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I fratelli Martin e Olivier Bouygues, tra gli imprenditori più facoltosi di Francia, investono ancora nel vino: dopo Château Montrose e Château Tronquoy-Lalande, in portafoglio Clos Rougeard, simbolo della Loira enoica e precursore del bio in vigna

I fratelli Martin e Olivier Bouygues, che con un patrimonio di 2,3 miliardi di euro sono i trentesimi imprenditori più facoltosi di Francia (grazie ad un impero incardinato su telecomunicazioni e proprietà di ogni genere, ndr), investono ancora nel mondo del vino e, dopo gli acquisti, a Saint-Estèphe, dei 90 ettari di Château Montrose, dalla famiglia Charmolue, e dei 30 ettari di Château Tronquoy-Lalande, uno dei più antichi della denominazione del bordolese, dalla famiglia Casteja-Texier, mette in portafoglio un vero e proprio simbolo della Loira, Clos Rougeard, a Chacé (Maine-et-Loire), tra Tours e Angers. Appena 11 ettari, per quello che è uno dei domaine storici del vino di Francia, dove la vite è coltivata sin dal 1664, anche se il vero primato è un altro: Jean-Louis Foucault, scomparso a fine 2015, ed il fratello Bernard, ottava generazione di vignaioli, sono stati i primi a credere e puntare sulla conduzione biologica in vigneto, già negli anni Settanta, dimostrando, in un momento storico in cui una sfida del genere era tutt’altro che ovvia, che l’agricoltura tradizionale non era l’unica via percorribile.

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