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Champagne & cioccolato, nasce una liaison per sedurre il Belpaese: per il ritorno in grande stile in Italia, la Maison Taittinger sceglie come partner per la distribuzione Domori, società del gruppo Illy. Riccardo Illy: molte le “affinità elettive”

Italia
Accordo di eccellenza: Domori, del gruppo Illy, distribuirà in Italia lo Champagne Taittinger

Per un ritorno in grande stile in Italia da oltralpe, ci voleva un nuovo matrimonio, inedito ed alto tasso di seduzione, come quello tra Champagne e cioccolato: la pensa così la Maison Taittinger che ha scelto come partner Domori, società del gruppo Illy, riferimento per il cioccolato gourmet che si occupa di distribuire anche thè (Dammann Frères), marron glacés e confetture (Agrimontana) e il Brunello di Montalcino Mastrojanni, cantina controllata dalla famiglia triestina. La firma risale a un mese fa a Trieste, ma l’annuncio ufficiale è stato dato ieri a Milano, alla galleria di Rossana Orlandi, una delle location più belle ed esclusive per il design. Come ha detto Riccardo Illy, “erano dieci anni (cioè da quando è stata acquisita dalla famiglia triestina) che Domori cercava un grande Champagne da distribuire” ed era sempre da dieci anni, ha detto Clovis Taittinger, figlio di Pierre Emmanuel, che è il presidente, che la Maison di Reims “cercava un distributore con cui avere più affinità”, per sostituire Pescarmona di Torino, che della Maison Taittinger è anche azionista.
Due anni fa l’approccio di Illy, con una lettera indirizzata a Reims, poi l’incontro e l’idillio tra due aziende che erano forse già predestinate. “Le nostre aziende sono praticamente coetanee - ha esordito Riccardo Illy - noi siamo nati nel 1933, loro nel 1932. Entrambe siamo società familiari vocate all’eccellenza. Distribuendo Taittinger troveremo una sinergia tra i nostri marchi d’eccellenza. Taittinger è una delle Maison più prestigiose riconosciute in Italia. Consolideremo il suo posizionamento rilanciando il Comtes de Champagne Blanc de Blancs, uno dei più grandi Champagne al mondo”.
Per Taittinger, l’accordo segna dunque un cambio storico del distributore in Italia dopo 60 anni e per il gruppo triestino un business di prestigio per la controllata Domori. “È un motivo di grande soddisfazione - ha detto ancora Riccardo Illy - che va ben oltre il valore economico dell’accordo”, stimato in 3 milioni a regime. Un prestigio e una soddisfazione, ma soprattutto uno sfida. Attualmente Taittinger vende in Italia circa 50.000 bottiglie, ma ai tempi d’oro arrivava a circa mezzo milione.
Il cambiamento di direzione viene dai “giovani” della Maison, come Clovis, che ha poco più di 40 anni, ma in azienda negli ultimi dieci anni in qualità di direttore export ha già “rivoluzionato” la distribuzione in 30 Paesi. “Avevamo più possibilità e io ero più per rimanere nel settore del vino - ha spiegato Pierre Emmanuel Taittinger - ma i giovani mi hanno spinto ad andare con Illy, nonostante si occupi soprattutto di caffè e di cioccolata. Ma ora sono molto convinto della scelta”. L’idea condivisa dai due brand è quella di creare un portfolio di marche complementari contraddistinte da una qualità impareggiabile, rivolte a un pubblico selezionato che ricerca l’eccellenza. Domori distribuirà le cuvée Taittinger, legate principalmente all’eleganza dello Chardonnay che dona finezza e freschezza ai vini, a partire dalla più celebrata cuvée della Maison, il Comtes de Champagne. Composta da solo Chardonnay scelto dalle migliori parcelle di soli Grand Cru delle zone più vocate della Côte des Blancs, è invecchiata per dieci anni nelle crayères, le cave in gesso. Tutti i vigneti di proprietà, che ricoprono 288 ettari distribuiti su 37 Cru situati soprattutto nell’area della Montagne de Reims, di Pierry e della Côte des Blancs, contengono una proporzione particolarmente elevata di uve Chardonnay.
La distribuzione “targata” Domori è già cominciata da qualche giorno. Passione, vitalità, forza unita alla finezza le caratteristiche della nuova partnership.
“Vogliamo una Taittinger attiva e non più passiva che capisca le sfide della distribuzione del futuro”, ha spiegato Clovis. “Il marchio non è un oggetto statico ma una cellula vivente e quindi deve vivere. Se lavoreremo bene, tra qualche anno Taittinger sarà tra i primi cinque brand di Champagne di qualità. Con Domori abbiamo condiviso il senso del progetto, non abbiamo tanto parlato di numeri. Ora quello che vogliamo è tornare a fare l’amore con l’Italia”. In senso figurato, naturalmente.
Fausta Chiesa

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