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Vino & cinema: sul podio dei più amati dai wine lover Usa “Sideways - In viaggio con Jack”, “Bottle Shock” e “A Good Year”. Così il sondaggio online di “Wine Spectator”, con i grandi titoli del passato finiti ormai nel dimenticatoio

Italia
Una scena di Sideways

Sin dagli albori di Hollywood, il vino ha avuto un ruolo di primo piano nel cinema, tanto che già alla fine degli anni Cinquanta Bacco aveva conquistato più di un regista. Da allora, i lungometraggi girati tra i filari sono diventati la norma, anche se la vera età dell’oro è arrivata nel XXI secolo, quando da “sfondo”, il vino, è diventato protagonista, attorno a cui far ruotare intere storie, interpretate dai più grandi nomi del cinema. Del resto, il numero dei wine lovers, in Usa come nel resto del mondo, è talmente grande da meritare, anche in termini commerciali, un vero e proprio sottogenere, con titoli che hanno fatto sognare un’intera generazione, da “A Good Year” di Ridley Scott, con un Russel Crowe nei panni del vigneron in Provenza, a “Mondovino” di Jonathan Nossiter, che introduce l’impatto della globalizzazione sulle regioni produttrici di vino e in particolare dell’influenza del critico Robert Parker e dell’enologo Michel Rolland nel definire e imporre uno stile internazionale comune.
Decine di titoli, tra cui fece ordine, nel 2012, con una classifica ad hoc, il magazine britannico “The Drinks Business”, che mise in fila i dieci più belli di sempre nella “Top 10 Wine Movies” (https://goo.gl/YKHJ3z), ma quali sono i preferiti dai wine lovers? Dall’altra parte dell’Oceano, un altro periodico, forse il più letto e prestigioso del Paese, “Wine Spectator” (www.winespectator.com), l’ha chiesto ai propri lettori. Proponendo, però, una rosa ridotta di titoli, di altissimo livello: in testa c’è, ampiamente, “Sideways - In viaggio con Jack”, diretto da Alexander Payne, interpretato da Paul Giamatti e Thomas Haden Church, e basato sull’omonimo romanzo del 2004 di Rex Pickettcon, con il 47% dei voti. Al secondo posto, “Bottle Shock”, la storia del famoso “Giudizio di Parigi” vissuta da una delle aziende protagoniste della Napa Valley, Montelena Winery, con la regia di Randal Miller ed Alan Rickman nei panni di Steven Spurrier (26%). Sul gradino più basso del podio, “A Good Year” (Un’Ottima Annata), firmato da Ridely Scott con Russel Crowe (14%).

Tre film capaci di cannibalizzare la classifica, tanto che “Il Segreto di Santa Vittoria”, film del 1969 girato da Stanley Kramer in Italia, con un cast di attori italiani ed internazionali a dir poco eccezionale, tra cui Anna Magnani, Anthony Quinn, Virna Lisi, Renato Rascel e Giancarlo Giannini, ha raccolto appena il 3% dei voti. “L’Anno della Cometa”, del 1992, che racconta le avventure di una giovane enologa e di un miliardario all’inseguimento di una preziosa bottiglia di vino del 1811, anno della grande cometa, così come “A Heavly Vintage”, pellicola neozelandese del 2009 diretta da Niki Caro, raccolgono appena l’1% delle preferenze. Infine, merita almeno una menzione “La mia terra”, un film del 1959 diretto da Henry King, che racconta le tormentate vicende amorose della nipote inglese di un vignaiolo californiano, tornata in California proprio per guidare l’azienda dopo la fine del Proibizionismo, che non ha conquistato neanche un voto. L’8% dei votanti, quindi, ha indicato film diversi da quelli selezionati e proposti da “Wine Spectator”.

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