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Dopo quattro anni di negoziati, è realtà l’accordo commerciale tra UE e Giappone: chiuse le trattative, via all’abolizione graduale dei dazi sul vino e alla protezione di 150 IG enoiche. Rallo (UIV): “risultato fondamentale per il vino italiano”

Le anticipazioni di stampa e diplomatiche che davano come in imminente dirittura d’arrivo la conclusione dei negoziati per la stesura del trattato di libero scambio tra Unione Europea e Giappone (https://goo.gl/NmYxu5) si sono tradotte in realtà: dopo quattro anni di negoziati l’Unione Europea e il Giappone hanno raggiunto un’intesa politica per un accordo commerciale, e le conseguenze positive per il settore vitivinicolo europeo ed italiano sono rilevanti e molteplici.
I dazi del 15% che hanno pesato finora sulle performance dell’export enoico tricolore in Giappone verranno infatti gradualmente azzerati, e ben 205 indicazioni geografiche europee, 150 delle quali relative ai vini, verranno ufficialmente riconosciute dal governo di Tokyo, aumentando in maniera significativa le possibilità di interscambio tra la quarta economia del mondo (e quinto mercato per il vino europeo, con esportazioni per 757 milioni di Euro all’anno) e i Paesi membri dell’Unione.
“L’accordo di libero scambio con il Giappone”, ha commentato Antonio Rallo, presidente Unione Italiana Vini (www.uiv.it), “rappresenta un risultato molto importante per il vino italiano ed europeo. Un traguardo che premia gli sforzi della Commissione Europea, e del Governo, sostenuto attivamente da Unione Italiana Vini (Uiv), le cui sollecitazioni hanno contribuito alla sua concretizzazione. Il Giappone - ha sottolineato Rallo - rappresenta un mercato strategico per il nostro vino, il primo nel contenente asiatico. Dopo un 2016 incerto, l’export nel primo trimestre 2017 è cresciuto dell’8% in volume e del 5% in valore. Consideriamo questo risultato un ulteriore passo in avanti in materia di semplificazione e flessibilità del commercio. In modo particolare è importante per l’eliminazione completa dei dazi sui vini imbottigliati, spumanti e sfusi all’entrata in vigore dell’accordo, che, in questi ultimi anni, hanno creato un significativo gap tra l’Italia e alcuni Paesi come il Cile e l’Australia, agevolati da accordi tariffari preferenziali. Grazie a questo accordo, possiamo confrontarci sullo stesso piano dei principali competitor e confidiamo che la qualità e la reputazione dei nostri vini possa far spostare l’ago della bilancia verso l’Italia. L’accordo raggiunto è un passo fondamentale anche per il riconoscimento e la protezione delle Indicazioni Geografiche. Sono, infatti, 205 le IG europee che saranno protette in Giappone, di cui circa 150 sono relative al vino”.
Inoltre, ha puntualizzato il presidente Uiv, “il trattato risolve alcune “barriere tecniche” relative agli standard europei in materia di pratiche enologiche, migliorando l’accesso al mercato nipponico dei nostri vini. Desidero rivolgere un sentito ringraziamento alla Commissione Europea e al Governo italiano per l’impegno profuso e auspico un celere processo di ratifica dell’accordo per consentire alle nostre aziende di beneficiarne già nel breve periodo”.

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