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Vino e cibo tipici di un territorio entrano a far parte della tradizione, e degli stornelli: Bruno Carbone, 80 anni, ancora canta quelli delle Langhe, sfidando età e problemi di salute. È l’ultimo cantastorie delle Langhe, e uno degli ultimi italiani

Italia
Il cantastorie Bruno Carbone

Il vino fa parte della tradizione italiana, è entrato a far parte della vita di tutti i giorni ormai da secoli e accompagna storie e leggende. E stornelli: è la storia di Bruno Carbone, 80 anni, di Prunetto, paesello di 400 anime nel cuore delle Langhe. Ed è qui che Bruno, accompagnato solo dalla fedele fisarmonica, sfidando età e problemi di salute ancora canta gli stornelli tradizionali: il “Brav’om” è l’ultimo cantastorie delle Langhe.
Bruno inizia a suonare che ha 8 anni, quando gli regalano una fisarmonica. Impara a maneggiarla e, quando di anni ne ha 18, comincia a girare per feste, matrimoni, balli a palchetto. Con lui il gruppo che ha fondato, i Brav’om. E c’è anche suo figlio Alessandro (che dopo prenderà un’altra strada). Poi torna da solo. Ma non smette il suo peregrinare a braccetto della tradizione langarola. Da poco ha ripreso a girare le colline intorno alla sua Prunetto, che offrono uno spettacolo meraviglioso: pendii cosparsi di paesi e castelli, vigne arroccate, muri a secco e torrenti che scendono a valle. Tutto quello che ispira i suoi testi.
 “Sia come gruppo, sia da solo ha sempre privilegiato le feste di paese - racconta la figlia Mara - ma è capitato anche di espatriare, andando ad esibirsi a Parigi, in Germania, in Svezia, portando quell’affascinante folklore del territorio di Langa”.
Perché è quello che il Brav’om propone: canta la sua terra, le leggende che la caratterizzano, il cibo tipico, le abitudini, i colori dei vigneti e dei noccioleti, le Rocche del Roero, il vento che arriva dal mare, le storie d’amore. Testi antichi, che ripete da decenni, ma anche versioni nuove, improvvisate o scritte, nella musica e nelle parole.

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