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Per il vino italiano è già tempo di rimettersi in viaggio. Rotta sul mercato più importante, gli Usa, con il “Summer Fancy Food Show” di New York (25-27 giugno): 40 produttori del Belpaese protagonisti del Wine Bar by Vinitaly International

Giusto il tempo di disfare le valigie di ritorno dal Vinexpo di Bordeaux che, per il vino italiano, è già tempo di ripartire. Questa volta, per gli Usa, primo mercato per il vino del Belpaese dove, nei primi 4 mesi 2017, secondo le elaborazioni Ice su base Census - Dipartimento del Commercio statunitense, le importazioni di vino italiano sono cresciute in valore dello 0,3% per un corrispettivo di 576,2 milioni di dollari. L’Italia, così, si conferma market leader negli Stati Uniti, seguita da Francia (+15,4% per 535,1 milioni di dollari), Nuova Zelanda, Australia e Spagna. Perdono terreno, in termini di valore, sia i bianchi (-1,7%) che i rossi (-0,9%), mentre moderano la corsa gli sparkling, a +6% (contro il +33,7% dello stesso periodo del 2016).
Rotta, quindi, su New York, con due appuntamenti targati Vinitaly International. Si parte con il “Summer Fancy Food Show”, la fiera dedicata alla gastronomia che, dal 25 al 27 giugno, porterà al Jacob Javits Center della Grande Mela 25.000 operatori di settore, con il Wine bar firmato Vinitaly International dove 40 aziende del vino accompagneranno le 300 imprese del food, protagoniste del padiglione italiano di Ice (Italian Trade Agency) e Ministero dello Sviluppo Economico. Sempre a New York, saranno 33 i candidati Via - Vinitaly international Academy impegnati, dal 26 al 30 giugno, a conseguire la certificazione di “Ambasciatori” del vino italiano.
“Le dinamiche della domanda che registriamo negli Stati Uniti - commenta il dg Veronafiere, Giovanni Mantovani - inquadrano un mercato tutt’altro che maturo, come osservato anche da Sace, che ha inserito gli Usa tra i 15 Paesi ad alto potenziale di crescita, con un tasso di incremento annuo delle nostre esportazioni del 5,5% da qui al 2020. E, nonostante la pausa di riflessione di questo primo quadrimestre, il vino italiano ha sino ad oggi fatto meglio dei propri competitor, con una crescita di circa il 27% nell’ultimo triennio. Veronafiere con Vinitaly si sente un attore chiave per lo sviluppo del nostro export, che persegue sia autonomamente che grazie a collaborazioni tra istituzioni, Ice e sistema fieristico, come nel caso del Fancy Food e del Piano per la promozione straordinaria del made in Italy, che oggi serve più che mai in ottica di incremento dei flussi commerciali”.

Tornando ai dati elaborati da Ice, secondo Maurizio Forte, direttore dell’Agenzia Ice di New York, “uniti alla rilevazione dei prezzi medi di vendita del vino italiano negli Usa, rispetto a quelli dei concorrenti, in particolare la Francia, confermano l’importanza e la necessità del Progetto Vino Usa che il Ministero per lo Sviluppo Economico e l’Agenzia Ice lanceranno nella seconda parte del 2017. È fondamentale elevare il posizionamento del nostro vino, rafforzare la presenza nella aree interne del Paese ed allargare la conoscenza dei vitigni autoctoni e dei territori italiani”.
Info: www.vinitaly.it

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