02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Un viaggio affascinante nella vita di Giacomo Oddero, nome storico del Barolo, e la sua parabola politica e culturale nel territorio della sua Cuneo: ecco “Il Farmacista di Via Maestra”, il volume-ritratto firmato dallo storico Attilio Ianniello

Una storia che vale la pena di essere raccontata, con l’attenzione e con la partecipazione di chi Giacomo Oddero lo conosce da sempre: questo è “Il Farmacista di Via Maestra”, la biografia firmata dallo storico Attilio Ianniello che ripercorre la vita e le esperienze di uno tra i personaggi più influenti per lo sviluppo della Provincia di Cuneo, e che passa attraverso la voce di amici e conoscenti. Compagni di cammino di Oddero che, ognuno con il proprio stile e le proprie memorie, ricordano frammenti più o meno noti della vita istituzionale di un amministratore pubblico tenace e lungimirante. Alla recente presentazione del volume hanno partecipato l’autore, il professore emerito di Storia Contemporanea dell’ateneo di Torni Sergio Soave, Armando Gambera e Claudio Puppione, ha visto anche la partecipazione del indaco di Alba Maurizio Marello - che lo ha definito come una figura di riferimento per tutta la sua generazione, mentre per Soave, autore della prefazione, la figura di Oddero è quella di “un centrocampista”.
“Una vita spesa a segnare passaggi, traiettorie e percorsi. In centrocampo ci sono i mediani, coloro che conducono il gioco; e questo è stato il ruolo politico di Giacomo Oddero. La sua parabola pubblica ha inizio nella sua farmacia in Via Maestra ad Alba dove, insieme al socio Degiacomi, spendeva molte energie a confrontarsi su temi politici, convinto che questo territorio, allora tormentato e difficile, avesse potenzialità che più tardi ha dimostrato in pieno”. L’autore, poi, ha sottolineato lo sforzo necessario per condensare una vita così intensa, e così influente, in poco più di cento pagine: “E’ un libro che mi è caro, la cui genesi è familiare”, ha premesso Ianniello. “Le figlie del dottor Oddero mi hanno chiesto di ricomporre la storia del loro papà, che io avevo conosciuto qualche anno fa. In molti pomeriggi trascorsi insieme, mi ha raccontato brani della propria vita. Come ho scritto nella premessa all’opera, sono stato colpito dalla sua umiltà, vera, che gli ha permesso di incontrare grandi personalità politiche e persone semplici, rimanendo fedele alla sua terra e alle sue radici”.
Radici profonde, quelle col paese natale di La Morra, e con il mondo del vino, che conosce come pochi altri in quanto proprietario di una delle più storiche e blasonate aziende vinicole produttrici di Barolo Docg, Oddero Poderi e Cantine, senza considerare il ruolo istituzionale della sua vita, sottolineato dal giornalista Claudio Puppione: “Abbiamo avuto la fortuna di avere una classe dirigente concreta e lungimirante, di cui Giacomo Oddero è un esempio chiarissimo. Pensava di essere più utile rimanendo a lavorare nella Granda che non facendo carriera nelle alte sfere della politica. E qui torna con grande chiarezza uno dei suoi tratti distintivi: l’umiltà”. Un’umiltà esemplificata, in un piccolo gesto, da Oddero stesso, che parlato solamente per ultimo durante la presentazione del volume. “I risultati che siamo riusciti a realizzare sono sempre stati il frutto di un lavoro collettivo”, ha detto Oddero, “nato dall’ascolto dei bisogni della gente e da una ricerca corale delle soluzioni. Dopo due generazioni di impegni e sacrificio, infatti, la provincia di Cuneo è oggi indicata da molti come un modello. È stato, questo, un lungo cammino che non ho compiuto da solo; e ringrazio tutti coloro che mi hanno accompagnato. Devo alla mia famiglia, che mi ha permesso di superare delusioni e difficoltà, molti di questi risultati. Il messaggio che vorrei trasmettere è rivolto alle nuove generazioni, che hanno ancora bisogno di noi, del nostro esempio e del nostro incitamento; e noi, d’altro canto, vorremmo ancora da loro un po’ di riconoscenza e, ogni tanto, un sorriso”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli