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Dopo il food, ora è boom delle startup del vino, che compensano il vuoto lasciato dalle cantine italiane nell’uso dell’e-commerce. Dalla semplice vendita online ai vini con playlist, dalle consegne lampo al vino sartoriale, ecco una breve panoramica

Rosso, bianco o rosé, il vino è immancabile sulle nostre tavole e le startup italiane puntano questa fetta di mercato. Con un mercato potenziale di 10 miliardi di euro in Italia e 250 miliardi nel mondo (secondo una ricerca della società di consulenza Fleishmanhillard), le startup del vino crescono nel vuoto di e-commerce lasciato dalle cantine, incapaci o non interessate a sfruttare questo canale di vendita: solo 3 aziende agricole su 32 infatti usa l’e-commerce, come riporta Wired (www.wired.it), ed è qui che le startup italiane si affiancano perciò ai portali delle grandi cantine e offrono, con un semplice click, prodotti di nicchia a prezzi competitivi.
Tra le realtà innovative presenti in rete c’è Tannico, leader nel mercato italiano delle vendite di vino: ogni 10 bottiglie vendute online, 3 sono consegnate da questa azienda. Quest’ultima vanta, infatti, 9.000 etichette e ha già raccolto investimenti complessivi per oltre 5,5 milioni di euro; ha un magazzino di oltre 2.000 metri quadri alle porte di Milano e uno in Gran Bretagna. Ma non è tutto: secondo le stime dell’azienda, i ricavi, per fine anno, arriveranno oltre quota 12 milioni di euro.
Poi c’è Vino75. L’azienda fiorentina offre un vasto assortimento di vini delle migliori cantine italiane e straniere e promozioni esclusive. Lo scorso anno ha ricevuto un investimento da 250 mila euro e firmato un accordo con Alibaba, il famoso ecommerce cinese. Proxentia fornisce invece informazioni in loco sulla qualità delle produzioni di alcune filiere agroalimentari (vino, latte e cereali) attraverso l’impiego di un lettore, un set di cartucce monouso e un software per dispositivi mobili. Callmewine sfoggia sul suo sito 3.300 etichette e 500 distillati. I punti forti dell’azienda sono le selezioni di vini (dal biodinamico al vino in anfora) e la qualità.
Winelivery è la startup per i più esigenti: consegna il vino in soli trenta minuti e ha sede a Milano. L’offerta include oltre 1.500 etichette tra vino, birra artigianale e non, liquori, distillati e cocktail-kit. Ha ottenuto recentemente 150.000 euro grazie ad una campagna di crowdfunding.
La startup Svinando propone, invece, il modello di Wine Club online: il meccanismo è quello delle vendite private, organizzate come eventi, limitate nel tempo e nella quantità di prodotti disponibili. Wineowine propone invece la vendita online di vini di alta qualità selezionati da piccole cantine. Ha due sedi, a Roma e Berlino, vanta oltre centomila utenti e 200 cantine partner e ha raccolto fino a oggi 1,5 milioni di euro di investimento da fondi di venture capital. La piattaforma ecommerce stima di vendere oltre 200.000 bottiglie entro fine anno.
MyTailoredWine dà invece la possibilità a ciascun cliente di creare il proprio vino selezionando personalmente diverse opzioni: vitigni, tecniche di cantina, caratteristiche di affinamento e packaging. Il prezzo dipende dalle scelte compiute dal cliente e include perciò il costo dell’uva, della vinificazione e di tutti i materiali, incluse bottiglie, studio grafico dell’etichetta e packaging, senza dimenticare la consulenza degli enologi. Viniamo è una startup di comunicazione e marketing e propone ai clienti il vino in modo originale: vendono le selezioni di vini proprio come delle playlist. Viniexport.com è infine una piattaforma business to business di commercio elettronico ed utilizza un meccanismo ad asta borsistica per vendere i propri prodotti.

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