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Sassicaia, Tignanello e Ornellaia i più ricercati, Barolo Monfortino di Conterno, Barolo Falletto di Giacosa e Masseto i più “quotati”, e tante etichette al top nel rapporto qualità prezzo: l’Italia su Wine-Searcher, analizzata da WineNews

I vini più “ricercati” al mondo vengono ancora da Bordeaux, Château Mouton Rothschild, Château Lafite Rothschild, Petrus, e Château Margaux su tutti. Ma le grandi etichette italiane si ricavano sempre più spazio nell’immaginario enoico degli appassionati del pianeta. Con il mito Sassicaia della Tenuta San Guido a fare da primo alfiere, alla posizione n. 12 assoluta della “Top 100 Most Searched-For Wines” del portale “Wine-Searcher” (www.wine-searcher.com), tra i principali motori di ricerca di vini e quotazioni, che ogni giorno processa oltre 1 milione di ricerche.

Da cui emerge che, in una classifica che è fatta soprattutto di grandi nomi bordolesi e di Borgogna, secondo degli italiani è il Tignanello di Antinori, al n. 32, seguito dall’Ornellaia al n. 39, dal Masseto al n. 44, e poi ancora da Solaia di Antinori al n. 60. Per il Belpaese in Top 100 anche l’Alzero di Giuseppe Quintarelli al n. 70, il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno al n. 89, ed il Barbaresco di Gaja al n. 90. Ma se questi sono i vini italiani più ricercati al mondo, la classifica cambia se si guarda a quelli più “quotati”, ovvero quelli con il maggiore prezzo medio (al netto dell’annata) nel database di Wine-Searcher. Al top assoluto c’è il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, a 736 euro a bottiglia, seguito dal Barolo Falletto Riserva di Bruno Giacosa a 681 euro, e dal Masseto a 619 euro.

Ai piedi del podio tricolore il Brunello di Montalcino Riserva Tenuta Greppo di Biondi Santi a 510 euro a bottiglia, seguito dal Brunello di Montalcino Riserva Case Basse di Gianfranco Soldera. In “top 10”, ancora il Chianti Colore di Bibi Graetz Testamatta a 440 euro, il Rosso di Montalcino Case Basse di Gianfranco Soldera a 431, il mitico Vin Santo Occhio di Pernice di Avignonesi a 389 euro, l’Alzero di Quintarelli a 369, e il Sorì San Lorenzo di Gaja a 337.
Ma, come noto, uno dei punti di forza del vino del Belpaese è nel rapporto qualità prezzo. E, infatti, sono molti gli italiani nella “The World’s Top 10 Best Value Wines”, divisa per fasce di prezzo. In quella dedicata ai vini intorno ai 10 dollari, l’Italia piazza lo Shamaris Grillo Terra Siciliane di Cusumano, ed il Vitiano di Falesco. Nella fascia intorno ai 20 dollari, invece, ci sono il Carusu Rosso Etna di Terrazze dell’Etna, il Barbaresco di Adriano Marco e Vittorio Sandaive ed il Gries Lagrein Alto Adige Riserva di Cantina Terlano. Nella fascia intorno ai 40 dollari, ci sono il Bricco Colma Monferrato Rosso di Prunotto e il Barolo Bricco Viole di M. Marengo. Infine, nel segmento intorno agli 80 dollari, l’Italia piazza il Barolo Margheria di Azelia (Luigi Scanavino), il Barolo Vigna Rionda Riserva di Massolino, ed il Paleo de Le Macchiole. La fotografia d’insieme di un’Italia del vino da sogno, ma anche abbordabile per tutte le tasche.

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