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“Far crescere ancora il valore della Sicilia del vino nel mondo, fatta sempre più di territori e non solo di marchi”: gli obiettivi di Alessio Planeta, presidente Assovini, associazione che ha segnato la rinascita del vino siciliano

Italia
Alessio Planeta, presidente Assovini, associazione di imprese che ha segnato la rinascita del vino siciliano

“Il vino è uno dei settori della Sicilia che cresce di più e più velocemente, perchè ci sono sempre più aziende che vanno in giro per il mondo, perchè è una Sicilia che non è più solo fatta di marchi ma sempre più di territori, c’è una Doc Sicilia forte che traina e sarà sempre più strumento di promozione importante, c’è un’Etna fortissimo, è una Sicilia in salute, che guarda alle cose in positivo. E, su questa strada, dobbiamo andare avanti”: così, a WineNews, Alessio Planeta, alla guida di una delle cantine che hanno segnato di più la crescita enoica dell’Isola nel mondo, e nuovo presidente di Assovini Sicilia, associazione nata nel 1998 per volontà di Diego Planeta (Planeta), Giacomo Rallo (Donnafugata) e Lucio Tasca d’Almerita (Tasca d’Almerita), e che ha segnato la rinascita del vino siciliano, di cui fanno parte oggi 76 aziende vinicole siciliane.
“Continuerò a portare avanti il brand Sicilia, ruolo che Assovini si è dato fin dalla sua costituzione nel 1998 - ha detto Alessio Planeta, subito dopo la nomina a presidente decisa dal nuovo cda, che si è riunito oggi a Radicepura di Giarre - non sarà facile fare di meglio rispetto ai risultati raggiunti negli ultimi sei anni da Assovini e non c’è motivo per intraprendere una linea diversa da quella finora seguita. La Sicilia sta vivendo un momento in cui si stanno liberando energie positive, e il mondo del vino ha forse fatto da apripista, stiamo raccontando un’immagine della Sicilia diversa e Assovini è diventata ambasciatore di questo fenomeno”.
Continuando sul tracciato del presidente uscente, Francesco Ferreri, Planeta metterà al centro della sua presidenza il lavoro di squadra e lo scambio di opinioni. “Assovini è un esempio unico di sistema tra produttori in grado di interloquire con le istituzioni - ha sottolineato Planeta
- coinvolgerò direttamente i consiglieri che rappresentano aziende distribuite su tutti i territori siciliani”. E che sono Mariangela Cambria, vicepresidente (Cottanera), Josè Rallo (Donnafugata),
Lilly Ferro (Fazio), Francesco Ferreri (Valle dell’Acate), Laurent Bernard de la Gatinais (Rapitalà),
Alberto Tasca (Tasca), Michele Faro (Faro) e Federico Lombardo (Firriato).
“Negli ultimi sei anni Assovini ha subito una profonda metamorfosi - ha ricostruito Ferreri - si è trasformata da associazione che faceva da piccolo sindacato e presentava l’ultima annata dei vini tramite Sicilia en Primeur ad associazione che contribuisce ad implementare i servizi per le imprese per la promozione dei marchi commerciali e la promozione dei prodotti di qualità sul mercato nazionale ed internazionale”.
I vini siciliani sono ormai presenti in 140 paesi del mondo e hanno una percezione di qualità media molto alta. “Grazie alla comunicazione molto orientata sul micro-territorio di produzione abbiamo registrato un incremento turistico sull’isola molto grande - ha detto Ferreri - e l’enoturismo, che fino a qualche anno fa non era assolutamente complementare alle nostre aziende, oggi per alcune è nuova fonte di reddito. Le visite nelle aziende vinicole sono passate da 200 persone di media a 4.000; positivo anche il bilancio di Sicilia en Primeur.
Numeri che parlano di un successo conclamato, con la Sicilia che è senza dubbio una delle Regioni del vino italiano che è cresciuta di più, anche grazie a dei passaggi fondamentali, ricorda Planeta.
“Prima della nascita di Assovini, il primo è stato l’andare a Vinitaly come Regione, tutti insieme, e dare un’immagine unitaria. Poi, con la nascita di Assovini, è nato anche Sicilia en Primeur, occasione per portare qui 150 giornalisti all’anno da tutto il mondo, unica manifestazione itinerante di questo genere che ha aperto le porte dei produttori siciliani, ed è stato uno strumento di autopromozione straordinaria. Nel frattempo, i produttori siciliani hanno preso sempre più consapevolezza del potenziale vinicolo e narrativo dei territori. E sicuramente è stato fondamentale l’arrivo della Doc Sicilia, che vuol dire promozione e tutela e crescita della Regione. Ma la Sicilia ha perso anche ettari di vigneto, e speriamo che non ne perda più. E che valorizzi le sue produzioni, e l’obiettivo di associazioni come Assovini è proprio questo, perchè è vero ancora che c’è una Sicilia del vino che va a due velocità, ed il nostro scopo è quello di far accelerare tutti”.

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