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Annunciato come grande semplificazione, il Registro Telematico di cantina non piace, ma sta per diventare obbligatorio. Dal 30 giugno, o si è in regola, o si rischiano sanzioni. Anche se l’Icqrf invita ad una linea di azione “morbida”, almeno all’inizio

Annunciato come grande semplificazione, il Registro Telematico di cantina, sta per diventare obbligatorio. Dal 30 giugno, o si è in regola, o si rischiano sanzioni. Una misura che, di fatto, piace a pochissimi produttori, ed è apertamente sgradita soprattutto ai piccoli produttori, che temono l’effetto contrario: un’ulteriore complicazioni e un aumento dei costi tra corsi di formazione, servizi esterni dove non è possibile provvedere internamente all’azienda, e così via. Fatto sta che dopo varie proroghe e rinvii, ora chi è in regola è in regola, altrimenti scattano le sanzioni.

Ma, in questo senso, pare che almeno nei primi tempi di applicazione, chi sarà tenuto a controllare cercherà di mantenere un atteggiamento non troppo duro, mirato a sottolineare eventuali irregoralità di sostanza, più che di forma. Questo, almeno, il senso di una circolare inviata dall’Icqrf a diverse autorità preposte ai controlli, in cui si invitano i controllori a “tenere conto della complessità e della grande novità costituita dalla informatizzazione dei registri vitivinicoli. Ciò significa che, nella fase di avvio dell’obbligatorietà della tenuta del Registro, gli Ispettori indirizzeranno i loro controlli principalmente sulla “sostanza” delle situazioni di giacenza fisica nelle cantine, cercando di agevolare gli operatori nella soluzione degli aspetti formali della dimostrazione delle giacenze stesse”.

Tra il dire e il fare, come si dice, c’è di mezzo il mare, ma una piccola buona notizia, almeno nelle dichiarazioni d’intenti, per i produttori sembra dunque esserci. E l’attenzione sul tema è alta, come testimonia anche l’appello di pochi giorni fa al Ministero delle Politiche Agricole, da parte di Massimo Fiorio, vicepresidente della Commissione Agricoltura alla Camera: “il registro telematico del vino che entrerà in vigore il 30 giugno prossimo sta registrando in queste ore inconvenienti di carattere tecnico. È necessario trovare una soluzione per il settore che dovrà affrontare una vendemmia già problematica. Chiediamo al Ministero delle Politiche agricole di verificare l’entità di tali inconvenienti e di valutare l’opportunità, qualora non fosse possibile garantire l’efficacia del sistema informatizzato, di salvaguardare comunque le aziende interessate”.

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