La Guida Michelin e The Wine Advocate rimarranno separati ed indipendenti. Ma molta più sinergia su digitale e sugli eventi di altissimo livello, specie in Asia. Così dopo l’ingresso di Michelin (al 40%) nel capitale della creatura di Robert Parker

Le due pubblicazioni, la Guida Michelin (nelle sue varie edizioni) e The Wine Advocate, rimarranno separate ed indipendenti. Ma ci sarà molta più sinergia sull’editoria digitale e sui prodotti collegati, e soprattutto sul fronte degli eventi congiunti, in particolar modo in Asia, dove “la rossa” è molto meno affermata rispetto all’Europa, e dove potrà beneficiarie del know how della creatura di Rober Parker, che ,nei mercati asiatici, anche grazie agli investimenti dei nuovi proprietari, guidati da Soo Hoo Khoon Pen, ha già una reputazione e un’autorevolezza di altissimo livello. Andrà in questo senso, almeno inizialmente, da quanto apprende WineNews (per prima a riportare la notizia in Italia, https://goo.gl/b2h5UT) la partnership che ha visto il gruppo Michelin entrare al 40% nel capitale di The Wine Advocate (la cui maggioranza rimane in mano agli investitori di Singapore e allo stesso Robert Parker, ndr).
Un modo anche per far fronte allo strutturale e generalizzato delle vendite delle guide cartacee con l’organizzazione di eventi e di esperienze di altissima gamma, un po’ come avviene per la musica, dove alla diminuzione delle vendite dei dischi le case editrici e gli artisti hanno risposto con il moltiplicarsi di concerti ed eventi live. Nella fattispecie, la Michelin continuerà a selezionare ristoranti e chef stellati per gli eventi, dove The Wine Advocate si occuperà invece della parte enoica, per proporre, come nelle dichiarazioni di intenti delle parti, e come nella loro mission originaria, connubio di altissimo livello legando la cucina e il cibo al vino di altissimo livello.