzi Luigi, al vertice di questa particolare classifica, sfiora quasi la totalità, con il 99%, davanti ad Adria Vini con il 98,9%, Casa Vinicola Botter Carlo con li 96,9%, Farnese Group con il 96,7%, Ruffino con il 93,49, Castellani con il 91%, Fratelli Martini con l’89,7%, Pasqua Vigneti e Cantine con l’88%, come Carpineto, ed infine Mondodelvino Group con l’87%.
Ma c’è chi cresce moltissimo anche in Italia, come Allegrini (+76,9%), Tenute Piccini (57,5%), Varvaglione Vigne e Vini (+50%) e Masi Agricola (+40%).

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